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anonymous.
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9 Gennaio 2015 alle 21:55 #742937
anonymous
PartecipanteNei giorni scorsi ho ricevuto questa email da sconosciuti. Rigurarda la misteriosa vita di amanda lear . Amanda Lear mi ha sempre affascinato perchè è un’enigma tutt’ora irrisolto. Nel corso della sua carriera quante balle ha raccontato e quali le verità? CHI E’ VERAMENTE AMANDA LEAR?
Nel corso degli anni ho messo insieme un bel dossier su Amanda Lear, tanto che potrei scriverne un libro dettagliatissimo. Non solo perché mi appassionò, da ragazzino, come cantante ma perché il suo caso è uno dei più strabilianti e misteriosi che siano mai accaduti nella storia del costume internazionale.
Chi è veramente? Dov’è nata? E soprattutto è davvero un transessuale?
Mi limito qui a tirare le somme da ciò che ho trovato scritto da altri in articoli e libri.
Innanzi tutto bisogna ammettere che Amanda è estremamente modesta, oltre che riservata, intelligente e di talento. Altre, con un passato e carriera simile, c’avrebbero fantasticato e marciato non poco. Lei invece è sempre vaga nei particolari, discreta e assai avara nel fornire nomi e date.
La sua love-story e collaborazione artistica con David Bowie, nel 1973, è assolutamente vera. Oggi non ho spazio per raccontarvela ma se andate su Youtube.com troverete il video del brano di Bowie “Sorrow”, in cui figurano insieme.
In quell’anno fu voluta da Brian Eno sulla copertina dell’LP “For Your Pleasure” dei Roxy Music, con pantera nera al guinzaglio, ed è vero che fu legata pure di Bryan Ferry, leader del gruppo.E’ anche vero che fu la donna più importante nella vita di Salvador Dalì (1904-1989), dopo sua moglie Gala.
Ma questo è nulla, solo la punta di un iceberg del “caso Amanda”. Parafrasando il titolo del film “Poirot e il caso Amanda”, tratto nel 1966 da un giallo, del 1935, di Agatha Christie. Forse, Amanda lesse il libro e ne copiò il nome. Chissà.
Molte sono le cose tenute segrete o ambigue dalla Lear, perché altrimenti dovrebbe spiegare come mai non coincidano molte date che la riguardano e particolari del suo passato che lei ha voluto cancellare.
Specialmente il “vero” modo in cui conobbe Dalì. Non la solita storiella che lei racconta ed ingarbuglia da anni, contraddicendosi ad ogni passo. Ma anche di questo non vi dirò, perché oggi puntiamo le luci di scena solo sulla sua persona. O meglio: sul suo corpo. Nella biografia ufficiale dichiara d’essere nata il 18 giugno 1946 a Hong Kong da padre marinaio anglo-francese, che secondo lei si trovava con l’armata francese in Indocina, e da madre russo-asiatica.
Ma i francesi ritornarono in Indocina (e solo nel Vietnam) soltanto il 23 novembre 1946 e le cose non quadrano. Inoltre, perché poi nascere nell’inglese Hong Kong se il padre stava in Vietnam, migliaia di chilometri più a sud?
Amanda Lear in molte interviste, specie agli esordi come regina della Disco tra il 1976 e 1978, diede altre versioni fantasiose, non ultima quella che sarebbe nata in Transilvania o a Saigon da padre irlandese. In realtà se si leggono i vecchi ritagli che la riguardano, la data fluttua tra il 1946 e il 1952. E di anno in anno viene ritoccata ad-hoc.Inoltre lei fa credere che Lear sia il cognome inglese del padre.
Ma nel 1978, la celeberrima e quotata giornalista Camilla Cederna (1911-1997), s’interessa all’ambiguo “caso Amanda” e in uno strepitoso articolo per “TV Sorrisi e Canzoni” rivela una cosa inaudita. Durante la sua inchiesta, riesce a dare una sbirciata al passaporto francese della cantante depositato al bureau del suo albergo a Milano. Risulta rilasciato a Carcassonne (Sud della Francia) ed è intestato a “Alain Tap, detto Amanda, travestito, nato a Saigon il 18 giugno 1939” e più sotto “Nome d’arte: Peki d’Oslo”.
Accidenti che impicciona la Cederna! Peggio di Agatha Christie. Nel suo articolo dice anche che come “travestito Maurice” si ricordavano, a Milano, che s’esibiva al teatrino “Le Maschere” negli anni ’60. Come Peki d’Oslo s’esibì invece al “Chez Nous” di Berlino.
