Gay.it Forum › Forum › Sesso › 28 anni vergine….possibile????
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DEMETRIO.
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15 Marzo 2016 alle 16:44 #987526
rivas
PartecipanteEra un esempio fatto da me, non una cosa riportata da te.
Inoltre l’esempio era l’esatto contrario.
16 Marzo 2016 alle 2:26 #987527frustadeglistupidi
Partecipante@Rivas wrote:
Era un esempio fatto da me, non una cosa riportata da te.
Inoltre l’esempio era l’esatto contrario.Va be’, ho capito…. Comunque sia non è un problema di statistica, ma di cognizione esatta, o almeno non troppo errata 8) , della realtà. Spesso le apparenze ingannano ed ancor più spesso c’inganna la nostra esperienza, necessariamente limitata per tempo e spazio. Il sole con tutte le stelle ed i pianeti sembra girare intorno a noi: è un’esperienza quotidiana e comune a tutti, ma fallace…. 😉
17 Marzo 2016 alle 0:01 #987528madjakk
Partecipante@Frustadeglistupidi wrote:
Qual è il mio ragionamento ???: ??? Dato che non sono platonico e non penso che gli universali esistanto veramente in sé e per sé e che quindi il mondo sensibile ne sia copia più o meno imperfetta, ai generi ci arrivo per somma di singoli, purché i singoli sommati siano sufficientemente numerosi per giustificare razionalmente la definizione del genere…. 😉 Altrimenti farei come Soledamore in merito all’essere fallomani di tutti o di gran parte dei gay oppure al loro essere o, in altra questione, farei come Scancini ma anche come alcuni suoi oppositori in merito alle prove ritenute universalmente valide benché costituite dall’efficacia o dall’inefficacia delle cure dell’Aids solamente in singoli casi!!!
Quanti uomini con inclinazioni omoerotiche conosci profondamente, oltre a te, quanti ne conosce profondamente Rivas? Scrivo perché una conoscenza fondata sull’evento d’un giorno o d’una situazione non dimostra nulla o dimostra poco dell’indole d’una persona. Quante sono le vostre conoscenze profonde d’uomini, quante ne avete avute e quante è ragionevole pensare ne avrete in tutta la vita? Decine? Già mi paiono molte…. 8) Ma concedo possano essere centinaia, anzi migliaia. Ma quanti sono gli uomini con inclinazioni omoerotiche in Italia? Si stimano due o tre milioni!!!
Capisci che, pur concedendoti numeri all’eccesso più assurdo, non tanto perché tu non possa passare nel letto di un migliaio d’uomini diversi nella tua vita, ma perché non è propriamente la stessa cosa passarci nel letto e conoscerli profondamente, tuttavia anche queste migliaia esageratamente concesse sono una percentuale minima di tutti gli uomini con probabili inclinazioni omoerotiche.
Come puoi dunque fare della tua esperienza, per quanto vasta sia, una scienza ragionevolmente probabile dell’omoerotismo italico?
Prevengo l’obiezione: , facendoti presente, oltre al fatto che per parlare d’indole d’una persona è necessario averne conoscenza profonda e quindi continua ed intima, è da considerare che probabilmente le tue esperienze sono numerose perché in luoghi dove vanno coloro che vogliono essere e quindi la tua conoscenza è viziata, ai fini almeno d’una sua universalità, dal campione necessariamente ristretto e già predefinito da cui attingi. Mi spiego meglio: se getto un’esca in una piscina in cui siano state immesse trote affamate ed al primo lancio pesco una trota, non è ragionevole che ne deduca che, gettando la medesima esca in mare aperto, al primo lancio io ugualmente peschi una trota: infatti le trote non sono pesci di mare e, se anche fossero, probabilmente non sarebbero affamate come quelle artificialmente affamate e gettate nello spazio ristretto della piscina per fare che abbocchino. La tua esperienza di facilità di pesca delle trote nella piscina certo non sarebbe falsa, ma sarebbe falsa la deduzione indistintamente universale se la traessi per stabilire che in mare ci sono trote e che si pescano con altrettanta facilità.Oppure il mio ragionamento è: ???
