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- Questo topic ha 168 risposte, 8 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 4 anni fa da flying_dutchman.
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2 Agosto 2020 alle 17:21 #952372anonymousPartecipante
@antonio989 wrote:
Non è tanto la tristezza dell’essere gay, ma la tristezza del mondo gay.Mi spiego, se il mondo gay non sarebbe così squallido le cose andrebbero meglio però i gay sono interssati solo al cazzo e ai vestiti fescion e quando si fidanzano tra di loro si mettono le corna.Che schifo!
Io non mi riconosco nel modello che hai descritto….e, visto che tu generalizzi, lo faccio anch’io e potrei tranquillamente aggiungere che osservando il Tuo caso potrei concludere come segue:
I GAY NON STUDIANO L’ITALIANO.Ma, come vedi, generalizzare potrebbe anche essere un errore…..
2 Agosto 2020 alle 17:43 #952373tommy_83Partecipante😆 ahahahahhahhahah
3 Agosto 2020 alle 11:15 #952371anonymousPartecipanteIl fatto è che essere omosessuali non è una scelta nostra, ma una scelta che fa per noi la Natura. Forse c’entrano i geni. Forse c’entra lo specchio infranto dell’infanzia.
Che sia la Natura o un input psicologico infantile non è una scelta. E quando la scelta non la sia attua secondo il libero arbitrio la si subisce. E una scelta subita non può mai rendere felici. La si può accettare solo con serenità. Da qui la malinconia dell’omosessuale. Malinconia che può negare solo l’attivista politico, per principio. L’ideologia non gli permette di avere dei dubbi sulla felicità congenita al suo status, altrimenti si sbriciolerebbe e con essa la sua (dell’attivista) identità.3 Agosto 2020 alle 11:22 #952369anonymousPartecipante@tristangay wrote:
Il fatto è che essere omosessuali non è una scelta nostra, ma una scelta che fa per noi la Natura. Forse c’entrano i geni. Forse c’entra lo specchio infranto dell’infanzia.
Che sia la Natura o un input psicologico infantile non è una scelta. E quando la scelta non la sia attua secondo il libero arbitrio la si subisce. E una scelta subita non può mai rendere felici. La si può accettare solo con serenità. Da qui la malinconia dell’omosessuale. Malinconia che può negare solo l’attivista politico, per principio. L’ideologia non gli permette di avere dei dubbi sulla felicità congenita al suo status, altrimenti si sbriciolerebbe e con essa la sua (dell’attivista) identità.sei dell’ agapo?
seguace di Nicolosi?
fan di Povia?
sei Luca Di tolve? 😯
a me puoi dirlo…. 8)3 Agosto 2020 alle 11:28 #952368anonymousPartecipante@dì la verità wrote:
@tristangay wrote:
Il fatto è che essere omosessuali non è una scelta nostra, ma una scelta che fa per noi la Natura. Forse c’entrano i geni. Forse c’entra lo specchio infranto dell’infanzia.
Che sia la Natura o un input psicologico infantile non è una scelta. E quando la scelta non la sia attua secondo il libero arbitrio la si subisce. E una scelta subita non può mai rendere felici. La si può accettare solo con serenità. Da qui la malinconia dell’omosessuale. Malinconia che può negare solo l’attivista politico, per principio. L’ideologia non gli permette di avere dei dubbi sulla felicità congenita al suo status, altrimenti si sbriciolerebbe e con essa la sua (dell’attivista) identità.sei dell’ agapo?
seguace di Nicolosi?
fan di Povia?
sei Luca Di tolve? 😯
a me puoi dirlo…. 8)Ti piacerebbe se così fosse, perché ti rassicurerebbe. Ma non è così. Bisogna saper accettare l’infelicità oggettiva della nostra condizione sessuale.
3 Agosto 2020 alle 11:54 #952367anonymousPartecipante@tristangay wrote:
Il fatto è che essere omosessuali non è una scelta nostra, ma una scelta che fa per noi la Natura. Forse c’entrano i geni. Forse c’entra lo specchio infranto dell’infanzia.
Che sia la Natura o un input psicologico infantile non è una scelta. E quando la scelta non la sia attua secondo il libero arbitrio la si subisce. E una scelta subita non può mai rendere felici. La si può accettare solo con serenità. Da qui la malinconia dell’omosessuale. Malinconia che può negare solo l’attivista politico, per principio. L’ideologia non gli permette di avere dei dubbi sulla felicità congenita al suo status, altrimenti si sbriciolerebbe e con essa la sua (dell’attivista) identità.A parte l’indagine sulle cause, rimane un fatto che l’infelicità dell’omosessuale dipende dall’omofobia della società in cui vive. Infatti in quelle società antiche (es. Grecia) dove l’omosessualità non era condannata, questa infelicità non si registrava.