Nel frattempo, su “Playboy” italiano del febbraio 1978, erano già apparse delle foto completamente nude di Amanda Lear.
S’iniziò a parlare sempre meno della sua dubbia sessualità e nell’aprile dell’anno seguente Amanda sposò a Las Vegas il nobile 28enne Alain Philippe Malagnac, che sino da tenera età era stato amante e segretario del famoso scrittore gay Roger Peyrefitte (1907-2000).
Sul certificato di matrimonio non figura neppure località e anno di nascita degli sposi. Non si sa se per la legge francese sia valido. Nessuno ha mai indagato. Sui giornali che ne danno notizia, Amanda è dichiarata 36enne, quindi nata nel 1943.
Alain Philippe morirà in un incendio, le cui vere cause sono sconosciute, nella casa che comprò con Amanda a Saint-Etienne-du-Grès. Neanche poi tanto distante da Carcassonne.Il fatto, accaduto il 16 dicembre 2000, qui da noi è vissuto in modo particolare dai mass-media perché Amanda sta lavorando, con grande successo, alla televisione italiana in “Il brutto anatroccolo”.
Anche in questo caso, la Lear rimuove tutto ciò che la disturba.
Mai e poi mai dichiarerà ai giornalisti che suo marito è stato trovato morto, carbonizzato nel sonno, con il giovane ventenne Didier Dieufis come tutti i media strombazzano, ampiamente, in quei giorni.
Sceglie d’essere intervistata ufficialmente, in lacrime, solo da Maurizio Costanzo. Lì è costretta ad ammettere di sapere che il marito era gay ma non va oltre e non dice nulla di Didier. Parla dei suoi gatti e cani o dei dipinti di Dalì spariti nell’incendio.All’estero, però, non la trattano coi guanti bianchi all’italiana e la tartassano.In una intervista al “Daily Telegraph”, un mese dopo, gli chiedono chiaro e tondo se lei è davvero nata come Alain Tap e se da trans si faceva chiamare Peki d’Oslo. Lei nega tutto e aggiunge innocente: “Ho già detto molte volte che questa Peki d’Oslo non sono io. Controlla le date, non corrispondono.”
Ma l’intervistatore, stupito, aggiunge che Alain Philippe non poté mai depositare la polizza dell’assicurazione sulla vita a favore di Amanda. Perché? Perché non riuscì a persuadere Amanda a dichiarare la sua età nell’apposito modulo.Ma in un articolo dell’aprile 1979, apparso su “Novella 2000”, firmato da Maria Venturi (oggi celebre scrittrice “rosa”) s’erano letti altri particolari. Innanzi tutto l’articolo inaugura un nuovo “filone”, scaturito dopo le foto di “Playboy”.Cioè che Amanda sarebbe sempre stata donna ma per lavorare aveva dovuto fingersi un travestito, di nome Peki d’Oslo, nello show di strip-tease del celeberrimo trans Coccinelle (1931-2006), al “Carrousel” di Parigi. Costei fu la prima ad operarsi a Casablanca dall’equipe del dottor Bourou, clinica che è indicato da molte fonti scritte come la stessa in cui effettuerà il cambio di sesso anche Peki d’Oslo.Nell’articolo figurano molti dati finora sconosciuti, tra cui il nome di Serge Tap in qualità di padre. Si dice, che costui ritornò in Francia nel 1946 con la figlia di 8 anni e per una svista fu registrata allo stato civile col nome maschile di Alain Maurice Tap. Lo scritto è pieno di panzanate ridicole, quanto insostenibili, inventate dalla Venturi.Soprattutto perché Amanda, nelle didascalie, è segnalata come 38enne. Quindi nata nel 1941. Ma secondo l’articolo, se la matematica non è una opinione, dovrebbe essere nata nel 1938.
E’ citato anche un certo Lear che lei avrebbe sposato a Londra, per avvalorarne ancora di più la femminilità. Di questo dirò più ampiamente in seguito.Intanto io, su “Dagospia” nel 2001, riferisco una mia scoperta. Su “TV Sorrisi”, Amanda Lear aveva appena dichiarato d’aver compiuto 53 anni l’ 8 novembre 2000 (la data del 18 giugno è scomparsa e su questo ci sarebbe molto da dire ).Quindi nata nel 1947.