No, non faccio per nulla questo ragionamento, se non altro perché penso che parliamo sempre di uomini di sesso maschile con la medesima cultura e con la medesima morale e che quindi si comportano sostanzialmente nello stesso modo, anche se l’oggetto del desiderio erotico nel primo caso ha sesso uguale, nel secondo ha sesso diverso.
Non credo cioè che la tendenza omoerotica per sé stessa sia manifestazione di un terzo sesso o di qualche cosa di simile (ipotesi della ecc), che ci distingua interiormente, psicologicamente, affettivamente, sentimentalmente dagli altri uomini di sesso maschile. Non credo che l’omoerotismo in sé induca ad essere più o meno facili al sesso, più o meno direbbero i moralisti 😉 Credo invece che la disposizione a far sesso più o meno facilmente con altri sia indipendente dall’uguaglianza o diversità del sesso della persona oggetto del nostro desiderio erotico e dipenda invece dalla nostra indole personale.
Infatti mi sembra che anche in tempi in cui l’omoerotismo era non solo tollerato ma addirittura istituzionalizzato, mi riferisco all’antica Grecia, l’eccesso d’appetito sessuale verso i ragazzi fosse deriso dai comici né più né meno di quello verso le ragazze, segno evidente che non erano comunemente percepite differenze di comportamento.
Chiaramente in società omofobe i comportamente evidenti possono essere molto diversi sia da quelli desiderati dalla persona sia da quelli reali della persona ed in ambiti sociali dove l’omofobia sia scarsa per tradizione o per evoluzione, è possibile che gli uomini si adeguino alla licenza concessa molto più di quanto sarebbe proprio della loro indole o addirittura fingano d’adeguarsi (esempio tipico quello dell’ambito della moda).
Infine è da considerare che obbiettivamente l’atto sessuale ha tradizionalmente un diverso se fatto tra persone di sesso diverso, rispetto ad un atto fatto tra persone di sesso uguale, per l’implicazione generativa almeno potenziale che l’atto eterosessuale ha naturalmente in sé e che per una delle parti (quella femminile) non è certo trascurabile. Certamente la diffusione e la sicurezza dei preservativi ha diminuito molto tale differenza, ma è evidente che il fatto che la donna rimanga sempre potenzialmente fecondabile, non è una cosa trascurabile nel giudizio almeno di parte femminile sull’atto sessuale. Questa remora è però appunto dipendente dagli effetti naturali dell’atto eterosessuale, non certo dalla maggiore inclinazione alla continenza del maschio eterosessuale rispetto a quello omosessuale.Mboh ovviamente mi baso sul mio vissuto quando esprimo una mia opinione e in tutta la mia vita, in tanti posti che ho frequentato, ho incontrato persone che sono passate subito ai fatti. Non mi riferisco solo a saune e battuage (dove comunque ho trovato molte amicizie e quindi non è che abbia solo scopato) ma anche persone incontrate all’esterno: qualche rara conquista in mezzo alla strada, persone conosciute tramite amici, due colleghi di lavoro, racconti di amici, chat. Da quel che ho visto “il corteggiamento etero” è praticamente assente. Non dico che non ne esistano, solo saranno una piccola minoranza. Credo sia proprio nell’indole maschile (media) questo tipo di approccio, noi siamo quindi solo molto fortunati a non aver a che fare con le donne.
17 Marzo 2016 alle 13:28 #987529frustadeglistupidi
Partecipante@madjakk wrote:
Da quel che ho visto “il corteggiamento etero” è praticamente assente. Non dico che non ne esistano, solo saranno una piccola minoranza. Credo sia proprio nell’indole maschile (media) questo tipo di approccio, noi siamo quindi solo molto fortunati a non aver a che fare con le donne.
Capisci però che sono due cose diverse dire:
1) coloro che hanno pulsioni omoerotiche hanno naturalmente, in quanto abbiano tali pulsioni, un interesse esclusivo o prevalente per l’atto sessuale svincolato da ogni partecipazione affettiva e sentimentale, al contrario di coloro che hanno pulsioni eteroerotiche i quali invece non hanno naturalmente, in quanto abbiano tali pulsioni, un interesse esclusivo o prevalente per l’atto sessuale svincolato da ogni partecipazione affettiva e sentimentale;
e dire invece:
2) i maschi hanno naturalmente, indipendentemente dal sesso della persona oggetto delle loro pulsioni erotiche, ma in quanto maschi, un interesse esclusivo o prevalente per l’atto sessuale svincolato da ogni partecipazione affettiva e sentimentale, mentre le femmine sono interessate anche alla partecipazione affettiva e sentimentale.A parte che siano affermazioni vere o false, dimostrabili od indimostrabili, fondate sulla nostra esperienza limitata o fondate sulle esperienze ampie di moltissimi e quindi generalmente valide, sono tuttavia affermazioni molto diverse con implicazioni molto diverse.
