Gay.it Forum › Forum › Famiglie omogenitoriali › Sposati e con figli. I gay che si "scoprono" tardi
- Questo topic ha 41 risposte, 14 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 6 anni, 4 mesi fa da
Marino.
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25 Luglio 2015 alle 0:14 #949929
anonymous
PartecipanteCerto ognuno ha i suoi tempi, e anche la botte piena e la moglie briaca… cioè non mi privo di niente… pore mogli (e non solo loro…)
25 Luglio 2015 alle 0:39 #949930anonymous
PartecipanteCiao ho 43 anni e di recente ho avuto una brevissima storia con un 45enne, sposato con tre figli grandi, alla sua prima esperienza omosessuale. E’ stato difficilissimo. Era pieno di censure con se stesso. All’inizio, pur frequentando chat gay (è lì che l’ho conosciuto), alla mia domanda se si fosse finalmente scoperto gay, lui negò di esserlo.
Il suo mondo è crollato quando ha dovuto prendere atto di non riuscire ad avere più rapporti sessuali con la moglie.
Ora ho perso i contatti con lui e nell’ultima telefonata mi ha detto che sperava di salvare il suo matrimonio. Non capisco proprio cosa ci fosse da salvare. Avrei compreso se avesse detto che voleva salvare il rapporto con i figli ed eventualmente anche una rapporto con la moglie, ma mi è parso che considerasse il suo matrimonio come se fosse una patente di eterosessualità da esibire. Poveraccio, mi fa pena.25 Luglio 2015 alle 8:14 #949931anonymous
PartecipantePenso che, al di là di come, quando, dove, perchè ci accorgiamo di vivere con un orientamento omosessuale, credo che il problema maggiore sia proprio quello di come rapportarci ai nostri figli. E’ giusto il coming out? Come affrontare il discorso con loro? Dipendesse da me, penso che non ce ne sarebbe nemmeno bisogno in quanto sono convinto che ognuno è libero di esprimere la propri personalità come meglio crede, ma la questione diventa importante per via del forte rischio che lo vengano a sapere per vie traverse e spesso fortemente traumatiche. Da anni mi pongo questo mio problema e ancora non so se ed eventualmente come approcciarmi.
Dalla mia ex moglie non ho ostatività ma nemmeno supporto, ho consultato 2 psicologhe e il loro consiglio è stato quello di parlarne direttamente con mia figlia..io resto ancora dubbioso e preferirei sentire anche il parere e/ola storia, di chi ha già risolto con i propri figli25 Luglio 2015 alle 8:43 #949932anonymous
PartecipanteLe persone piu discriminati su gli omosessuali sono gli omosessuali stessi.
Si arrogano di sapere sempre tutto sull’omosessualità basando le loro cognizioni sulle proprie esperienze dimenticando che ogni essere umano è U N I C O. E’ in questa unicità che ognuno vive la propria evoluzione fisica, mentale, psicologica ed di conseguenza sessuale. Smettiamola dunque di dire cazzate generalizzando tutto e tutti … e credo di essere intelligente nello scrivere quello che ho scritto…26 Luglio 2015 alle 16:09 #949912anonymous
PartecipanteHo 32 anni. Non ho mai avuto una morosa. Avere una ragazza a fianco non mi eccitava, non provavo pulsioni sessuali per lei. Nemmeno consideravo la possibilità di avere un uomo a fianco. Non mi consideravo un represso o che altroe neppure provavo razzzismo verso i gay. Insomma forse ero un po’ “addormentato” dal punto di vista sessuale. Poi tramite internet e i giornaletti porno mi sono pian piano spostato dalle immagini etero a quelle gay, tranquillamente, senza pormi il problema di quello che stavo vivendo. Forse all’inzio volevo stare nei canoni del calssico ragazzo che accontenta i genitori e perciò cerca di trovarsi la ragazza, ma non era la mia situazione.
Ho cominciato a uscire e vedermi con ragazzi di nascosto verso i 25-26 anni. Poi mi sono sentito in dovere di dirlo ai miei perchè non mi andava di continuare a tenere nascosta la cosa a lungo. Dopo lo choc iniziale mia mamma adesso accetta la mia relazione di 3 anni con C. Mio papà ancora non accetta la cosa, ma almeno abbiamo conservato un bel rapporto (che esula dal discutere sull’argomento, non è una cosa bella però è già molto per la mentalità da paesetto che permea la mia famiglia).