Ma io nel frattempo trovai un vecchio numero della rivista “Lo Specchio” del 1961. Dentro c’è un bel paginone con foto dedicato al travestito Alain Louis René Maurice Tap, in arte “Amanda”, durante una esibizione nel night milanese “Caprice”.Nell’articolo si specifica che il travestito Amanda, emulo della più celebre Coccinelle, è nato a Saigon , ex-Indocina francese, nel 1938.Lo scrissi e ci andò di mezzo Roberto D’Agostino: non fu ospitato nella trasmissione “Cocktail d’amore” di Amanda Lear su Rai2.Quindi oggi, nel 2008 e a conti fatti, Amanda dovrebbe avere la bellezza di 70 anni. Tondi tondi e tutto quadra.Non i 62 anni ufficiali.Ma c’è altro. Secondo la leggendaria April Ashley, altra trans del “Carrousel”, nel suo libro di memorie del 1982 dice che Alain Tap avrebbe raggiunto la compagnia parigina nel 1958.In quei giorni furoreggiava il film “Sayonara” con Marlon Brando, così l’impresario gli coniò il nome esotico Peki, cui fu aggiunto “d’Oslo”, sia perché molta alta e magra, sia per ricordare le celebri spogliarelliste allora in voga (tipo: Dodò d’Ambourg).Nel libro, è raccontato altro su Peki.Nel 2002 raggiunsi via Email la Ashley e mi disse molte cose, tra l’altro che Peki aveva fatto due operazioni a Casablanca: la prima nel 1963 (con esito disastroso), la seconda nel 1964.
Naturalmente oggi Amanda Lear nega ogni sua connessione con April Ashley. Messa spalle al muro dal solito “Daily Telegraph” dichiarò nel 2001: “Oh, certo ho conosciuto la Ashley come tutti a Chelsea la conoscevano. Era dolce ma tutt’altra persona quando era sbronza. Era come Dr Jekyll e Mr Hyde.”La Ashley racconta anche la “vera storia” del matrimonio della neo-operata a Casablanca (il nome Peki d’Oslo continuò a usarlo solo per il lavoro di spogliarellista e per le foto nuda su giornali osé) con uno sconosciuto Mister Lear, rimorchiato in un pub a clientela mezza-gay a Londra, nel 1965. Con un compenso di 50 sterline, pagate da Ashley al signor Lear, le nozze furono celebrate nel municipio di Chelsea.La sposina, dopo aver mollato in pochi minuti il marito, non lo avrebbe mai più rivisto ma intanto ottenne cittadinanza e passaporto inglese.Anche se qualcuno potrebbe definire la storia come fantasticheria d’una alcolizzata Ashley, è bastata una telefonata del giornalista spagnolo Antonio Gracia José al Chelsea Register Officer per avere queste informazioni pubbliche: matrimonio celebrato l’11 dicembre 1965, tra Morgan Paul Lear, studente di architettura di 20 anni e Amanda Tap, di 26 anni, modella.In quel caso la sposa si trattenne e si ringiovanì solo d’un anno.11 Gennaio 2015 alle 0:20 #932288primadonna
PartecipanteLe canzoni di Amanda Lear non mi piacciono ma lei è grandiosa. Io ho sempre pensato fosse un travestito dalla vita avventurosa e sapere chi è veramente un po’ diminuisce il suo fascino. Comunque è una donna molto divertente e ironica, l’ho sempre apprezzata. Io da bambino mi perdevo leggendo i pettegolezzi sulla sua ambiguità sessuale sui giornali di mia nonna. Mia nonna diceva che anche Patty Pravo era un travestito. Non so come, ma lei vedeva la forma del pene se indossavano i pantaloni. Mia nonna era sfrantissima come me, l’adoravo.
11 Gennaio 2015 alle 11:57 #932289anonymous
PartecipanteAmanda Lear è un personaggio sicuramente affascinante, anche se una persona non facilissima da gestire.
Ho un po’ di remore però nel leggere queste cose. So che chi ha fatto un cambiamento di sesso preferisce dimenticare chi era prima e andare avanti con la nuova vita, per cui magari bisognerebbe lasciarla in pace.
