Gay.it Forum › Forum › Amore e sentimenti › Gay: siamo destinati ad essere soli?
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6 Settembre 2018 alle 17:10 #738389anonymousPartecipante
Essere omosessuali non significa attendere che un “sociale” caratterizzato da tutti i possibili orientamenti sessuali decida di cambiare le regole, bensì iniziare seriemente a credere in quello che si sente e cosa più importante a creare nuove regole di vita sociale comune.
questo non deve essere fatto solo nei Pride o in certi quartieri definibili ad orientamento omosessuale.
Il problema è che viviamo nel sociale e le regole le dettano i sociali!
Comunque a parte l’essere gay è difficile amare in questo contesto sociale!
Bisognerebbe rivedere il tutto!
6 Settembre 2018 alle 17:42 #834097anonymousPartecipanteCIAO,SONO ANNA ,UNA RAGAZA DI 25 ANNI DI MILANO.
VORREI LANCIARE UN MESSAGGIO A TUTTI COLORO CHE SI SONO ARRESI NELLA VITA, A COLORO CHE SOFFRONO O CHE TEMONO DI RIMANERE DA SOLI PER IL RESTO DELLA LORO VITA…
NON ABBIATE PAURA!REAGITE!LOTTATE PER QUELLO CHE DESIDERATE,PER QUELLO CHE AMATE!…MA SOPRATTUTTO NON PIANGETEVI ADDOSSO!…VI VOGLIO BENE!CIAO! SE VOLETE CHIAMARMI QUESTO è IL MIO NUMERO:3331607729.6 Settembre 2018 alle 19:02 #834098anonymousPartecipanteamare costa fatica…significa svegliarsi all’alba come un contadino e sudare per coltivare la terra…è facile cercarsi un ragazzo a sera e portarlo a casa per una scopata…troppo facile…troppo semplice…amare significa confrontarsi e migliorarsi…c’è chi non vuole perdere tempo a lavorare su se stesso…impegnarsi e mettere in discussione le proprie certezze…forse bisogna essere solo fortunati e trovare chi come te ha bisogno di tutto questo…bisogna essere ”molto”fortunati e avere quel giusto spirito di osservazione che già a prima vista ti fa capire se quello che vedi è quello che stavi cercando…aprite gli occhi…e cercate di capire…gli occhi dicono molto di più di un bell’aspetto…anche se quello certo è fondamentale…cercate di capire
6 Settembre 2018 alle 19:08 #834099anonymousPartecipanteniente sei affascinnate dove vivi?
6 Settembre 2018 alle 20:50 #834100anonymousPartecipantequesto articolo mi tocca troppo da vicino e volevo trattenermi dallo sproloquiare, ma poi si leggono stronzate come quella di jody e non si può resistere!!! Caro jody, la difficoltà per gli omosessuali di vivere serenamente (e in molti posti ancora la possibilità di vivere tout court!) dimostra inequivocabilmente la natura patologica del potere, non dell’omosessualità! La gente ha perlopiù bisogno di binari, e il potere, per rendersi gradito, gli dà quelli che una maggioranza spaventata, presuntuosa e spesso ignorante trova assolutamente congegnali! Io sono giusto, dàgli al frocio! Tanto è sempre stato ed è una minoranza! L’omosessualità è sempre esistita e continuerà ad esistere per il semplice motivo che è una delle infinite variabili di un esistere complesso, contraddittorio e sostanzialmente assurdo di cui solo pochi fanatici dicono di aver trovato il bandolo… Per il resto vale la regola che chi vince si impone e detta legge, e noi abbiamo ereditato tradizioni, superstizioni e idee sotterranee che sono il risultato di secoli di vittorie del leader o del popolo più violento, più aggressivo, più sessuofobico (così ha più energie x combattere), più sessista (così fa più figli e più combattenti) e quindi, inevitabilmente, più omofobico. Ed è così tuttora… Senza contare che i diritti non dico dei gay o delle donne, ma anche solo degli esseri umani in quanto tali, sono un’invenzione recentissima, dopo millenni di prevaricazioni volute dal “dio” di turno… Ah, se l’occidente potesse lasciare questa eredità preziosa, invece del modello di sfruttamento degli uomini e del pianeta… sono fuori tema, meglio così: io la coppia ce l’ho, da moltissimi anni, ma giuro che NON E’ la soluzione di tutti i problemi, e lo dico dopo aver creduto per molto tempo (ingenuo) che lo fosse!!! Baci a tutti!!!
6 Settembre 2018 alle 21:55 #834101anonymousPartecipantecredo che l’amore quello “vero” sia sempre più raro
anche nelle coppie etero.siamo una società narcisistica ed edonistica6 Settembre 2018 alle 23:37 #834102anonymousPartecipanteDOVETE GUARIRE!