I gay che si scoprono tardi. Meno male che è successo! Ti do’ un consiglio, ma è valido come tanti altri. Mantieni il rapporto con tua moglie più sano e sincero possibile. Credo che un figlio debba avere diritto a dei genitori che lo amino (anche se separati non importa) ma almeno che siano sinceri nei suoi confronti. Prenditi tutto il tempo che vuoi per parlarne con tuo figlo/a, ma dovrai dirglielo.
Ho capito che la sincerità ci rende più sereni perchè riusciamo ad accettare noi stessi. Se hai deciso di affrontare la cosa vedrai che magari all’inizio non sarà facile ma col tempo sarà di gran lunga la miglior scelta che avrai fatto. L’affetto per tua moglie e tua figlia non cambierà affatto.
Un saluto, Gabriele26 Luglio 2015 alle 18:54 #949913anonymous
Partecipante@Ospite wrote:
scusate: ma cosa cambia tra averlo scoperto adesso o molto prima.
Il dato di fatto che adesso vive questa situazione che è comune a molti padri
di famiglia.
Io stesso dopo 22 anni e 3 figli ho deciso di fare coming out adesso (a 47 anni)
e ho sempre saputo di essere attratto anche dagli uomini.
Ho avuto in parallelo una storia con un uomo per 10 anni e anche lui felicemente
sposato e con figli e anche lui ha deciso adesso di fare coming out nella sua famiglia.
L’importante è arrivare, non importa quando. Ognuno ha i suoi tempi di maturazione…Cambia che ci sono una moglie e tre figli…ecco cosa cambia…è un discorso molto egoistico il tuo…forse per te cambierà poco…ma per chi ti è stato accanto tanti anni penso che cambi eccome!!!!
27 Luglio 2015 alle 7:47 #949914anonymous
Partecipante@Ospite wrote:
@Ospite wrote:
scusate: ma cosa cambia tra averlo scoperto adesso o molto prima.
Il dato di fatto che adesso vive questa situazione che è comune a molti padri
di famiglia.
Io stesso dopo 22 anni e 3 figli ho deciso di fare coming out adesso (a 47 anni)
e ho sempre saputo di essere attratto anche dagli uomini.
Ho avuto in parallelo una storia con un uomo per 10 anni e anche lui felicemente
sposato e con figli e anche lui ha deciso adesso di fare coming out nella sua famiglia.
L’importante è arrivare, non importa quando. Ognuno ha i suoi tempi di maturazione…Cambia che ci sono una moglie e tre figli…ecco cosa cambia…è un discorso molto egoistico il tuo…forse per te cambierà poco…ma per chi ti è stato accanto tanti anni penso che cambi eccome!!!!
Arrivare sì ma dove? Pare che col coming out tu abbia risolto tutto e vissero felici e contenti… (tutti). Non voglio giudicare percorsi individuali ma così la si fa molto semplice, nel nome del diritto di essere “se stessi” a tutti i costi, ma un minimo di dubbio… è tutto così scontato e “naturale”? Andare là dove ti porta… cosa?
In un altro forum ho letto la lettera di una moglie, sposata con un uomo di 47 anni e tre figli, il cui marito si è rivelato recentemente e ha una storia con un uomo più anziano, mi pare una grossa coincidenza… l’altra campana? Anche se non fosse l’altro lato della medaglia è comunque un altra campana, la poveretta non è che se la passi così bene…
(per rispetto alla persona non metto qui in piazza la sua storia, se ha scelto un’altra sede avrà i suoi motivi)27 Luglio 2015 alle 9:39 #949915anonymous
PartecipanteE’ un argomento di GRANDE delicatezza che abbraccia il più profondo intimo di coloro i quali vivono questa situazione.
Angosce, repressioni, “scoperte” dell’ultima ora…., amore per il figlio/i, paura della perdita, paura dell’incomprensione….
Quanti sono i padri gay oggi? Tanti!…più di quanti se ne pensi!
La mente, le consuetudini, il “machismo esasperato” in ogni ambiente, l’ignoranza, giocano un ruolo fondamentale per la scoperta, l’occultamento e l’accettazione di “certe sensibilità ed inclinazioni” di “certi padri”.
Padri innanzitutto umani…! con una compagna/moglie che ha il sacrosanto diritto di…SAPERE e magari col tempo, accettare…
Padri che devono avere CORAGGIO nel prendere (poi, se occorrono) certe decisioni, SIA nei propri confronti, CHE nei confronti dei loro figli.