Dubito comunque che su un passaporto francese, per di più alla fine degli anni 70, vi fosse scritto che fosse un travestito e per di più avesse lasciato quel passaporto in albergo. Inoltre Peki D’Oslo, come si faceva chiamare, era attiva negli anni 60 e non più alla fine dei 70. Amanda poi a quel tempo aveva già il passaporto inglese per via del matrimonio col signor Lear.Per il resto è facile capire chi fosse.
12 Gennaio 2015 alle 9:04 #932290anonymous
PartecipantePurtroppo, con l’avvento di internet, è molto più difficile nascondere le cose, specie per un personaggio pubblico. Del passato di Amanda ormai si sanno molte cose, anche troppo, il che le toglie un po’ quell’alone di mistero che, almeno in Italia, ha fatto la sua fortuna. Per chi non l’avesse mai vista, consiglio questa pagina francese, dove ci sono molte foto della “vita precedente” di Amanda.
w/w/w.dianeetlesexedesanges.ch/3colset008/_page-peki-d-oslo.html
La prima volta che le ho viste ci sono rimasto un po’ male, perché mostrano, senza ombra di dubbio, che, di fatto, era proprio un’altra persona.
Concludo aggiungendo che nel 2006 è stata insignita dall’onorificenza francese dell’Ordre des Arts et Lettres e nell’elenco degli insigniti lei figura come “Mme Amanda TAPP dite Amanda LEAR, Chanteuse, animatrice, artiste-peintre”. Il suo vero cognome è quindi confermato. Tutto il resto viene da sé.
12 Gennaio 2015 alle 9:36 #932291anonymous
Partecipante@Ospite wrote:
Purtroppo, con l’avvento di internet, è molto più difficile nascondere le cose, specie per un personaggio pubblico. Del passato di Amanda ormai si sanno molte cose, anche troppo, il che le toglie un po’ quell’alone di mistero che, almeno in Italia, ha fatto la sua fortuna. Per chi non l’avesse mai vista, consiglio questa pagina francese, dove ci sono molte foto della “vita precedente” di Amanda.
w/w/w.dianeetlesexedesanges.ch/3colset008/_page-peki-d-oslo.html
La prima volta che le ho viste ci sono rimasto un po’ male, perché mostrano, senza ombra di dubbio, che, di fatto, era proprio un’altra persona.
Concludo aggiungendo che nel 2006 è stata insignita dall’onorificenza francese dell’Ordre des Arts et Lettres e nell’elenco degli insigniti lei figura come “Mme Amanda TAPP dite Amanda LEAR, Chanteuse, animatrice, artiste-peintre”. Il suo vero cognome è quindi confermato. Tutto il resto viene da sé.
Ti posso assicurare che Peki d’Oslo È Amanda Lear. Sono le sue foto.
12 Gennaio 2015 alle 10:02 #932292anonymous
Partecipante@Ospite wrote:
Ti posso assicurare che Peki d’Oslo È Amanda Lear. Sono le sue foto.
Sì, lo so. Le foto nella pagina che ho segnalato lo dimostrano. E’ lei.
Tra l’altro, colgo l’occasione per correggere il link. Quello corretto è:
w/w/w.dianeetlesexedesanges.ch/3colset008/_page-peki-d-oslo.htm
La prima foto, a p. 3, per me è scioccante. Dire che sembra un orrendo travestito è un complimento. La “trasformazione”, negli anni, è tuttavia straordinaria. Credo che non ci sia un altro caso come lei. Non so dire se sia nata uomo o se fosse un rarissimo caso di ermafroditismo brillantemente risolto con il bisturi e la terapia ormonale. Sicuramente ha subito una transizione e, se sposso dirlo, con risultati straordinari all’apice della sua maturità.
12 Gennaio 2015 alle 10:23 #932293anonymous
Partecipante@Ospite wrote:
@Ospite wrote:
Ti posso assicurare che Peki d’Oslo È Amanda Lear. Sono le sue foto.
Sì, lo so. Le foto nella pagina che ho segnalato lo dimostrano. E’ lei.
Tra l’altro, colgo l’occasione per correggere il link. Quello corretto è:
w/w/w.dianeetlesexedesanges.ch/3colset008/_page-peki-d-oslo.htm
La prima foto, a p. 3, per me è scioccante. Dire che sembra un orrendo travestito è un complimento. La “trasformazione”, negli anni, è tuttavia straordinaria. Credo che non ci sia un altro caso come lei. Non so dire se sia nata uomo o se fosse un rarissimo caso di ermafroditismo brillantemente risolto con il bisturi e la terapia ormonale. Sicuramente ha subito una transizione e, se sposso dirlo, con risultati straordinari all’apice della sua maturità.