3 Agosto 2020 alle 12:14 #952366anonymousPartecipante@La vera causa wrote:
@tristangay wrote:
Il fatto è che essere omosessuali non è una scelta nostra, ma una scelta che fa per noi la Natura. Forse c’entrano i geni. Forse c’entra lo specchio infranto dell’infanzia.
Che sia la Natura o un input psicologico infantile non è una scelta. E quando la scelta non la sia attua secondo il libero arbitrio la si subisce. E una scelta subita non può mai rendere felici. La si può accettare solo con serenità. Da qui la malinconia dell’omosessuale. Malinconia che può negare solo l’attivista politico, per principio. L’ideologia non gli permette di avere dei dubbi sulla felicità congenita al suo status, altrimenti si sbriciolerebbe e con essa la sua (dell’attivista) identità.A parte l’indagine sulle cause, rimane un fatto che l’infelicità dell’omosessuale dipende dall’omofobia della società in cui vive. Infatti in quelle società antiche (es. Grecia) dove l’omosessualità non era condannata, questa infelicità non si registrava.
Forse non sai che in Grecia esisteva sì una pratica paideutica dell’omosessualità, ma non la figura sociosessuale del “gay”. Inoltre i passivi erano in ogni caso oggetto di scherno. Quando su una pratica sessuale si è voluto fondare un’identità, è cominciata l’infelicità E questa è storia.
3 Agosto 2020 alle 12:56 #952365anonymousPartecipante@tristangay wrote:
@dì la verità wrote:
@tristangay wrote:
Il fatto è che essere omosessuali non è una scelta nostra, ma una scelta che fa per noi la Natura. Forse c’entrano i geni. Forse c’entra lo specchio infranto dell’infanzia.
Che sia la Natura o un input psicologico infantile non è una scelta. E quando la scelta non la sia attua secondo il libero arbitrio la si subisce. E una scelta subita non può mai rendere felici. La si può accettare solo con serenità. Da qui la malinconia dell’omosessuale. Malinconia che può negare solo l’attivista politico, per principio. L’ideologia non gli permette di avere dei dubbi sulla felicità congenita al suo status, altrimenti si sbriciolerebbe e con essa la sua (dell’attivista) identità.sei dell’ agapo?
seguace di Nicolosi?
fan di Povia?
sei Luca Di tolve? 😯
a me puoi dirlo…. 8)Ti piacerebbe se così fosse, perché ti rassicurerebbe. Ma non è così. Bisogna saper accettare l’infelicità oggettiva della nostra condizione sessuale.
PARLA SOGGETTIVAMENTE PER TE
E SOLO PER TE!
almadell, ad esempio, è felicissimo della propria condizione gayA
e noi tutti siam felici che sia gayssimo3 Agosto 2020 alle 14:56 #952374anonymousPartecipante@tristangay wrote:
@La vera causa wrote:
@tristangay wrote:
Il fatto è che essere omosessuali non è una scelta nostra, ma una scelta che fa per noi la Natura. Forse c’entrano i geni. Forse c’entra lo specchio infranto dell’infanzia.
Che sia la Natura o un input psicologico infantile non è una scelta. E quando la scelta non la sia attua secondo il libero arbitrio la si subisce. E una scelta subita non può mai rendere felici. La si può accettare solo con serenità. Da qui la malinconia dell’omosessuale. Malinconia che può negare solo l’attivista politico, per principio. L’ideologia non gli permette di avere dei dubbi sulla felicità congenita al suo status, altrimenti si sbriciolerebbe e con essa la sua (dell’attivista) identità.A parte l’indagine sulle cause, rimane un fatto che l’infelicità dell’omosessuale dipende dall’omofobia della società in cui vive. Infatti in quelle società antiche (es. Grecia) dove l’omosessualità non era condannata, questa infelicità non si registrava.
Forse non sai che in Grecia esisteva sì una pratica paideutica dell’omosessualità, ma non la figura sociosessuale del “gay”. Inoltre i passivi erano in ogni caso oggetto di scherno. Quando su una pratica sessuale si è voluto fondare un’identità, è cominciata l’infelicità E questa è storia.
