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Taggato: prostituzione
- Questo topic ha 22 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 3 anni, 10 mesi fa da
flaviotrotti.
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12 Dicembre 2019 alle 12:44 #742637
anonymous
PartecipanteSalve a tutti.
Da qualche anno possiedo la tessera UNO CARD. con periodi più o meno lunghi di non rinnovo. Lo scorso anno l’ho rinnovata usandola forse 4 volte in tutto.
A cosa serva la tessera, lo sappiamo bene tutti: a entrare nei locali dove trovare sesso facilmente. Quindi lasciamo perdere i discorsi di sostegno all’Arcigay, le lotte politiche per i diritti, le battaglie civili ecc. ecc… Riaguardo poi alla beneamata associazione, basta leggere i discorsi sul forum per capire che dietro alla facciata ci sono un sacco di beghe di poltrone e interessi economici… ma vabbè…
Cmq, girando in qualche locale milanese, quello che salta subito all’occhio è il bel giro di markette (soprattutto ragazzi stranieri) che li frequenta.
Mi domando però cosa pensino i dirigenti dell’ARCIGAY riguardo ai locali affiliati che permettono questo. Per favore, evitiamo risposte ipocrite del tipo “non si può controllare tutti”, “ognuno fa quello che vuole in privato”, “la prostituzione in italia non è reato”… La prostituzione non lo è. Ma il suo sfruttamento e favoreggiamento si. E bisogna avere le cosce di prosciutto sugli occhi per non accorgersi del comportamento di certi giovani frequentatori… Ma forse quelli fanno parte dei “servizi a valore aggiunto” che attirano la clientela nei locali, o no?Ma forse è il caso di ripensare al ruolo dell’arcigay, e dei locali di ritrovo. Forse è il caso di chiedersi se vogliamo come locali degli squalidi “scopatoi” ( tra l’altro spesso con carenze di igiene, pulizia e sicurezza), oppure dei punti di incontro accoglienti e divertenti. Forse è il caso di chiedersi se oltre alle battaglie per i PACS o i preservativi, non sia il caso di dare un po’ di dignità al mondo gay in genere…
Nel frattempo… rimanderò il rinnovo.12 Dicembre 2019 alle 13:43 #927863almadell
PartecipanteA parte il fatto che la tessera serve a te
per andare a cercare sesso, ma quei soldi
effettivamente finanziano iniziative.
E a parte il fatto che con quella tessera puoi votare
e scoprire dove vanno a finire i tuoi soldi
(io di sicuro vado più spesso alle riunioni
rispetto a quanto non la usi per scopare).A parte tutto, il favoreggiamento
è effettivamente un reato.
Come riuscirai a dimostrare
che i gestori ne sono a conoscenza?
E cosa potrebbero fare per evitarlo?
Il dibattito è vivo anche per i locali di scambisti
(in cui però si entra a coppie)
e per i locali di lap-dance
(in cui però entrano quasi solo maschi).Una soluzione sarebbe non fare entrare i giovani
o domandare il 740 ai clienti
o mettere delle telecamere nei camerini.
Insomma niente di realmente praticabile.Possiamo però discutere di alternative.
14 Dicembre 2019 alle 2:42 #927864anonymous
Partecipantealmadell qui hai detto un po’ di cazzate perché se vogliamo essere pignoli il 740 o altre corbellerie non servono
basterebbe segnalare al gestore la presenza di marchette con un testimone (dopo essersene accertati) se il gestore ignora la segnalazione allora si chiama la polizia… peccato che facendolo rovini la vita di un po’ di persone e perdi anni in tribunale per qualcosa di assolutamente inutile (oltre a scontrarti con il menefreghismo generale)ospite autore, ci crederai che in 10 anni di gheiaggine non ho mai fatto una tessera Uno?
ecco, questa già potrebbe essere una soluzione.. basta evitare gli scopatoi (e alcuni hanno altri circuiti se non resisti)
Che poi chiedere l’igiene e le norme di sicurezza sarebbe il minimo dall’associazione che gestisce i circoli… e come socio in teoria avresti pure una voce (se ad arcigay fregasse veramente quello che hai da dire)Faranno anche iniziative coi soldi delle darkroom ma spendere quei soldi in campagne stampa contro l’aids è come per un petroliere spendere soldi per campagne stampa anti inquinamento..
tanto c’è sempre la scusa che loro ti danno il mezzo e sta a te utilizzarlo (come se gli idrocarburi non inquinassero e le darkroom non fossero completamente buie)Ma vabbè… non mi pare che altre associazioni usino soldi sporchi (di sperma) per sovvenzionare le proprie iniziative… e non si vantano neppure di numeri di associati a cui non frega nulla di arcigay ma che sono soci perché volevano farsi una scopata.
In questo arcigay assomiglia molto alla Chiesa.14 Dicembre 2019 alle 12:11 #927865almadell
PartecipanteSe al buio non sai infilarti un condom
sarà la selezione naturale a farti fuori,
probabilmente di notte non pigierai il freno.Io dicevo per scherzare riguardo al 740, ovvio;
l’idea della segnalazione con testimone è buona.