Nella prima foto Amanda non era “in drag”, ma senza trucco. Ed era un ragazzo molto effemminato, si vede.
Ne ho conosciuti diversi che hanno fatto l’operazione in quel periodo. Erano molto effemminati da uomini e sono diventate delle donne sofisticate. Si “tradiscono” solo dalla voce, come appunto la nostra amica. Si tratta comunque di un’altra generazione.
Se riesci a trovare l’autobiografia di April Ashley vi sono le sue testimonianze su Alain Tapp, alias Peki d’Oslo, che lavorava al Carroussel di Milano (mentre la Ashley e Coccinelle a quello di Parigi), diventato poi Amanda Lear. Divertente anche il racconto dell’episodio del matrimonio col signor Lear, che Amanda mandò a “fock off” (imitando l’accento francese) dopo la cerimonia.
Comunque Amanda privatamente non ne fa un mistero, evidentemente non vuole che la cosa diventi pubblica. Probabilmente non era stata una sua idea lanciarsi negli anni 70 sfruttando l’ambiguità.Ti posso inoltre assicurare che nella caricatura fatta a Dany Dan, la dedica è stata scritta proprio da lei, visto che la grafia non è cambiata nel tempo. È da notare che è una grafia tipicamente francese, per cui se ne deduce che Amanda ha proprio fatto le scuole in Francia o almeno in un scuola francese.
12 Gennaio 2015 alle 10:37 #932294anonymous
PartecipanteGrazie per il consiglio, vedrò se riesco a reperire il libro!
Penso anch’io che non avrebbe voluto sfruttare l’ambiguità per lanciare la sua carriera. Mi sembra che fu un’idea di Bowie.
Il tuo accenno al particolare della voce, l’unico elemento che tradisce quelle della sua generazione, mi ha rammento che in Spagna c’è una trans, più o meno della stessa età, che curiosamente le assomiglia moltissimo ed ha praticamente la stessa voce. La conosci?
Per concludere, volevo aggiungere che un mio amico l’ha conosciuta qualche anno fa per motivi di lavoro e mi ha raccontato che la sua presenza era indescrivibile. Un carisma e un magnetismo difficile da spiegare. Se lo diceva lui, giovane etero completamente indifferente al personaggio e alla persona, vuol dire che è davvero una donna molto particolare…
12 Gennaio 2015 alle 11:08 #932295anonymous
Partecipante@Ospite wrote:
Grazie per il consiglio, vedrò se riesco a reperire il libro!
Penso anch’io che non avrebbe voluto sfruttare l’ambiguità per lanciare la sua carriera. Mi sembra che fu un’idea di Bowie.
Il tuo accenno al particolare della voce, l’unico elemento che tradisce quelle della sua generazione, mi ha rammento che in Spagna c’è una trans, più o meno della stessa età, che curiosamente le assomiglia moltissimo ed ha praticamente la stessa voce. La conosci?
Per concludere, volevo aggiungere che un mio amico l’ha conosciuta qualche anno fa per motivi di lavoro e mi ha raccontato che la sua presenza era indescrivibile. Un carisma e un magnetismo difficile da spiegare. Se lo diceva lui, giovane etero completamente indifferente al personaggio e alla persona, vuol dire che è davvero una donna molto particolare…
Di niente 🙂
Del libro esistono due versioni, una più vecchia (credo uscita negli anni 80) e una più recente e aggiornata, che però venne ritirata dal mercato. Ovviamente del libro esiste solo la versione inglese, ma ti assicuro che vale la pena leggerlo.Guarda, non so fino a che punto lei conoscesse davvero Bowie. Era una modella e aveva girato un video con lui, ma non credo che la cosa si sia spinta oltre. Il management del periodo disco credo fosse tedesco. Sicura è invece la frequentazione con Dali.
Purtroppo non conosco la trans spagnola. Non ti ricordi il nome?Si, ti assicuro che è una donna particolare e molto affascinante, ma è difficilissimo andarci d’accordo perchè è lunatica e brusca. È una che sa molto della vita, ha un umorismo incredibile (abbastanza gay devo dire!). Se puoi procurartele, riguarda le puntate di Premiatissima quando presentava lei, o di W Le Donne, che presentò con Andrea Giordana nel 1984.