Ci sarebbe poi da stabilire se l’approccio implichi sempre e necessariamente un rifiuto a priori d’ogni allargamento affettivo e sentimentale del rapporto e sia quindi un rifiuto del corteggiamento e non in vece, per alcuni almeno, il principio del corteggiamento…. 😉
17 Marzo 2016 alle 14:50 #987530paolo2222
Partecipantesolitamente con frusta ci litigo.. ma non posso che dargli ragione lo ammetto mi ritrovo completamente nel suo pensiero ne virgola più ne virgola meno
17 Marzo 2016 alle 16:16 #987531frustadeglistupidi
Partecipante@paolo2222 wrote:
solitamente con frusta ci litigo..
E quando mai ho parlato, nonché litigato, con te????
18 Marzo 2016 alle 22:22 #987532paolo2222
Partecipante[ @Frustadeglistupidi wrote:
@paolo2222 wrote:
solitamente con frusta ci litigo..
E quando mai ho parlato, nonché litigato, con te????
non me lo ricordo nemmeno io.. però hai ragione da vendere in questo post
18 Marzo 2016 alle 22:55 #987533madjakk
Partecipante@Frustadeglistupidi wrote:
@madjakk wrote:
Da quel che ho visto “il corteggiamento etero” è praticamente assente. Non dico che non ne esistano, solo saranno una piccola minoranza. Credo sia proprio nell’indole maschile (media) questo tipo di approccio, noi siamo quindi solo molto fortunati a non aver a che fare con le donne.
Capisci però che sono due cose diverse dire:
1) coloro che hanno pulsioni omoerotiche hanno naturalmente, in quanto abbiano tali pulsioni, un interesse esclusivo o prevalente per l’atto sessuale svincolato da ogni partecipazione affettiva e sentimentale, al contrario di coloro che hanno pulsioni eteroerotiche i quali invece non hanno naturalmente, in quanto abbiano tali pulsioni, un interesse esclusivo o prevalente per l’atto sessuale svincolato da ogni partecipazione affettiva e sentimentale;
e dire invece:
2) i maschi hanno naturalmente, indipendentemente dal sesso della persona oggetto delle loro pulsioni erotiche, ma in quanto maschi, un interesse esclusivo o prevalente per l’atto sessuale svincolato da ogni partecipazione affettiva e sentimentale, mentre le femmine sono interessate anche alla partecipazione affettiva e sentimentale.A parte che siano affermazioni vere o false, dimostrabili od indimostrabili, fondate sulla nostra esperienza limitata o fondate sulle esperienze ampie di moltissimi e quindi generalmente valide, sono tuttavia affermazioni molto diverse con implicazioni molto diverse.
Ci sarebbe poi da stabilire se l’approccio implichi sempre e necessariamente un rifiuto a priori d’ogni allargamento affettivo e sentimentale del rapporto e sia quindi un rifiuto del corteggiamento e non in vece, per alcuni almeno, il principio del corteggiamento…. 😉
Basta non mettere insieme il corteggiamento – si parlava di questo all’inizio – e le pulsioni: il corteggiamento gay è diverso da quello etero, le pulsioni maschili sono identiche.
Appoggio il punto 2 ma secondo me le donne si concedono di meno perchè hanno meno carica sessuale e mettono più cervello* e meno “fica” nella scelta (basta guardare quello che fanno le lesbiche: non mi pare esistano battuage di lelle per sesso immediato).*Non che questo significhi fare scelte intelligenti, solo che rimangono più coinvolte per motivi di testa invece che di uccello a differenza degli uomini.
19 Marzo 2016 alle 11:52 #987534frustadeglistupidi
Partecipante@madjakk wrote:
Basta non mettere insieme il corteggiamento – si parlava di questo all’inizio – e le pulsioni: il corteggiamento gay è diverso da quello etero, le pulsioni maschili sono identiche.