L’ETEROSESSUALITÀ È BRUTTISSIMA! E MOLTO SPESSO FATE SCHIFO!
E ALLORA: DUECENTOCINQUANTAMILA!
E NON AVRETE PIÙ NÉ PELLE SECCA, NÉ PUSTOLE, NÉ PIAGHE, NÉ BUBBONI, NÉ RUGHE E NIENTE PIÙ!
SIETE D’ACCORDO?!!
6 Settembre 2018 alle 23:42 #834103anonymousPartecipanteGiudicate voi…
Ho avuto una lunga relazione “sproporzionata”:per età, maturità, cultura, vita di coppia…
Lui “provinciale”, io “metropolitano”…
Lui alle prime esperienze “disastrose”, io esperto e stanco della “giostra sessuale”…
Lui espressione di una “subcultura” pseudouniversitaria modellata sui valori produttivi del cosiddetto liberismo berlusconiano, io educato nella vecchia tradizione culturale dell’europa occidentale…
Lui accolto nella mia famiglia, nella mia vita, io sparato a vista se solo mi avvicinavo a casa sua, trattato con cafonaggine e maleducazione da persone socialmente e culturalmente davvero non “eccelse” se mi si perdona l’eufemismo…
Lui aiutato nelle difficoltà affettive ed emotive dell’ impatto con la sessualità ed il mondo – a 21 anni – da una presenza costante, io solo nell’affrontare nella mia adolescenza tutto il disagio di una condizione anche se fortunatamente soccorso dal sostegno prima di un prete e poi di uno psicologo ma senza mai nessuno accanto, un compagno, un amore… erano altri tempi, di terrore , di paura…
morale? … lontanissimo dal suo paese – centinaia e centinaia di chilometri !- con finalmente uno stipendio in tasca, con casa propria, libertà totale, avendo,comunque, approfittato sempre di qualunque occasione per tenere il rapporto “allentato”, prima inaugura “doppia vita” e poi furbescamente passando per l’incompreso di turno, coglie la prima occasione di distacco che gli offro per metterlo alla prova …per andarsene…
dopo 6 anni…
meglio solo, credetemi… di sicuro mai più con una testa di c… con meno di 35 anni… 🙂6 Settembre 2018 alle 23:53 #834104anonymousPartecipante@solo? <img src="{SMILIES_PATH}/icon_smile.gif" alt= wrote:
Giudicate voi…
Ho avuto una lunga relazione “sproporzionata”:per età, maturità, cultura, vita di coppia…
Lui “provinciale”, io “metropolitano”…
Lui alle prime esperienze “disastrose”, io esperto e stanco della “giostra sessuale”…
Lui espressione di una “subcultura” pseudouniversitaria modellata sui valori produttivi del cosiddetto liberismo berlusconiano, io educato nella vecchia tradizione culturale dell’europa occidentale…
Lui accolto nella mia famiglia, nella mia vita, io sparato a vista se solo mi avvicinavo a casa sua, trattato con cafonaggine e maleducazione da persone socialmente e culturalmente davvero non “eccelse” se mi si perdona l’eufemismo…
Lui aiutato nelle difficoltà affettive ed emotive dell’ impatto con la sessualità ed il mondo – a 21 anni – da una presenza costante, io solo nell’affrontare nella mia adolescenza tutto il disagio di una condizione anche se fortunatamente soccorso dal sostegno prima di un prete e poi di uno psicologo ma senza mai nessuno accanto, un compagno, un amore… erano altri tempi, di terrore , di paura…
morale? … lontanissimo dal suo paese – centinaia e centinaia di chilometri !- con finalmente uno stipendio in tasca, con casa propria, libertà totale, avendo,comunque, approfittato sempre di qualunque occasione per tenere il rapporto “allentato”, prima inaugura “doppia vita” e poi furbescamente passando per l’incompreso di turno, coglie la prima occasione di distacco che gli offro per metterlo alla prova …per andarsene…
dopo 6 anni…
meglio solo, credetemi… di sicuro mai più con una testa di c… con meno di 35 anni… 🙂pooretto
c’est la vie donc, on ne nait pas pour etre monogame…
7 Settembre 2018 alle 0:50 #834105anonymousPartecipanteMah! Siamo alle solite! I gay si lamentano di non trovare nessuno ma spesso o rincorrono l’ideale di un principe azzurro o qualcuno soltanto per andarci a letto! Consoliamoci sapendo che almeno se siamo soli “non potremo essere abbandonati”!
