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moodymodPartecipante
Potrebbe anche darsi che, quando gli hai detto di essere gay, siccome lui non ne aveva l’idea si sia sentito in colpa per le battute goliardiche dette in passato, frasi che magari neppure pensava davvero.
Se tra voi c’è molta confidenza, tutto dovrebbe tornare alla vostra consuetudine in breve tempo.moodymodPartecipanteChe atteggiamento curioso ha il tuo amico. Dall’esterno, oltre che volersi dimostrare open minded, sembra proprio protettivo, come se ti compatisse e dovesse darti più sostegno di quello di cui hai realmente bisogno.
Prima che tu gli dicessi di essere gay, avete mai parlato genericamente di omosessualità, che tipo di posizioni aveva?
moodymodPartecipante@ada100 wrote:
Il calo del desiderio è un altro aspetto che mi piacerebbe capire meglio. Ho sempre osservato un calo del desiderio più marcato tra i gay (maschi, almeno) che tra gli etero. Credo che i maschi gay diano una tale importanza al sesso che, quando cala, vivono il calo come una tragedia. Ma potrebbero esserci sotto altri fattori. Sarei curioso di avere l’opinione di altri su questo.
Perdona la domanda, ma il campione di riferimento rispetto al calo di desiderio da che tipo di persone è formato (età, ceto, durata relazione)?
moodymodPartecipanteAlla base di ogni relazione stabile, c’è il progetto di vita che si vuole condividere.
Condivido il pensiero di argentofuso riguardo al vivere la propria omoaffettività in maniera celata; questo preclude una relazione stabile. Quando si ha una grande affinità con una persona che è “altro” nella vita ufficiale a lungo andare, se il progetto si basa su incontri sporadici (senza convivenza, senza vacanze insieme o altre piccole quotidianità), la storia si impoverisce. Si entra in un limbo dove si è poco più che amanti che nel frattempo hanno una “vita vera” che si muove in direzione diversa (chi non lo ha provato?).
Più in generale però, ci sono anche altre componenti che fanno sì che le relazioni tra persone dello stesso sesso non siano durature. Molte persone dichiarate bruciano le tappe, hanno cioè una relazione (convivenza) ancora prima di conoscersi profondamente e quando si è entrati davvero nella quotidianità, si svela che il progetto di coppia non coincide tra le due parti.
Sono d’accordo sempre con argentofuso quando scrive che: bisogna saper ascoltare, bisogna concedere libertà all’altro, bisogna bandire gelosie… aggiungo all’elenco l’onesta… non si mente MAI per il bene degli altri… solo per il proprio. 😉
La prima difficoltà per noi comunque è data da un fattore numerico. Se le statistiche sono vere, una persona su cinque è omosessuale, quindi gli eterosessuali hanno quattro probabilità in più di trovare un partner che corrisponda alle esigenze emotive, affettive e sessuali del caso eppure anche tra loro ci sono persone che non hanno una vita affettiva o sono sessualmente attive (le parole zitelle e scapoli mica li abbiamo inventate noialtri ;-D).
moodymodPartecipantePotremmo aprire un capitolo sterminato sui perché la gente sia sola. La selezione a volte si basa su motivi davvero stupidi.
moodymodPartecipanteLasciamo perdere il politicamente corretto. Lasciamo perdere quello che le lobby in America (dove hanno i soldi veri, non le pezze al sedere come noi) riescono a fare e dire a favore della loro causa.
I punti critici sono tanti, e sarebbe meglio tirarli fuori. Vedo invece che il dibattito in questo senso è zero. Comprensibilmente, forse, perché oggi la priorità è conquistare diritti, e dire che le coppie gay hanno problemi potrebbe indebolire la “causa”. Ma almeno tra di noi conviene che ne parliamo di più.
Su questo forum e in questo thread in particolar modo, il dibattito è composto da tre utenti. Certo nessuno dei tre ha la verità in tasca, anzi.
La mia posizione poi, non è di “nascondere sotto il tappeto lo sporco” che ci può essere nelle dinamiche amorose/affettive/sessuali LGBT, ma che il diritto di sposarsi sia di tutti. Anche per le persone delle stesso sesso dovrebbe esserci il matrimonio come scelta, se desiderato, a prescindere che gli uomini e le donne omosessuali siano promiscui o presunti tali.