Se intendi che le pulsioni maschili sono identiche ed il corteggiamento è diverso per fattori dipendenti dal tempo e dal luogo (ad esempio l’omofobia d’una società come la nostra, oppure la segregazione delle donne d’una società come quella dell’antica Grecia), ma non invece per fattori dipendenti da una sostanziale diversità affettiva e sentimentale dell’uomo con pulsioni omoerotiche rispetto a quello con pulsioni eteroerotiche, sono perfettamente d’accordo!!! 😉
@madjakk wrote:
Appoggio il punto 2
[ 2) i maschi hanno naturalmente, indipendentemente dal sesso della persona oggetto delle loro pulsioni erotiche, ma in quanto maschi, un interesse esclusivo o prevalente per l’atto sessuale svincolato da ogni partecipazione affettiva e sentimentale, mentre le femmine sono interessate anche alla partecipazione affettiva e sentimentale. (n.d.r.)]
ma secondo me le donne si concedono di meno perchè hanno meno carica sessuale e mettono più cervello* e meno “fica” nella scelta (basta guardare quello che fanno le lesbiche: non mi pare esistano battuage di lelle per sesso immediato).Ovviamente non entro nel merito del giudizio sulla minore carica sessuale delle donne rispetto agli uomini, dato che non ho esperienza diretta (sessuale almeno 😉 ) di donne, però mi sembra che per secoli l’opinione sia stata contraria (le donne erano giudicate sessualmente più sfrenate degli uomini), anche se è possibile che tale opinione sia stata influenzata dalla scarsa considerazione della donna nella nostra civiltà ma, qualunque sia stata l’opinione tradizionale, non mi pare che l’ipotesi d’una minor carica sessuale femminile abbia un fondamento scientifico serio.
Anche l’osservazione che le donne metterebbero e nella scelta, sembrerebbe contraria al tradizionale giudizio sulle donne, salvo che tu dicendo non intenda dire …. Comunque sia, maggior cervello o maggior sentimento, a mio parere è probabile che almeno finché il preservativo non divenne sicuro, facile e diffuso, la maggior cautela femminile sia stata semplicemente dovuta agli effetti potenzialmente molto gravi dell’atto sessuale sul corpo femminile: un maschio poteva scopare a destra ed a manca senza particolari preoccupazioni non solo per il suo stato fisico, ma neppure per la sua responsabilità giuridica o morale, dato che, mancando allora gli esami del DNA, poteva sempre negare efficacemente qualunque paternità più o meno verosimile una donna gli volesse affibbiare. Al contrario la donna poteva avere e normalmente aveva non solo problemi fisici molto per effetto dell’atto sessuale, ma anche problemi giuridici e morali non trascurabili dato il valore un tempo assegnato alla verginità delle donne ed alla legittimità dei figli. Inevitabile quindi che le donne siano sempre state più caute degli uomini almeno nell’approccio meramente sessuale e che questa cautela tradizionale sia un’eredità ancora presente nella psicologia femminile anche se oggi, grazie all’efficacia e facilità dei preservativi, è una cautela molto meno giustificata. In breve l’approccio più distaccato delle donne verso l’atto sessuale non mi sembrerebbe verosimilmente causato da una minore carica sessuale femminile o da un minore piacere sessuale femminile rispetto a quelli maschili, ma semplicemente dalla specificità, enormemente più gravosa, degli effetti dell’atto sessuale sul corpo femminile.20 Marzo 2016 alle 23:15 #987535madjakk
Partecipante@Frustadeglistupidi wrote:
Se intendi che le pulsioni maschili sono identiche ed il corteggiamento è diverso per fattori dipendenti dal tempo e dal luogo (ad esempio l’omofobia d’una società come la nostra, oppure la segregazione delle donne d’una società come quella dell’antica Grecia), ma non invece per fattori dipendenti da una sostanziale diversità affettiva e sentimentale dell’uomo con pulsioni omoerotiche rispetto a quello con pulsioni eteroerotiche, sono perfettamente d’accordo!!! 😉
Sì dico che le pulsioni maschili etero-omo sono identiche, ma il fattore che rende diverso il corteggiamento gayo da quello etero dipende dal fatto che queste pulsioni sono rivolte a un elemento dello stesso sesso il quale “parla lo stesso linguaggio”. E questo si ricollega a:
@Frustadeglistupidi wrote:
Ovviamente non entro nel merito del giudizio sulla minore carica sessuale delle donne rispetto agli uomini, dato che non ho esperienza diretta (sessuale almeno 😉 ) di donne, però mi sembra che per secoli l’opinione sia stata contraria (le donne erano giudicate sessualmente più sfrenate degli uomini), anche se è possibile che tale opinione sia stata influenzata dalla scarsa considerazione della donna nella nostra civiltà ma, qualunque sia stata l’opinione tradizionale, non mi pare che l’ipotesi d’una minor carica sessuale femminile abbia un fondamento scientifico serio.