La MENZOGNA non paga mai.
FIGLI che rimarrano tali per tutta la vita, che ameranno comunque il loro padre, se è stato dato loro il VALORE dell’amore, QUELLO VERO.
Superare la paura e lo sconforto, non sono cose facili…ma bisogna riuscire!! riuscire a vivere degnamente con se stessi e con i propri cari, magari anche con qualche aiuto speciale e specialistico, se occorre.
27 Luglio 2015 alle 9:56 #949916andrea_64
Partecipanteper chiunque voglia approfondire l’argomento e confrontarsi http://www.famigliearcobaleno.org/ associazione genitori omosessuali
28 Luglio 2015 alle 15:49 #949917anonymous
Partecipantebeh…sarei scortese…quindi starò zitta
28 Luglio 2015 alle 21:45 #949918anonymous
PartecipanteNon c’è niente di peggio di chi deve mettere etichette. Moltissimi per educazione ricevuta, per condizionamenti sociali, per il desiderio di avere una famiglia e dei bambini, capiscono sinceramente la loro omosessualità da adulti e non a 14 anni. Non siate intolleranti! Perché dovete dare pagelle o pensare che tutti sono uguali?
L’importante è arrivare ad accettarsi, non vincere il Gran Premio della consapevolezza precoce! Almeno noi gay, siamo tolleranti!!!!!!29 Luglio 2015 alle 14:46 #949919feral
PartecipanteCiao a tutti,
sono Francesco da Napoli. E’ da molto che seguo questo forum e credo però sia la prima volta che scrivo. La discussione mi ha molto colpito. Essere sposati, con figli e scoprirsi gay. Un argomento delicato, che probabilmente non riusciremo a “chiudere” ne in questo forum ne tantomeno in tempi brevi.
Ho letto tutti i commenti ed ho trovato una sorta di “comune denominatore”. Il riferimento più o meno velato al persorso interno di autoaccettazione, parlare della “paura del giudizio degli altri” o del “periodo che non si augura a nessuno” non vuol dire forse riferirsi al cammino di accettazione della propria omosessualità?C’è una domanda però che mi frulla nella testa. Che vuol dire accettare la propria omosessualità?
Certo si si tratta di un cammino difficile, nel quale bisogna fronteggiare i pregiudizzi sugli omosessuali che in qualche modo ci sono stati tramandati sin da piccoli. Se impari che l’omosessuale è “amorale”, “peccatore”, “anormale”, “non naturale”… devi inevitabilmente affrontare questi giudizi che sono entrati dentro di te, sotto la tua pelle e che colpiscono te stesso in quanto omosessuale. Se sono omosessuale vuol dire che sono un “amorale”, “peccatore”, “anormale”, “non naturale”???? Ognuno poi seguendo le strade ed i percorsi interni più diversi prima o poi riesce a dirsi ed a dire agli altri che omosessuale non vuol dire tutto questo…. e tutto questo discorso riguarda l’accettare l’omosessualità.
C’è però qualcosa in questo percorso che non riesco ad afferrare. Cosa vuol dire essere omosessuale????
Spesso, forse troppo, leggo o sento dell’attrazzione che c’è stata sin da bambini, o da adolescenti, verso gli altri ragazzi. Quasi ho l’impressione che si utilizzi come “indice” di comprensione della propria omosessualità solamente quello dell’istinto, del desiderio sessuale per l’altro uomo. Io, invece, ho l’impressione che essere gay vuol dire molto di più. Vuol dire desiderare di avere l’affetto, l’amore, la comprensione da parte di un altro uomo. Immaginarsi di abbracciare, tenere per mano, baciare un altro uomo. Avere un compagno della vita che sia uomo. Si tratta insomma di qualcosa di ancora più complesso, un discorso che riguarda la propria identità, l’immagine che si ha di se stessi in relazione ad un altro. Ecco io credo che questo voglia dire essere omosessuali… E mi chiedo e chiedo a voi… questo discorso così intimo, che riguarda l’identità con tutto il suo essere continuamente dinamica e fluida, non è forse ancor più complesso dell’elaborazione dei pregiudizi nei confronti dell’omosessualità???E se questo è vero, chi nelle vicissitudini della vita ha affrontato un matrimonio ed avuto dei figli, giurando vita eterna accanto ad una donna, probabilmente affronta un cammino simile con ancor maggiori difficoltà???