12 Gennaio 2015 alle 11:36 #932296anonymous
PartecipanteTrovata! Bibiana Fernandez aka Bibi Andersen.
w/w/w.youtube.com/watch?v=8LvABtpshiA&feature=fvsr
Mi sa che molto più giovane di Amanda. In ogni caso, è considerata l'”Amanda Lear spagnola”.
Sul tubo trovi anche varie performance canore dove si nota la somiglianza vocale con Amanda.
🙂
12 Gennaio 2015 alle 11:58 #932297anonymous
Partecipante@Ospite wrote:
Trovata! Bibiana Fernandez aka Bibi Andersen.
w/w/w.youtube.com/watch?v=8LvABtpshiA&feature=fvsr
Mi sa che molto più giovane di Amanda. In ogni caso, è considerata l'”Amanda Lear spagnola”.
Sul tubo trovi anche varie performance canore dove si nota la somiglianza vocale con Amanda.
🙂
Aaaaaaaaaaaaaah!! Ho capito chi è!
Ha fatto anche qualche film con Almodovar12 Gennaio 2015 alle 23:22 #932298naitian
Partecipante@Ospite wrote:
Risulta rilasciato a Carcassonne (Sud della Francia) ed è intestato a “Alain Tap, detto Amanda, travestito, nato a Saigon il 18 giugno 1939” e più sotto “Nome d’arte: Peki d’Oslo”.
Ammazza, 71 anni 😯 Li porta bene!
13 Gennaio 2015 alle 16:03 #932299anonymous
PartecipanteCiao Punt,
avevamo parlato di Amanda Lear diverse volte in passato, e citato anche il libro di April Ashley. Comunque il sito francese è molto interessante perchè parla di tutte le vedette del Carroussel.13 Gennaio 2015 alle 16:17 #932300anonymous
PartecipanteNon voglio esagerare, ma per me le foto del sito francese sono state quasi uno shock. Avevo sempre sentito parlare del fantomatico passato di Amanda come spogliarellista trans nota come Peki d’Oslo, ma non ci avevo mai creduto molto. Soprattutto perché non avevo mai visto una foto di Peki d’Oslo. Poi ho visto le foto sul sito francese e, mio malgrado, ho dovuto ricredermi su tutto. Posso capire che Amanda abbia completamente rifiutato/cancellato i primi 25 anni della sua vita o giù di lì, nel momento in cui è diventata ciò che sentiva di essere, ma il mio stupore è stato comunque grande. Sia come sia, Amanda resta unica e, tutto sommato, molto modesta, considerando la vita straordinaria che ha avuto. Altre, al posto suo, se la sarebbero tirata molto di più. Secondo me, dovrebbero farci un film sulla sua vita, mostrando tutto, da Peki d’Oslo ad Amanda Lear.
13 Gennaio 2015 alle 17:57 #932301anonymous
Partecipante@Ospite wrote:
Non voglio esagerare, ma per me le foto del sito francese sono state quasi uno shock. Avevo sempre sentito parlare del fantomatico passato di Amanda come spogliarellista trans nota come Peki d’Oslo, ma non ci avevo mai creduto molto. Soprattutto perché non avevo mai visto una foto di Peki d’Oslo. Poi ho visto le foto sul sito francese e, mio malgrado, ho dovuto ricredermi su tutto. Posso capire che Amanda abbia completamente rifiutato/cancellato i primi 25 anni della sua vita o giù di lì, nel momento in cui è diventata ciò che sentiva di essere, ma il mio stupore è stato comunque grande. Sia come sia, Amanda resta unica e, tutto sommato, molto modesta, considerando la vita straordinaria che ha avuto. Altre, al posto suo, se la sarebbero tirata molto di più. Secondo me, dovrebbero farci un film sulla sua vita, mostrando tutto, da Peki d’Oslo ad Amanda Lear.
Condivido pienamente. Un bravo regista dovrebbe davvero fare un film sulla vita di Amanda Lear perchè è affascinante come pochi percorsi delle celebrità dello star system che per la maggior parte poi sono fintissime e costruite. Lei è stata una vedette internazionale, tolto l’enorme carisma, il carattere unico e l’immensa intellingenza la lear non ha particolari talenti ma è la sua stessa vita ad essere un capolavoro artistico. Spero che ritorni presto in video magari x una nuova edizione di coktail d’amore, quel programma oltre ad essere molto divertente era perfetto x lei. Grande Amanda!!!!
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