7 Settembre 2018 alle 2:07 #834106anonymousPartecipanteIl problema vero consiste nel fatto che in una società fondata sull’immagine e il consumo anche i rapporti subiscono lo stesso trattamento della cose di cui possiamo facilmente disporre. Non è tanto una questione di trovare l’anima gemella, quanto tirare fuori una persona decente dal puttanaio che si è venuto a creare tra i gay. Non son poche le volte che ho avuto riscontro di come nel mondo gay ci sia veramente un boom di incontri mordi e fuggi anche a discapito della sincerità e dell’amicizia. Sicuramente c’è più falsità, più tradimento e meno rispetto di quanto ce n’è nel mondo etero.
7 Settembre 2018 alle 2:15 #834107anonymousPartecipante@niente wrote:
amare costa fatica…significa svegliarsi all’alba come un contadino e sudare per coltivare la terra..
I contadini non esistono più e non hanno mai eccelso a cultura!.
è facile cercarsi un ragazzo a sera e portarlo a casa per una scopata…troppo facile…troppo semplice…
non è mica vero, è abbastanza difficile!
amare significa confrontarsi e migliorarsi…c’è chi non vuole perdere tempo a lavorare su se stesso…impegnarsi e mettere in discussione le proprie certezze…forse bisogna essere solo fortunati e trovare chi come te ha bisogno di tutto questo…bisogna essere ”molto”fortunati e avere quel giusto spirito di osservazione che già a prima vista ti fa capire se quello che vedi è quello che stavi cercando…aprite gli occhi…e cercate di capire…gli occhi dicono molto di più di un bell’aspetto…anche se quello certo è fondamentale…cercate di capire
Non sono d’accordo! Amare non é un confronto e si migliora se si viene amati, se no si peggiora!
Il tempo è in relaziono al nostro tempo libero; ne abbiamo così poco che non abbiamo tempo di lavorarci!
Io non credo alla fortuna, credo nell’abilità, disponibilità!
Sì, gli occhi dicono tutto ma fa sempre parte di quel conoscere che non abbiamo tempo di seguire!
7 Settembre 2018 alle 2:16 #834108anonymousPartecipanteOramai è facilissimo prendersi in giro con atti di vera e propria indifferenza verso i sentimenti altrui. Il Porcile di Pasolini è una realtà in quel mondo di persone che saltano da un letto all’altro prendendosi gioco dei sentimenti altrui solo per alimentare la propria vanità e la rosa dei commenti e dei giudizi sugli ultimi incontri erotici fatti. Sinceramente, alla luce delle ultime prese per ul cu** non mi sento più portato a dare piena fiducia nei sentimenti. Basta contattare il partner con un diverso indirizzo msn per scoprire che non vede l’ora di fare le corna, e di fregare l’altro anche quando è solo una frequentazione. Secondo me la vanità si manifesta anche attraverso il disporre dei sentimenti degli altri per prenderli in giro e sentirsi superiori ad essi attraverso l’indifferenza stessa.
7 Settembre 2018 alle 5:00 #834109anonymousPartecipantequelli che si lamentano di non riuscire a stare con un altrA persona,in genere sono stronzi, appena aprono la bocca ti fanno accapponare la pelle,intanto si devono fare TUTTI per tirare mattino nei locali, (basta stare appoggiati 20 minuti al banco di un bar e contare in quanti ti salutano”hai una pastiglia??;sono tutti reduci da viaggi esotici, e ce ne fosse uno,dico UNO che non è art desiner, menager del cazzo o stilista.se non se la menano tra loro, chi li vuole?????????
siamo una coppia di40/50 anni
e …..inorridite……..operai, chiaramente le nostre famiglie appena hanno sentito odore di checche ci hanno sepolto.Sarà stata la necessità di evere comunque una famiglia, sarà che non siano più abituati a star soli,preferiamo qualche rinuncia(bisogna sempre rinunciare a un pò di libertà per stare in due)e chiudere un occhio se l’altro una o 2 volte al mese si fa una marchetta (noi consideriamo il fare sesso fuori della coppia, come andare a puttane)dura da 11 anni, e è meglio adesso che i primi tempi.7 Settembre 2018 alle 6:58 #834110anonymousPartecipanteSi siamo destinati a restare soli per due semplici e schematici motivi:
1) se il gay fa auting egli inzia una sequela di troieggiamenti, i quali assumendo tutte le caratteristiche del disturbo ossessivo compulsivo – da cui è difficile liberarsene poiché la cosa è fomenatata dal fatto che egli, osservando altri gay fare lo stesso, si sente autorizzato a proseguire tale vortice di “troieggiamenti”.
Ma mal comune non è mezzo gaudio – anzi è una aggravante.Se viceversa il gay non fa auting, egli si trova invischiato in una sorta di paura verso il “sociale” che lo rendera solitario a vita.
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