Ho editato il mio post. Inutile divagare sul resto.
moodymodPartecipanteMa il politicamente corretto dove?
In Italia o oltre oceano?La situazione qui non è esattamente come negli Stati Uniti.
Considerando la formazione cattolica della maggior parte degli italiani, le relazioni sentimentali tra persone dello stesso sesso che durano più di un anno sono già un traguardo importante.Nell’arco della mia esperienza (sono in una relazione stabile e monogama da 6 anni) ho conosciuto molte coppie dello stesso sesso (anche di maschi) con relazioni che duravano da più di un decennio.
Certi dati, per come è ancora la mentalità italiana, sono troppo parziali e quindi discutibili.
Vero è che la famiglia e il matrimonio, essendo egemonia eterosessuale, non rispecchiano affatto l’affettività e la vita delle coppie dello stesso sesso. Nella misura in cui, perché dovremmo essere o riconoscerci in loro (gli etero)? (per compiacerli?)
Ci sono molti modi per essere una coppia, per essere una famiglia e per essere un individuo degnissimo di essere inserito nella società pur non corrispondendo a nessuno degli stereotipi sessisti.
Anche essere single ha la sua dignità eppure le persone sole si sentono delle reiette, etero/omosessuali che siano.Suvvia, siamo nel paese dove le leggi sul divorzio hanno appena 40 anni. Dove molti omosessuali ancora nascondo a gran parte delle persone che conoscono, e per gran parte della loro vita, la loro reale natura e siete qui a giudicare che non vogliano sposarsi facendone una questione di promiscuità sessuale?
Immaginate tutti quegli omosessuali che non sono dichiarati in famiglia o sul posto di lavoro che ad un certo punto della loro vita chiedano un congedo matrimoniale per sposare il loro compagno.
In Italia ed ora, pensate sia possibile?moodymodPartecipanteCiao signorile999. La tua riflessione sembra molto giusta ma tu stesso dai la risposta al vero problema che c’è nella cultura italiana, che allontana le persone dello stesso sesso ad avere relazioni stabili, ossia la tendenza di tante/i italiane/i omosessuali a nascondersi.
Non sono dichiarato e frequento amici etero
Partendo dal presupposto che non si debba dichiarare nulla, nascondendosi però è estremamente difficile avere una relazione stabile. Essere invisibili, ed in Italia sono in molti, è incompatibile con l’essere una coppia che oltre a condividere un sentimento, condivide una quotidianità alla luce del sole, dove non solo parenti e amici sanno, ma anche i vicini di casa (e tutto il mondo) possono intuire che si sia una coppia e non degli “amici”.
Sei disposto a rinunciare alla tua invisibilità per una storia d’amore?
Il problema culturale è alla base.
Siamo ancora tanto sessisti in Italia.
Il Piemonte non è la California e Torino non è New York, ma coppie dello stesso sesso che vivono alla luce del sole ce ne sono anche dalle tue parti. Conosci e ne frequenti qualcuna?
A quanto pare no, se sì invece, chiedi a loro come si fa ad avere una relazione stabile. Il sacrificio più grande non è la rinuncia dell’invisibilità ma essere all’altezza della relazione…moodymodPartecipanteA te sembrano strani i suoi comportamenti ma a me sembra che il tuo amico ti voglia bene, platonicamente bene, e si comporti affettuosamente senza troppa malizia dietro.
Ti da tenerezza senza censure ed è bello che non si senta obbligato a dimostrarti di essere “maschio” secondo gli standard solo perché tu ti sei dichiarato.Se vivi male i suoi slanci di affetto prendi la distanza, guarisci il tuo cuore, ma spiegagli bene la situazione se non vuoi perdere la sua amicizia.
moodymodPartecipanteSimone, se una buona parte degli etero (ma a sto punto dovrei scrivere anche gay) vede nell’omosessuale solo la parte più appariscente, è perché è più comodo così. La parata dei pride c’è una volta l’anno, eppure vale più di tutto il resto, stando a quello che scrivi. Come se avere visibilità quotidianamente e andare avanti per la propria strada non avesse alcun valore i restanti 364 giorni dell’anno.
L’essere gay sono anche le piume di struzzo e i ragazzi in perizoma, perché quindi nasconderlo?