Anche l’osservazione che le donne metterebbero e nella scelta, sembrerebbe contraria al tradizionale giudizio sulle donne, salvo che tu dicendo non intenda dire …. Comunque sia, maggior cervello o maggior sentimento, a mio parere è probabile che almeno finché il preservativo non divenne sicuro, facile e diffuso, la maggior cautela femminile sia stata semplicemente dovuta agli effetti potenzialmente molto gravi dell’atto sessuale sul corpo femminile: un maschio poteva scopare a destra ed a manca senza particolari preoccupazioni non solo per il suo stato fisico, ma neppure per la sua responsabilità giuridica o morale, dato che, mancando allora gli esami del DNA, poteva sempre negare efficacemente qualunque paternità più o meno verosimile una donna gli volesse affibbiare. Al contrario la donna poteva avere e normalmente aveva non solo problemi fisici molto per effetto dell’atto sessuale, ma anche problemi giuridici e morali non trascurabili dato il valore un tempo assegnato alla verginità delle donne ed alla legittimità dei figli. Inevitabile quindi che le donne siano sempre state più caute degli uomini almeno nell’approccio meramente sessuale e che questa cautela tradizionale sia un’eredità ancora presente nella psicologia femminile anche se oggi, grazie all’efficacia e facilità dei preservativi, è una cautela molto meno giustificata. In breve l’approccio più distaccato delle donne verso l’atto sessuale non mi sembrerebbe verosimilmente causato da una minore carica sessuale femminile o da un minore piacere sessuale femminile rispetto a quelli maschili, ma semplicemente dalla specificità, enormemente più gravosa, degli effetti dell’atto sessuale sul corpo femminile.Sono giunto a questa conclusione (“le donne hanno meno carica sessuale degli uomini”) guardando le lesbiche. Come i gay non hanno mai avuto un posto in società, sono state, forse leggermente meno, stigmatizzate e ostracizzate e così non si sono create delle regole sociali con relative influenze sulle persone su come vivere i rapporti i quali hanno potuto quindi svilupparsi di nascosto secondo l’inclinazione più diffusa del genere. Nei gay questo a portato a una diffusione di posti di battuage vari e sesso immediato nelle lesbiche no, almeno non mi risulta ce ne siano. Poi che ci sia anche sesso mordi e fuggi tra donne è chiaro, ma la tendenza generale maschile viaggia più sulla quantità rispetto a loro.
Passando poi alle donne etero… se sono ancora vittime del retaggio culturale che le limita ad esprimersi sessualmente, sarebbero comunque libere di fare quello che più vogliono di nascosto, eppure se vai a guardare i siti di incontri (etero, io li bazzico per guardare gli uccelli 😛 ) ci sarà una donna singola ogni MILLE uomini. Evidentemente l’approccio puramente sessuale non aggrada loro più di tanto.
Senza poi parlare di persone che conosco benissimo, ho due sorelle più grandi, hanno ricevuto bene o male la mia stessa educazione, eppure se hanno avuto una decina di ragazzi a testa è tanto mentre io… Idem le mie amiche (per altro fin da ragazzino ho sempre amato circondarmi di ragazze facili, mi divertivo un sacco con loro, non una che si sia lontanamente avvicinata ai numeri di un gay medio).Ci sta secondo te?