Io a Padova nei locali marchette non ne ho viste,
ma chi le vede – proprio in quanto socio –
ha tutto il diritto di intervenire.Mi sembra lo stesso moralismo
di chi non vuole gli annunci
delle massaggiatrici sui giornali.Riguardo all’utilizzo dei fondi ArciGay,
basterebbe non fosse no-profit per farti felice?
Bene, allora la prossima volta chiediamo
che tutti gli incassi vengano dati al Presidente
come una vera azienda, come una normale disco.14 Dicembre 2019 alle 13:12 #927866anonymous
PartecipanteMa basta con questo moralismo cattoitaliota, basta con questo interdetto nei confronti della prostituzione, ma che ben vengano le marchette e il fatto che frequentino anche i locali arci dà pure un senso all’esistenza dell’arci stessa. Sono stufo di queste checche isteriche che gridano allo scandalo. La prostituzione è il lavoro più antico del mondo e se è da condannare la prostituzione allora è da condannare anche l’omosessualità. Io sono per la riapertura delle case chiuse e il mio motto è: più marchette per tutti!
14 Dicembre 2019 alle 15:36 #927867anonymous
Partecipante@almadell wrote:
Se al buio non sai infilarti un condom
sarà la selezione naturale a farti fuori,
probabilmente di notte non pigierai il freno.oppure mentre hai le mani occupate qualcuno te lo butta dentro e tu non sai se ha il preservativo oppure no…
oppure uno ti viene in faccia centrando le mucose del naso o gli occhi…
oppure qualcuno ti viene sull’ano e un’altro, mentre ti penetra col preservativo che gli fai mettere, ti infila lo sperma di quell’altro senza volerlo…ci sono diverse variabili potenzialmente pericolose che col buio non puoi controllare,
se ti viene in mente solo l’incapacità di mettere un preservativo al buio non sarà certo solo l’imbranato la vittima di Darwin@almadell wrote:
Io dicevo per scherzare riguardo al 740, ovvio;
l’idea della segnalazione con testimone è buona.
Io a Padova nei locali marchette non ne ho viste,
ma chi le vede – proprio in quanto socio –
ha tutto il diritto di intervenire.Mi sembra lo stesso moralismo
di chi non vuole gli annunci
delle massaggiatrici sui giornali.in effetti anche a me non frega nulla delle marchette… altro discorso igiene e sicurezza
@almadell wrote:
Riguardo all’utilizzo dei fondi ArciGay,
basterebbe non fosse no-profit per farti felice?
Bene, allora la prossima volta chiediamo
che tutti gli incassi vengano dati al Presidente
come una vera azienda, come una normale disco.Mario Mieli, Roma
Milk, Milano
Maurice e Fondazione Sandro Penna, Torino
molte altre, diverse e non politiche…loro ce la fanno senza tessere allo sperma,
tu puoi replicare che hanno un limitato campo d’azione per le limitazioni economiche.. vero,
ma di sicuro Arcigay con i propri soldi e iniziative ha meno influenza sulla comunità gay di una fiaccolata iniziata con il passaparola su facebook e senza bandiere..
e un’influenza quasi ridicola14 Dicembre 2019 alle 15:51 #927868almadell
PartecipanteChe ArciGay ci guadagnerebbe a mollare i locali
è una cosa di cui sono convinto da un bel pezzo…La possibilità che ti vengano negli occhi
mi sembra uguale anche alla luce;
forse sono io che non amo il sesso al buio,
ma accusare un gestore che spegne le luci
di aiutare a diffondere l’HIV,
è come accusare di questo un ingegnere
malauguratamente responsabile di un black-out…14 Dicembre 2019 alle 16:17 #927869anonymous
Partecipanteil black out è un fatto casuale,
spegnere le luci e guadagnare solo su questo, nocomunque il tuo discorso sarebbe potuto andare bene negli anni 80 quando non è era cosa nota che le dark fossero pericolose dal punto di vista dell’ HIV.
adesso qualcosa è cambiato ma si usano le stesse scuse di 25 anni fa14 Dicembre 2019 alle 17:15 #927870almadell
PartecipanteE’ molto più facile che sia il tuo fidanzato
a chiederti di farlo senza condom,
piuttosto che un incontro occasionale in dark.Se non ci sei mai andato, come fai a dire che è rischioso?
Se non te le cerchi, non fai pratiche rischiose.
Lo stupro in dark senza condom è una leggenda urbana.Giusto per precisarlo:
l’italia è il Paese col minor numero di gay infettati
sul totale delle nuove infezioni da HIV
(il recordo è agli USA col 52%; noi siamo al 25%).
E’ anche l’unico Paese al mondo in cui gli scopatoi
sono gestiti da chi fa prevenzione per l’HIV…Due eccezioni fanno una tesi?