29 Luglio 2015 alle 17:02 #949920anonymous
Partecipantesi puo’ essere gay o bsx? Io credo di si.E come ci sono padri e mariti ( etero)che si masturbano da soli senza dire alla moglie ogni dettaglio dei propri genitali……..cosi’ ci sono padri e mariti ( gay o bsx) che talora si masturbano o fanno sex con un amico ( sex senza “amore”.)……….coscienti della propria sessualita’.Perche ‘ i primi ( ETERO) sono protetti da privacy e i secondi ( gay e bsx) DEVONO FARE OUTING per forza (?) anche se non hanno il ” fidanzato” o una relazione vera cercata e voluta………Questo è moralismo dei gay contro i bsx sposati? Spero in una maggiore riflessione e comprensione ….gia è difficile essere gay dichiarati figurarsi dichiararsi bsx sposato e padre….impossibile…. a meno che appunto si voglia cambiare e cominciare da capo da dichiarato bsx….
29 Luglio 2015 alle 17:59 #949921anonymous
Partecipantesecondo me queste situazioni che si creavano molto più frequentemente in passato… ci si sposava anche quando si sapeva benissimo di essere gay… per i bisex è un discorso a parte: ma se ti sposi significa che hai compiuto una scelta alla quale in qualche modo devi ottemperare.
30 Luglio 2015 alle 11:13 #949922neoclassico2
PartecipanteBuon giorno a tutti….Io credo che Francesco dovrebbe essere molto contento di quello che ha…dei figli che lo hanno accettato , che non solo hanno accettato la sua omosessualità ma anche la sua relazione con addirittura la relativa convivenza , che cosa vorrebbe di più ? Parlo da padre che ha scoperto la propria omosessualità a 47 anni , dopo 26 anni di matrimonio e tre figli . A dire il vero più che di scoperta è meglio parlare di riscoperta : da ragazzo avevo la percezione di essere omosessuale , ero attratto dai ragazzi , dal loro fisico , dalla loro bellezza . Ma educazione , famiglia , genitori , religione , timore di non essere più amato e accettato dalla mia famiglia , che vedeva in me il figlio perfetto sbagliando clamorosamente , hanno fatto si che io reprimessi questa parte di me . Ho conosciuto la donna che sarebbe divenuta mia moglie a 21 anni , ci siamo innamorati , ne sono nati un sentimento ed un legame fortissimi , che ci hanno portati al matrimonio ventiduenni entrambi in attesa di un figlio . Quindi tutta una serie di eventi hanno indirizzato la mia vita verso un legame matrimoniale solido , che ha attraversato momenti terribili , dolori e dispiaceri , la scomparsa per malattia di quel primo figlio all’età di sei anni ed i problemi comuni a tante vite e tante coppie . Poi nel 2003 , dopo l’ennesimo grave lutto , la scomparsa di una nipotina di tre anni in un incidente , il nostro rapporto è entrato in crisi e dopo due anni di allontanamenti progressivi ci siamo ritrovati due estranei che 2007 hanno deciso di porre fine all’unione . In questo periodo di mancanza di affetti e di legami forti , quella parte di me che tanto era rimasta chiusa ha preso il sopravvendo rivendicando la sua esistenza e la natura ha puntualmente presentato il conto . Ora , dopo una lunga terapia , mi sono accettato . Ma non ho ancora parlato ai miei figli…..già stanno vivendo male la nuova relazione della madre , figuriamoci il digerire anche il padre gay…
Mia moglie che ora sa di me , mi invita a dirlo ai ragazzi , ma io al momento non me la sento , anche se questo comporta il non sentirmi sincero fino in fondo con loro. Ma perchè per stare meglio io devo fare soffrire loro ? E poi , non è un problema da poco , l’eventuale loro allontanamento quanto mi farebbe soffrire sia me che loro ? E’ un argomento molto delicato e profondo , e sono qui per condividere e ascoltare consigli e pareri . Per quel che dice l’amico Feral sul percepire la propria omosessualità credo che confonda alcune cose . Quando sei ragazzo o adolescente , che tu sia omosessuale o etero , è l’istinto che ti spinge , è l’attrazione sessuale che ti coinvolge inizialmente . Ed è naturale che sia così : altro è che questo percepire attrazione e quindi consapevolezza della propria identità sessuale non maturi poi , naturalmente , nel desiderio di conoscenza e relazione , che è tutta un’altra storia . -
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