21 Marzo 2016 alle 13:15 #987536frustadeglistupidi
Partecipante@madjakk wrote:
@Frustadeglistupidi wrote:
Se intendi che le pulsioni maschili sono identiche ed il corteggiamento è diverso per fattori dipendenti dal tempo e dal luogo (ad esempio l’omofobia d’una società come la nostra, oppure la segregazione delle donne d’una società come quella dell’antica Grecia), ma non invece per fattori dipendenti da una sostanziale diversità affettiva e sentimentale dell’uomo con pulsioni omoerotiche rispetto a quello con pulsioni eteroerotiche, sono perfettamente d’accordo!!! 😉
Sì dico che le pulsioni maschili etero-omo sono identiche, ma il fattore che rende diverso il corteggiamento gayo da quello etero dipende dal fatto che queste pulsioni sono rivolte a un elemento dello stesso sesso il quale “parla lo stesso linguaggio”.
Senza dubbio il fatto di è importante: normalmente è logico pensare che un maschio sappia ciò che è gradito al suo sesso (non solo fisicamente) più di quanto ne sappia una femmina che, comunque la si voglia considerare, è almeno fisicamente diversa dal maschio. Quindi nel corteggiamento interno tra maschi un maschio dovrebbe poter vincere più facilmente che nel corteggiamento esterno verso le femmine. Però mi sembra innegabile che ci siano anche altri fattori importanti e concomitanti (ad esempio l’omofobia o la concorrenza altrui o le convenzioni sociali, non necessariamente quelle omofobe), che spesso riducono o addirittura annullano il vantaggio iniziale. In più devi mettere in conto la specificità del corteggiato: a parità di condizioni (ad esempio escludendo sicuramente possibili effetti
) un maschio può essere psicologicamente meno incline a concedersi di quanto sia una femmina, anche semplicemente perché non è particolarmente interessato al solo piacere sessuale…. Questo partendo dal presupposto che il piacere fisico normalmente attragga con uguale potenza maschi e femmine, come io credo.
Insomma, non mi sembra che, tutto considerato e date parità di circostanze, un maschio con i maschi vada sempre o quasi sempre a nozze (si fa per dire 😉 ), invece con una femmina ci vada raramente o quasi mai….@madjakk wrote:
Sono giunto a questa conclusione (“le donne hanno meno carica sessuale degli uomini”) guardando le lesbiche. Come i gay non hanno mai avuto un posto in società, sono state, forse leggermente meno, stigmatizzate e ostracizzate e così non si sono create delle regole sociali con relative influenze sulle persone su come vivere i rapporti i quali hanno potuto quindi svilupparsi di nascosto secondo l’inclinazione più diffusa del genere. Nei gay questo a portato a una diffusione di posti di battuage vari e sesso immediato nelle lesbiche no, almeno non mi risulta ce ne siano. Poi che ci sia anche sesso mordi e fuggi tra donne è chiaro, ma la tendenza generale maschile viaggia più sulla quantità rispetto a loro.
Passando poi alle donne etero… se sono ancora vittime del retaggio culturale che le limita ad esprimersi sessualmente, sarebbero comunque libere di fare quello che più vogliono di nascosto, eppure se vai a guardare i siti di incontri (etero, io li bazzico per guardare gli uccelli 😛 ) ci sarà una donna singola ogni MILLE uomini. Evidentemente l’approccio puramente sessuale non aggrada loro più di tanto.
Senza poi parlare di persone che conosco benissimo, ho due sorelle più grandi, hanno ricevuto bene o male la mia stessa educazione, eppure se hanno avuto una decina di ragazzi a testa è tanto mentre io… Idem le mie amiche (per altro fin da ragazzino ho sempre amato circondarmi di ragazze facili, mi divertivo un sacco con loro, non una che si sia lontanamente avvicinata ai numeri di un gay medio).
Ci sta secondo te?Ripeto che non ho sufficienti esperienze femminili e quindi mi baso solo su ragionamenti (non necessariamente corretti) e su notizie storiche (che però possono essere state falsate dal pregiudizio maschile). Comunque sia credo che le fondamenta della tua conclusione siano piuttosto fragili perché basate appunto su evidenze:
2) limitate dalla tua esperienza (alcune donne che conosci, gran parte delle quali neppure profondamente),
2) limitate dal tempo e dal luogo (quello che accade qui ed ora, nel 2012 nell’Italia settentrionale).