14 Dicembre 2019 alle 19:36 #927871anonymous
Partecipantealmadell non ho mai parlato di stupri in dark,
non ho mai detto che l’infezione avvenga solo nelle dark
e al contrario del ragionamento che ti ha fatto tirare queste stupide conclusioni non penserò che secondo te è più sicuro farlo in uno dark visto che è gestito da persone che fanno prevenzione piuttosto che a casa.perché sarebbe, appunto, solo stupido pensarlo;
perché chi li gestisce realmente non si occupa di prevenzione ma solo di profitto.
A meno che tu per prevenzione intenda offrire un profilattico e appendere un manifesto.. per poi accedere a un’ambiente che non permette un completo controllo delle azioni degli altri…
se poi riesci a capire se quello che ti sta penetrando ha cambiato il preservativo subito dopo aver penetrato un altro… (giusto per fare un altro esempio di un altro comportamento a rischio che non puoi vedere ne riconoscere)peccato che non hai precisato nulla:
che senso hanno quelle statistiche senza un contesto e la conoscenza della situazione dei locali in USA?
non mi risulta che negli Stati Uniti non diano il preservativo… sarà forse che la Uno Card e i manifesti Arcigay hanno proprietà protettive contro le MTS????quindi tesi senza fondamenta…
che se anche fosse, per un’istante, credibile confermerebbe che anche tu credi che gli scopatoi sono diffusori di MTS14 Dicembre 2019 alle 20:41 #927872almadell
PartecipanteMi tiri delle conclusioni, per favore?
Vorrei capire su cosa interloquire 🙂14 Dicembre 2019 alle 23:54 #927873anonymous
Partecipanteconclusioni: uhm… vediamo..
che arcigay ci guadagnerebbe (ma secondo me in credibilità, economicamente no) mollando gli scopatoi l’hai scritto anche tuma se scopatoi devono essere che almeno Arcigay garantisca igiene e sicurezza nei propri circoli (soprattutto i più vecchi e angusti) almeno per non accrescere il divario tra quello che fanno e il degrado da dove arrivano le tessere..
perché se proprio volessi andare in sauna, almeno non devo sentire puzza di muffa e respirare aria insalubre – ne hanno chiusa una a To per questo motivo- se mi diverto ci torno anche volentieri più volte e non mi becco malattie respiratorie batteriche o micosi 😆tanto se il locale rischia di uscire dal circolo rischia anche di perdere le agevolazioni fiscali e/o l’apertura… sempre che il direttivo arcigay non sia l’equivalente della Confcommercio e fatta da soli gestori 🙄 ..ooops!
vabbè, famo’se una sigaretta che è meglio
ma parlando di cose più serie… nei circoli arcigay prendere da bere costa meno come nei circoli arci?15 Dicembre 2019 alle 19:39 #927874flaviotrotti
PartecipanteStiamo ai fatti i quali dicono che ci sono 2 tipologie distinte di tesserati all’ARCI: quelli che vanno nei locali (molti) e quelli che partecipano alle attività dell’ArciGay (pochi): Il fatto che neanche 200 iscritti abbiano partecipato alla elezione di Milano, la dice lunga.
I fatti dicono che i cosidetti circoli bar/crusing in realtà sono dei locali veri e propri con il/i gestori ed il personale dipendente. Chi ha eletto il presidente e gli organi statutari? Chi ha mai partecipato ad una riunione? Nessuno, perché elezioni, riunioni etc NON SI FANNO MAI.
Questo è quanto. Personalmente frequento questi circoli/bar e vorrei semplicemente due cose: che le regole di igiene (Fumo, sporcizia etc) che valgono per gli esercizi pubblici valgano anche per i circoli/bar/crusing, e che almeno una volta all’anno si svolga una “assemblea”.
Non è possibile che i gestori succitati usufruiscano di tutte le agevolazioni riservate ai circoli privati e non rispettino le norme di igiene e salute pubblica.Flavio
15 Dicembre 2019 alle 19:51 #927875almadell
PartecipanteQuindi, in conclusione:
– o si pretende come socio la pulizia
sollevando la questione col direttivo locale
(magari basterebbe una e-mail)
– o li si tratta come normali locali
nella speranza che perdendo clienti migliorino.In sintesi: “sbattersi in prima persona”
o “cambiare locale”.17 Dicembre 2019 alle 18:52 #927876flaviotrotti
Partecipante“…sollevando la questione col direttivo locale” a cosa si riferisce?? Al direttivo DEL locale, cosa che ovviamente non esiste e se esiste non è legale in quanto non è stato mai votato, o al direttivo provinciale/comunale?? Cosa assolutamente inutile, in quanto i direttivi provinciali /comunali sanno benissimo quale è la situazione, ma ovviamente se ne guardano bene dall’intervenire.
La domanda, ovvia, che sorge spontanea è “Ma quando cambieranno le cose?….. “ Ve lo dico io quando cambieranno: quando scoppierà uno scandalo o un’inchiesta mirata che in quattro e quattr’otto porrà fine a questa situazione; il mio modesto suggerimento è che sarà meglio regolarizzare il tutto prima che scoppi lo scandalo.Flavio
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