E’ una parata, non una protesta… 😉
In questi termini, si alleggerisce di molto il significato della situazione.Poi la manipolazione dei mass media ha fatto il resto. I gay pride sono per tutti coloro che vogliono parteciparvi, non solo per i rappresentanti lgbtq. Infatti a sfilare ci sono anche degli etero ma dovrebbero essercene molti di più, perché significherebbe che nella libertà di essere apertamente quello che si è, non c’è nulla di male.
Se non ce ne sono molti è perché non è una cosa che li riguarda direttamente, loro già sono apertamente quello che sono, non per la piuma di struzzo o altre sciocchezze del genere. Riguarda sempre gli altri, mai in prima persona, non considerando che se sei etero in una società disinteressata e omofoba potresti avere un figlio omosessuale che dovrà viverci in quel disinteresse.
Non è un caso che in Italia le prime parate gay di stampo americano siano iniziate nel 1994 e nemmeno una decina di anni dopo già erano pesantemente contestate perché “indecenti”… ma secondo quali standard? Lo sappiamo tutti no? 😉
Se anche fossimo tutti delle “donne mancate” [frase assolutamente sessista e maschilista perché sottintende che essere donna (o donnissima ) sia una cosa brutta] non avremmo comunque il diritto di avere pari dignità? La dignità è un diritto solo se non si vede che si è gay?
E una voce nella mia testa urla: tra gli omosessuali, mica ci siamo solo noi maschietti, ci sono anche le femminucce che hanno il nostro stesso diritto di dignità. Eppure nell’Italia sessista/maschilista riusciamo ancora a vedere l’omosessualità solo come maschile 😉
Per la discriminazione, ti sono vicino e non sai quanto. Hai tutto il mio sostegno! 🙂
moodymodPartecipanteChe per i gay sia più difficile avere una storia lo sappiamo tutti, primo perché numericamente siamo meno degli etero (viviamo in una società etero non omo), poi perché di questi pochi vivono serenamente e alla luce del sole ma soprattutto sono disposti ad accettare le difficoltà di una relazione dichiarata.
Con luce del sole, non intendo solo alle parate dei pride. Breve parentesi, la parata è solo uno dei molteplici aspetti dell’orgoglio omosessuale, non facciamo di tutto un calderone come certa informazione di massa omofoba ha fatto per anni in questo paese. E’ solo fumo negli occhi, se non abbiamo certi diritti non è per le piume di struzzo o i tacchi o le parate appariscenti, ma per una questione ideologica ben più radicata. Esci dal fumo e vedi le cose per quelle che sono, le persone lgbtq in Italia subisco discriminazione a prescindere: per un retaggio machista di origine fascista, per formazione religiosa, per sessismo, per pregiudizio e vattelapesca – perché ogni motivo è buono.
Negli anni in cui sono stato single, non sono stati pochi, ho conosciuto molti uomini.
Il problema alla base con questi è che forse nemmeno il 2% viveva serenamente e dichiaratamente la sua condizione omosessuale. Figuriamoci se fossero stati disposti a vivere una relazione alle mie condizioni, cioè di totale consapevolezza e visibilità. Un ex mi ha lasciato solo perché quando ci frequentavamo ancora vivevo a casa dei miei genitori ed aveva paura che loro potessero scoprire che lui usciva con me, dato che io ero già dichiarato in casa.Se c’è ancora gente che vive così male la propria affettività/sessualità non è solo responsabilità nostra (o peggio delle parate dei pride) ma della società tutta alla quale non interessa nulla di noi e vede solo “problemi ben più importanti” che la discriminazione che le persone lgbtq subiscono. Come a dire, se già ci concedono di sfilare con i pride, perchè dovrebbero concederci il matrimonio, il riconoscimento delle coppie di fatto, le adozioni (ecc ecc)?
Ridicolo, no?Tu sei dichiarato Simone?
Le persone etero possono permettersi il lusso di andare lente perché vivono in una società costruita a loro misura, dove se gli va male sentimentalmente ci sono altre 1000 occasioni e hanno il privilegio di vivere sempre una storia visibile (non discriminata) e scegliere se tutelarla da delle leggi (matrimonio). C’è gente che lotterà tutta la vita. La nostra scelta di gay è che apparentemente abbiamo locali e luoghi dove incontrarci ma vivere fuori, allo scoperto, implica coraggio che certo non si ha solo perché si è più “uomini” e meno “dive”. Chiunque abbia subito discriminazione e/o bullismo nella sua vita sa cosa vuol dire coraggio.