Forse non sai che in molte parti della Grecia (soprattutto tra le genti doriche) l’erastes aveva uno status sociosessuale LEGALMENTE riconosciuto…
Forse non sai che in Grecia la passività era oggetto di scherno quando usciva dallo schema previsto, ma questo vale da sempre per ogni comportamento umano, sessuale o no, visto che anche l’immorale più immorale rispetta uno schema, per quanto sia giudicato extra schema dagli altri…
Forse non sai che in Grecia esisteva anche la sublimazione filosofica dell’amore omosessuale (cosa oggi piuttosto rara) per cui proprio tale amore era strumento di elevazione verso la vera conoscenza e quindi fonte di felicità…Togli l’omofobia e vedrai che un omosessuale non avrà minori o maggiori ragioni d’infelicità rispetto ad un eterosessuale e tra l’altro non vedo perché dovrebbe averne…
3 Agosto 2020 alle 15:02 #952375anonymousPartecipante@La vera causa wrote:
Forse non sai che in Grecia esisteva anche la sublimazione filosofica dell’amore omosessuale (cosa oggi piuttosto rara) per cui proprio tale amore era strumento di elevazione verso la vera conoscenza e quindi fonte di felicità…
Togli l’omofobia e vedrai che un omosessuale non avrà minori o maggiori ragioni d’infelicità rispetto ad un eterosessuale e tra l’altro non vedo perché dovrebbe averne…
Infatti, proprio così: oggi non c’è sublimazione filosofica dell’amore omosessuale, ma solo dei troiai dove si pratica squallido sesso di plastica usa e getta che ha lo stesso valore di un preservativo usurato. Ti pare poco? Ti sembra che la felicità possa coincidere con il diritto (che poi è una voglia) di prenderlo in culo da tutti, sempre?
3 Agosto 2020 alle 15:04 #952376almadellPartecipanteMa siete mai stati in una sauna o in battuage?
Probabilmente sono frequentate dall’1% dei gay…3 Agosto 2020 alle 16:09 #952377anonymousPartecipante@almadell wrote:
Ma siete mai stati in una sauna o in battuage?
Probabilmente sono frequentate dall’1% dei gay…Quoto e straquoto visto che io rientro in quella percentuale (?%) che non frequenta quei posti e che conduce una vita affettiva (rectius: una vita in generale) “sana”ed anche fin troppo convenzionale per avere un compano (convivente!).
3 Agosto 2020 alle 16:58 #952378anonymousPartecipante@Ospite wrote:
@La vera causa wrote:
Forse non sai che in Grecia esisteva anche la sublimazione filosofica dell’amore omosessuale (cosa oggi piuttosto rara) per cui proprio tale amore era strumento di elevazione verso la vera conoscenza e quindi fonte di felicità…
Togli l’omofobia e vedrai che un omosessuale non avrà minori o maggiori ragioni d’infelicità rispetto ad un eterosessuale e tra l’altro non vedo perché dovrebbe averne…
Infatti, proprio così: oggi non c’è sublimazione filosofica dell’amore omosessuale, ma solo dei troiai dove si pratica squallido sesso di plastica usa e getta che ha lo stesso valore di un preservativo usurato. Ti pare poco? Ti sembra che la felicità possa coincidere con il diritto (che poi è una voglia) di prenderlo in culo da tutti, sempre?
E allora tra gli etero non c’è la prostituzione? non c’è il dongiovannismo? non c’è il gallismo? eppure c’è anche la sublimazione filosofica dell’amore eterosessuale….
Se siamo tutti infelici in quanto omosessuali per i troiai di alcuni omosessuali, lo stesso ragionamento non vedo perché non possa valere per tutti gli eterosessuali a causa dei troiai di alcuni eterosessuali!
3 Agosto 2020 alle 17:24 #952379almadellPartecipanteOh, ecco un buon di vista!
Nessun etero del mondo è infelice
a causa dei locali per scambisti;
mentre molti gay – appena sanno che esistono le dark room –
ecco che si deprimono in modo incomprensibile.3 Agosto 2020 alle 17:47 #952380anonymousPartecipante@almadell wrote:
Oh, ecco un buon di vista!
Nessun etero del mondo è infelice
a causa dei locali per scambisti;
mentre molti gay – appena sanno che esistono le dark room –
ecco che si deprimono in modo incomprensibile.beh immagino che si deprimano immaginando che, a differenza degli etero, per loro debba esistere un unica possibilità per vivere la propria sessualità/affettività
per fortuna nuovi e variegati modelli di viversi da gay vengono sempre più allo luce
a volte mi chiedo come doveva essere scoprirsi gay 60 anni fa o nel 2010 in un paese islamicochissà come avrebbe vissuto almadell negli anni ’50 (posto che ci sono state altre epoche ben più buie)?
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