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KleinmanPartecipante
Marco, perdonami ma il ritratto che fai mi pare un po’ troppo catastrofico. Non intendo sottovalutare gli aspetti che evidenzi, ci mancherebbe, ma credo che una cosa del genere, dopo averla maturata gradualmente nel tempo, vada alla fine vissuta con la leggerezza che merita.
In uno dei due periodi di crisi che ho avuto col mio uomo in 11 anni di storia, cinque anni fa ho avuto una brevissima relazione con un altro, non clandestina (la crisi è nata proprio perché io sono stato sincero, gli ho parlato di un sentimento nato con quest’altro e l’ho “lasciato” prima per non tradirlo). Dopo quel breve periodo di confusione mi sono reso conto di amare solo lui e siamo tornati insieme. Ebbene, l’aver fatto l’amore con una persona diversa da lui non mi ha dato assolutamente nulla in sé, anzi, sono tornato da lui perché come faccio l’amore con lui sono sicuro che non lo farei mai con nessuno, oltre che per il sentimento che ci lega.
Tutto questo per dire che né io né, a quanto pare, nemmeno lui abbiamo il desiderio di andare a letto con altri, vogliamo semplicemente vivere questa esperienza insieme proprio per la sua peculiarità.
Il momento si avvicina, magari non se ne farà niente, ma se succederà ve ne darò contoKleinmanPartecipanteA Marco:
Grazie per i consigli, come ho detto apprezzo ogni racconto di esperienza altrui. Tutto quello che dici sta alla base del fatto che io e il mio lui parliamo di fare questa cosa da più di due anni ma non l’abbiamo ancora fatto e, credimi, stiamo seriamente valutando ogni aspetto anche ora. Il fatto è che credo che le variabili possano essere talmente tante che è impossibile stabilire che cosa proveremo dopo finché non l’avremo fatto. Con questo non voglio dire che siamo costretti a farlo per forza ma, riguardo a quello che dici sull’eventualità che lui resti insoddisfatto perché non avrà un “secondo passivo” come io avrò un “secondo attivo”, mi sento di escluderlo proprio perché la fantasia così come l’ho descritta è nata innanzitutto in lui, che me l’ha raccontata anni fa in un momento di intimità molto eccitante e nel tempo si è radicata in me, al punto che di tanto in tanto gli dico “prima o poi lo trovo”. Negli ultimi mesi lui mi sta chiedendo spesso conto di questa ricerca, perché desideroso di compiere il passo almeno quanto me. Poi è chiaro che la mente umana è parecchio complessa e tutto può succedere, comprese conseguenze spiacevoli.
Voi vi siete lasciati dopo questa esperienza a tre? Ripeto, ogni racconto per me può risultare prezioso.KleinmanPartecipanteA Reuel:
Mi definisci fortunato perché il mio lui è disposto a concedermi un’esperienza a tre in cui solo io mi concedo al terzo?
Sì, credo di essere fortunato, soprattutto per il fatto di avere una storia in cui entrambi ci sentiamo liberi di raccontare le nostre più profonde fantasie. E tra queste non c’è l’idea di fare sesso con altri per il gusto di farlo, ma di realizzare la fantasia che descrivevo per noi, come esperienza condivisa e arricchimento della nostra coppia. Lo “squilibrio” di uno schema di questo tipo mi ha fatto porre alcune domande: se io sono geloso e penso che non potrei mai acconsentire a vedere il mio uomo che fa sesso con un altro, perché invece lui lo può fare? Non mi ama abbastanza da sentirsi ferito? Certo non potremo saperlo finché non lo facciamo, ma credo che la disparità in uno schema di questo tipo corrisponda banalmente ai nostri rispettivi gusti sessuali: io ho la fantasia di stare con due uomini attivi, lui sarebbe eccitato da questa “condivisione”, in particolare mi ha detto che lo ecciterebbe moltissimo vedermi fare sesso orale con l’altro mentre lui mi penetra da dietro, cosa che corrisponde in tutto e per tutto alla mia fantasia…gli ho poi chiesto se sia disponibile anche a scambiarsi di ruolo con l’altro e mi ha detto “se può eccitarti, va bene” (se sono troppo esplicito scusatemi). Lui inoltre ha anche fantasie da cuckold. Non ha usato questo termine ma mi ha parlato della possibilità di mettersi un attimo da parte a guardare me e l’altro, e l’idea mi piace altrettanto. Il pericolo è quello che ci siamo fatti in testa un film che sarà difficile da realizzare…KleinmanPartecipanteA Michele 89:
I “pericoli” collaterali che tu citi corrispondono esattamente alle mie paure, le stesse che mi hanno frenato finora nel concretizzare questa fantasia. Ma mi frulla in testa da troppo tempo e ho come il desiderio di realizzarla per non pensarci più. Sarà stupido da dire, ma è come se sotto sotto sperassi di scoprire che in fondo non è niente di che e di poter poi proseguire nella mia storia senza più questo tarlo nella testa. In realtà credo che mi piacerà, ma di certo se e quando succederà voglio che resti un’esperienza isolata a un ambito e a circostanze specifici. Il terzo che credo di aver trovato, infatti, vive dove noi abbiamo una casa di vacanza al mare e dove non andiamo spessissimo perché distante. Non vorrei mai farlo nella nostra città, tantomeno nella nostra casa né nel nostro letto. Proprio per questa idea di confinare la cosa a una dimensione altra, non appartenente al nostro quotidiano. Di tutti questi aspetti abbiamo parlato molto, certo non è il nostro tema quotidiano ma in diverse occasioni di intimità ci siamo detti come vorremmo che fosse. Tutto troppo cerebrale?KleinmanPartecipantePerdonami ma nel 2018 ancora bisogna dirsi queste cose?
I gay del passato sì hanno dovuto reprimere la loro natura, pensa a cosa succedeva loro nei regimi fascisti, oggi per fortuna siamo tutti pieni di strumenti per capire e vivere appieno e rinunciare alla nostra natura è inaccettabile oltre che ingiusto. È un dovere verso noi stessi e anche verso chi verrà dopo di noi. Coraggio -
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