moodymodPartecipantema come mai tra gay..prima di conoscere una persona ci devi andare a letto…nel senso che non esiste la prima uscita..che ne so ..cinema..passeggiata..aperitvo..cena..e poi chiacchiere e a casa..ad aspettare il messaggino con il sorriso..perchè la parte prima è tutta una scusa per andare a scopare 10 min dopo…e solo allora forse..ci sarà un secondo appuntamento…capisco e condivido che la parte sex sia importante..ma trovo assurdo sempre o quasi..prima il letto e poi il resto…
Non scrivo solo per la mia esperienza, vivo a Milano ed indubbiamente ho avuto la fortuna di conoscere persone eterogenee tra loro. Tra i gay c’è spesso prima il sesso ma non è un diktact. Tra le coppie etero non è che funzioni in stile anni ’50 – mi risulta che anche le donne e gli uomini etero facciano sesso al primo appuntamento. C’è chi aspetta certo, ma non vediamola solo come una cosa universalmente sana. Il desiderio sessuale nell’attesa c’è eccome e prolungare la conoscenza quando magari si sa che è solo un’infatuazione fisica è solo una delle tante tattiche per non passare da persona facile da portare a letto. Come se la sessualità non fosse un diritto oltre che un piacere e si dovesse svolgere solo in maniera per bene da persone irreprensibili moralmente.
Tutto ruota attorno al moralismo non certo all’onestà di un desiderio.e davvero poco importa se nel profilo ci sta la foto del pacco..io credo che non conta molto quello..(spero che nel profilo si trovi anche altro..magari un primo piano..ihih REALE..)..conta poi ciò che uno fa ..come parla..come si approccia
Purtroppo invece conta, se non fossimo succubi del moralismo non dovremmo nemmeno preoccuparci di mettere il nostro vero nome nel profilo. Quando comunicano persone che tra loro non si conoscono o si conoscono poco, il linguaggio che usano è più formale e ponderato. Lo stesso vale sui profili on line.
Il primo approccio su rete arriva proprio dalla foto e non da quello che si scrive.
Corpo nudo=sesso.
Se poi di persona non si arriverà a fare sesso, ci possono essere tante ragioni ma le più ovvie sono o che si è trovata una persona schizzinosa o che non abbia corrisposto l’attrazione.
Di persona si risulta più “seri” ma è quasi illusorio pensare che usare una foto come specchietto per allodole ci porti ad una relazione. Non che sia del tutto impossibile ma certo è più faticoso.moodymodPartecipante@painful wrote:
Ma, nel frattempo, cosa faccio?
Dura molto?Sii clemente dai, come possiamo saperlo? 😀
Non cadere nei tranelli della mente, se ci sarai per lui in futuro lo saprai quando avrai il giusto grado di distacco. Scriveresti e diresti tante cose ora ma poi mica si mantengono per davvero certe promesse. Quando si sta bene e la mente è altrove, tutto si ridimensiona, anche quei sentimenti che sembravano immensi.
Il silenzio può essere una grande cura. Rifugiati in quello e nella tua quotidianità.
moodymodPartecipanteNon dormo bene, non mangio, nulla mi da pace. Non parlarmi di pensare ad altri, di uscire, di vedere gente, di tuffarmi nella famiglia…non ci riesco.
Non sono la persona migliore per consigliarti certe cose né mi azzarderei in consigli sbrigativi.
Il fatto è che comunque la vita va avanti e dobbiamo viverla a prescindere che ci sia un amore.
Nulla di più di questo.moodymodPartecipanteUn’esperienza simile alla tua l’ho vissuta ma il mio ruolo era di quello che si allontanava dallo sposato che invece si era innamorato e che mi faceva scenate telefoniche perché, seppur mantenendo un rapporto platonico, era geloso delle nuove relazioni che vivevo.
Il suo atteggiamento è stato lo staccarsi da me, prima con lunghi mesi di silenzi e poi riprendendo con un rapporto epistolare più superficiale rispetto all’inizio. Poi ha trovato una persona con la quale avere un rapporto più equilibrato alle sue esigenze di uomo sposato, con un figlio e con una “carriera”.
Da controparte quale sono stato, seppure attratto da lui anche a livello emotivo e umano, trovavo poco conciliabile la mia scelta di visibilità con la sua vita. Un discorso egoistico tra egoisti, insomma.
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