Troppo poco per trarne un giudizio, scientificamente valido generalmente e soprattutto indipendentemente da condizionamenti culturali, sulle caratteristiche dei membri d’una specie qual è quello sotteso alla tua conclusione .
Del resto, se penso che la funzione naturale della in una specie animale (umana o no interessa poco) è quella di facilitare l’inseminazione tra sessi diversi e quindi la continuazione della specie stessa, non trovo ragione (almeno io non la trovo…. 😉 ) per pensare che i membri femminili della specie debbano avere minor carica sessuale dei membri maschili. Attenzione però!!!: non dico che sia impossibile che i membri femminili abbiano una carica sessuale minore di quelli maschili, dico che non c’è ragione, in mancanza d’evidenze scientificamente inconfutabili, di pensare che abbiano veramente una carica sessuale minore, perché deduzioni fondate su osservazioni dell’obbedienza a consuetudini morali od a precetti religiosi o legali o comunque su osservazioni limitate per tempo, luogo e soggetti, non sono molto significative.
Io penso invece che le donne siano state e siano ancora sempre e necessariamente condizionate psicologicamente dai possibili effetti fisici del rapporto sessuale e che tale condizionamento sia stato per millenni tanto universale e profondo, che anche la facilità e la sicurezza dei preservativi non possa radicalmente estirparlo, tanto più perché, se ci pensi bene, dato che nessun’operazione umana è sicura al 100%, in fondo un difetto del preservativo od un errore o un distrazione o forse anche una frode dell’utente sono sempre possibili, con effetti potenzialmente gravosi per lo stato fisico e psichico della donna:
è poi così strano che, a causa di ciò, la parte femminile della nostra specie sia, per psicologia profonda e forse ereditaria, mediamente più cauta della parte maschile nel concedersi al piacere sessuale non dico del primo che passa, ma anche dell’ultimo ben conosciuto???21 Marzo 2016 alle 17:49 #987537rivas
Partecipante@Frustadeglistupidi wrote:
Attenzione però!!!: non dico che sia impossibile che i membri femminili abbiano una carica sessuale minore di quelli maschili, dico che non c’è ragione, in mancanza d’evidenze scientificamente inconfutabili, di pensare che abbiano veramente una carica sessuale minore, perché deduzioni fondate su osservazioni dell’obbedienza a consuetudini morali od a precetti religiosi o legali o comunque su osservazioni limitate per tempo, luogo e soggetti, non sono molto significative.
…
è poi così strano che, a causa di ciò, la parte femminile della nostra specie sia, per psicologia profonda e forse ereditaria, mediamente più cauta della parte maschile nel concedersi al piacere sessuale non dico del primo che passa, ma anche dell’ultimo ben conosciuto???Il piacere sessuale è “l’inganno” con cui madre natura cerca di garantire la riproduzione della specie, quantomeno nei mammiferi.
Nel caso dell’essere umano la presunta minore carica sessuale della donna potrebbe essere legata alla sua capacità di generare un numero “contato” di figli e con un lungo periodo di gestazione: in pratica la donna deve scegliere il padre più adeguato per la prole, e quindi “ragionare” maggiormente sulla scelta. Ovviamente a livello atavico/inconscio.
Per l’uomo invece lo spargimento del seme è svincolato da tempistiche particolari, potendo emetterne a volontà, e più copre varie donne più si garantisce una prole numerosa. Sempre parlando di “programmazione del dna” dell’uomo, non di ragionamenti consci.
Ovviamente sono speculazioni, ma potrebbero avere senso…
22 Marzo 2016 alle 12:11 #987481frustadeglistupidi
Partecipante@Rivas wrote:
@Frustadeglistupidi wrote:
Attenzione però!!!: non dico che sia impossibile che i membri femminili abbiano una carica sessuale minore di quelli maschili, dico che non c’è ragione, in mancanza d’evidenze scientificamente inconfutabili, di pensare che abbiano veramente una carica sessuale minore, perché deduzioni fondate su osservazioni dell’obbedienza a consuetudini morali od a precetti religiosi o legali o comunque su osservazioni limitate per tempo, luogo e soggetti, non sono molto significative.
