Gay.it Forum › Forum › Coming out › Stanco di essere riservato
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johnwhite.
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25 Agosto 2023 alle 3:48 #1230309
atlas00
PartecipanteCiao a tutti, mi presento.
Sono Giò, un ragazzo di 23 anni e sono di un paesino della provincia di Catanzaro.Ho impiegato molto tempo prima di trovare il coraggio di parlare di me e finalmente dopo qualche esplorazione in modalità in incognito ho deciso di registrarmi sul sito per scrivere su questo forum. Ora è notte, e fa veramente caldo e l’ansia mi assale come non mai. La tristezza poi, che per qualche strano motivo arriva di sera ed è più puntuale della sveglia, e mi ricorda di non poter parlare con nessuno dei miei sentimenti, delle mie sensazioni, dei miei dubbi. Ho bisogno di scrivere per condividere con voi un pò di me.
Per iniziare continuo con la presentazione. Vivo in una famiglia numerosa, sono il più piccolo fi 6 fratelli, tutti maschi ed una sola femmina. In paese tutti dicono che siamo una famiglia per bene, tutti lavoratori e brava gente che non fa mai parlare di sé. Mi reputo e mi reputano un bel ragazzo, studio e lavoro quando posso. La famiglia mi sostiene nello studio e tutti hanno alte aspettative su di me (sono l’unico in famiglia che ha continuato con gli studi dopo le superiori). Insomma tutto perfetto, un ragazzo con la testa sulle spalle, in una famiglia a mado di “vecchi valori” e come si dice da queste parti “di vecchio stampo”. Nulla di strano, mia sorella casalinga con un bambino, i miei fratelli tutti lavoratori e alcuni di loro già fuori casa con le mogli e figli. Eppure ho un motivo per rompere questa perfezione, per far parlare di me e della mia famiglia. Sono un ragazzo omosessuale, mi piacciono i ragazzi.
Forse me ne sono reso conto quando ho iniziato il liceo. In classe c’era con me un ragazzo, veramente bello, ed io ne ero attratto. Era nei miei sogni erotici. Ho capito così che c’era qualcosa che non andava. I miei amici parlavano delle migliori pornostar del momento ed io non le conoscevo, parlavano delle ragazze più belle della scuola, ma io non le avevo notate. Avevo ben chiaro, anche se non lo ammettevo neanche a me stesso, che mi piacciono i ragazzi.
In famiglia tutti sono concentrati sulla mia carriera, sui miei studi, sui miei risultati. Passo molto tempo sui libri e questo per loro è la gisutuficazio al fatto che non abbia mai portato una ragazza a casa. Ho alcuni amici e amiche, che per i miei fratelli, nella loro immaginazione, rappresentano il mio modo per distrarmi, per divertirmi, per essere uomo.
Si, se non si è capito, vivo in una famiglia in cui si fanno battutine sugli omosessuali, in cui la parola frocio e ricchione è usata per offendere, in cui ogni volta che torno la sera a casa mi viene chiesto: -Hai inzuppato il biscotto?
Ed io me ne esco con storie fantasiose, in cui mie amiche diventano ragazze per una sera, in cui parlo come loro, usando il loro linguaggio, con le stesse parole loro: ricchione, frocio, zoccola, chiavata…Ora frequento l’università, ho conosciuto ragazzi più aperti mentalmentente, e ho fatto le mie prime esperienze. Da qualche parte ho letto che in alcuni casi non conviene fare coming out, quando questo porta più svantaggi che vantaggi. Ecco, questa è diventata la mia filosofia, vivere nell’ombra, di nascosto, e come si usa dire, “da riservato”.
I miei genitori sono anziani, hanno più di 64 anni, mi finanziano e mi permettono di studiare. So bene che non mi accetterebbero, li conosco bene, e so quello che pensano da come commentano alle notizie che passano in TG e a come parlano “dei nuovi gay” che si dichiarano in paese. “Non esistono più uomini”, ” i ragazzi belli sono tutti gay, che spreco”, “non accetterei mai un figlio gay” “per un genitore è difficile vivere sapendo che il figlio è gay”. Vi risparmio il lessico dialettale, ma in famiglia ed in paese si parla solo in dialetto.
Diciamo le cose come stanno, vivo in una famiglia omofoba, in una società omofoba, in uno stato con un governo che di certo non aiuta, e anzi, legittima in qualche modo gli omofobi e l’omofobia.Eppure amo la mia famiglia, amo i miei genitori e non voglio causare dolore, non voglio essere la crepa che distrugge la nostra finta perfezione, non voglio essere l’argomento del giorno nel mio paese, oppure il deviato della famiglia, l’errore. Non voglio essere io il ragazzo con la botta, non voglio essere il frocio, il ricchione, il femminiello. Voglio solo essere Giò, ragazzo di 23 anni, studente, amato dalla famiglia e omosessuale.
La filosofia del non fare coming out mi sta distruggendo, l’ansia mi assale sempre di più. Tutte le notti i miei occhi sono pieni di lacrime, e tutte le mattine il mio viso è gonfio per il pessimo riposo. Sono combattuto tra la paura di deludere i miei, di portare loro sofferenza e la paura di star perdendo tempo prezioso. E la cosa peggiore è che lo stesso discorso vale anche con gli amici di una vita. Sono bloccato e non so cosa fare. Ad oggi vivo nel segreto e nell’ansia. Mi chiedo quanti ragazzi sono costretti a vivere in questa situazione e quanto sia ancora ingiusta la nostra società, che ci costringe ancora una volta, e altre volte ancora, a non farci vivere liberamente il nostro essere.
Sono stati fatti passi avanti, ma non abbastanza, c’è ancora tanto da fare affinché non esistano storie come la mia, eppure sono sicuro che ce ne sono tante. Mi chiedo se mai un giorno possa essere me stesso senza deludere nessuno, senza far parlare di me per il solo fatto di vivere liberamente il mio orientamento sessuale.Fine, scusate per lo sfogo. Questa per ora è la mia storia in breve.
25 Agosto 2023 alle 14:34 #1230310federica gam
PartecipanteCiao bello Giò,piacere io sono Giuliano ma dentro mi sento Federica,,,Io vivo a Roma ma ti posso assicurare che è la stessa cosa di un piccolo paese come il Tuo, ,,, Roma avrà pure qualche abitante in più ma anche qui ci sono i vicini di Casa e il quartiere intero che ti guarda ridendo e pensa che sei Frocetto e qui a Roma ci chiamano “pija in Culo” che lo prendi in Culo,,, é più dispersiva,se esci dal quartiere dove abiti comunque sei preso in giro anche soltanto con sguardi da gente deficiente,,, perché l’omofobia é Deficienza e ignoranza allo stato puro,,, con Discrezione si riesce a vivere tranquillamente,,, a Me per dirla tutta mi Piace vestire da femmina,,,ad una certa ora della sera mi esce fuori tutta la femminilità che ho dentro di Me,,, con pochi ma buoni uomini sono così e avendo 52 anni ti dico che ho vissuto come volevo,,, non farti troppe “pippe mentali” non ci stare troppo a pensare e vivi la Tua Gioia nell’ essere vivo., bello e in salute poi il resto viene da solo,,, ti do un consiglio in paese e nelle zone limitrofe non far pensare alla tua omosessualità, ,,
E ricorda non sono i governi che possono cambiare come tutte o quasi le popolazioni del mondo la pensano come tu hai scritto, ,,, questo è il mondo
Ciao, ,, un abbraccio
再见我的朋友25 Agosto 2023 alle 20:58 #1230311johnwhite
PartecipanteZoccola e chiavata sono termini. Non capisco cosa intendevi nello specifico, sicuramente non si riferiscono a te. Parlavi di ignoranza generale?
Non sono dotato di onniscienza… ma molti, per lo più, uomini hanno un vissuto tutto loro: prima di avere un figlio non fanno altro che dichiarare quanto odiano l’idea o che non li desiderano, poi scoprono che ne hanno. Non è una bella cosa da dire, è effettivamente una paraculata, ma ascolta il mio consiglio: lascia perdere.
Sono uscite tristi, non ci si può far niente. Magari è perché si è scivolati una volta, magari perché non si è percepito il dolore della caduta. Certe persone non hanno proprio la capacità di capire. Se dichiararsi cambierebbe le cose… affronta la questione, altrimenti non è neanche il caso di crucciarsi. Dipende da molti fattori.