…
è poi così strano che, a causa di ciò, la parte femminile della nostra specie sia, per psicologia profonda e forse ereditaria, mediamente più cauta della parte maschile nel concedersi al piacere sessuale non dico del primo che passa, ma anche dell’ultimo ben conosciuto???Nel caso dell’essere umano la presunta minore carica sessuale della donna potrebbe essere legata alla sua capacità di generare un numero “contato” di figli e con un lungo periodo di gestazione: in pratica la donna deve scegliere il padre più adeguato per la prole, e quindi “ragionare” maggiormente sulla scelta. Ovviamente a livello atavico/inconscio.
.Francamente non vedo il nesso tra minor carica sessuale e capacità di generare non più d’un figlio l’anno, almeno se s’intenda carica sessuale nel senso di intensità del desiderio di compiere l’atto sessuale. Se invece s’intenda altro, è da capire che cosa…. Infatti mi risulta che quando la donna sia gravida il suo desiderio sessuale scemi se non s’annulli addirittura, proprio perché il corpo e forse anche la mente sono impegnati dall’evento nuovo del feto in maturazione che la interessa profondamente e gravemente.
L’osservazione invece sulla scelta del è senz’altro condivisibile, ma si lega appunto a quello che dicevo sulla maggior importanza dei possibili effetti dell’atto sessuale sulla parte femminile del rapporto, rispetto a quelli sulla parte maschile. La donna un figlio lo porta in grembo per nove mesi, difficilmente può celare la gravidanza, per sei o più mesi deve allattarlo ed il suo corpo produce l’alimento necessario…. non sono cose da poco neppure in una madre snaturata ed anche la possibilità dell’aborto non è certo una scelta all’acqua di rose, neppure oggi che esso è molto meno pericoloso di quanto era una volta.
Certamente la facilità e la sicurezza dei preservativi risolvono in gran parte questi problemi, ma rimane il condizionamento della tradizione e rimane sempre, come ho già ricordato nel post precedente, il pericolo che il preservativo sia difettoso, sia usato male ecc. e che quindi la donna si ritrovi nonostante tutto gravida….22 Marzo 2016 alle 13:16 #987538rivas
PartecipanteIl mio è un discorso di “numeri”: la carica sessuale è finalizzata alla riproduzione, e gli attori della riproduzione sono il maschio è la femmina.
La femmina è fisiologicamente strutturata per lunghe gravidanze generalmente di un solo figlio, quindi tende a selezionare ed a non cercare molti partner, ma uno solo ed il più idoneo. Questo la potrebbe rendere meno “carica” sessualmente rispetto al maschio, che invece non ha questi problemi e può “volare di fiore in fiore”.
Durante la gravidanza ed anche poco dopo ha assolutamente senso che la donna non voglia rapporti in quanto è già andata oltre nei propri doveri procreativi.
La tradizione ed i vari strumenti contraccettivi ovviamente possono influire sui comportamenti, ma quello che mi interessava dimostrare/capire è quale sia la carica sessuale “innata”, dovuta alla programmazione genetica del maschio e della femmina.
Capire insomma quale sia la base di partenza al di là dei vari fattori sociali/tecnologici, questi ultimi infatti non riducono o aumentano la carica erotica se non mediante una dose di raziocinio.
23 Marzo 2016 alle 12:23 #987539frustadeglistupidi
Partecipante@Rivas wrote:
Il mio è un discorso di “numeri”: la carica sessuale è finalizzata alla riproduzione, e gli attori della riproduzione sono il maschio è la femmina.
La femmina è fisiologicamente strutturata per lunghe gravidanze generalmente di un solo figlio, quindi tende a selezionare ed a non cercare molti partner, ma uno solo ed il più idoneo. Questo la potrebbe rendere meno “carica” sessualmente rispetto al maschio, che invece non ha questi problemi e può “volare di fiore in fiore”.
E’ logico pensare che la femmina sia meno carica sessualmente quando è in gravidanza, meno logico pensare che sia per natura meno carica anche quando non è in gravidanza.
Ovviamento meno logico non significa necessariamente falso, ma per quel poco che so mi sembra che la passera pruda alle ragazze non meno che ai ragazzi il passerotto. Certo poi intervengono le cause impedienti di cui s’è già parlato, ma che, dipendendo evidentemente dalla cultura o dal raziocinio, nulla tolgono all’urgenza dei pruriti naturali. -
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