I diritti matrimoniali non sono cresciuti sugli alberi. Ce n’è voluto… di tutto.Per quanto riguarda Federica… no. Generalmente città e paese non sono la stessa cosa nel discorso. I governi cambiano le cose, ma anche noi possiamo. Io ad esempio preferisco stare da solo con gusto piuttosto che andare dietro a un altro uomo (o donna) che ha la coda tra le gambe e non vuole prendersi ottime responsabilità che valgono.
25 Agosto 2023 alle 21:41 #1230312johnwhite
PartecipanteScusate, ho esagerato. Non mi riferivo a voi due ovviamente. Anche da me non è proprio rose e fiori.
26 Agosto 2023 alle 11:17 #1230313drivexxx
Partecipanteciao Giò, ho ritrovato te in me da giovane.
il dilemma è se rischiare di non essere capito dai propri cari oppure continuare ad assecondare i loro microdesideri di normalità, sentendosi un verme.
a 22 anni sono andato via di casa e mi sono fatto una vita, anche sentimentale, altrove.
anche se ero, come credo anche tu, insospettabile come si suol dire, mia madre sapeva già tutto dentro di sé, e non me l’ha fatta pesare.
mio padre si è rivelato più sciocco di quel che pensassi, ma alla fine ha dovuto arrendersi.
non ho mai fatto coming out perché i miei fratelli non hanno fatto coming out con me… nessuno di loro ha sentito il bisogno di alzarsi a cena e dire a noi tutti: papà, mamma, fratelli… sono eterosessuale.
quindi neanche io ne ho sentito la necessità.
in famiglia soffrirai solamente, mentre fuori puoi farti una vita libera e significante, e tornare dai tuoi quando vorrai forte della tua indipendenza e della tua serenità, senza tra l’altro metterli in imbarazzo.
è l’unico modo per uscirne a mio parere.
buona fortuna.29 Agosto 2023 alle 10:38 #1230318v000000
PartecipanteCiao Giò
Hai scritto una lunghissima presentazione in cui in buona sostanza riveli di essere gay e temi che i tuoi genitori e i tuoi amici più stretti non ti accetterebbero se sapessero la tua verità nascosta.
Timori ampiamente diffusi in chi vive la tua condizione – ma io invece sono pronto a scommettere che la tua famiglia – CHE TU STESSO STIMI E DEFINISCI PERSONE PER BENE ED AFFETTUOSE – continuerebbe a volerti bene e continuerebbe ad accettarti e sostenerti come sempre, sei tu che con le tue remore non concedi loro la possibilità di potertelo provare!
Se hai questo bisogno pressante di voler rendere noto al mondo la tua condizione di GAY impara a fottertene degli altri, pensa a te stesso e fai quel che ti senti di fare – chi non ti accetterà NON TI MERITA! – questo il mio consiglio nel tuo caso specifico, anche se personalmente non condivido questo angosciante desiderio di voler tutti mettere in piazza le proprie tendenze sessuali, ma dove sta scritto che ciascuno di noi deve attaccarsi un cartello alle spalle e dichiarare le proprie preferenze sessuali? Personalmente ritengo che queste siano attinenti alla sfera strettamente personale di ciascuno di noi e NON DEVONO INTERESSARE agli altri …. questo voler sapere … voler indagare … voler costringere ad doversi necessariamente etichettare … è una cosa che non condivido, piuttosto invece difendo e rivendico il diritto di ciascuno di noi alla propria privacy senza per questo doversi vergognare delle proprie scelte e della propria condizione dettata dagli istinti naturali.
Tutto questo fermo restando il diritto sacrosanto di ciascuno di noi a potersi comportare liberamente caso per caso, circostanza per circostanza…. ma chi l’ha detto che l’essere umano deve necessariamente scegliere in maniera irreversibile ed univoca se essere attivo o passivo, etero o omosex? e se invece volessi essere come mi pare e come mi sento in quel momento? Per quanto mi riguarda ritengo che il massimo del piacere lo si raggiunge facendo sesso a tre con un uomo ed una donna contemporaneamente assumendo sia il ruolo attivo che passivo con tutti i partecipanti al trio e cambiando ruolo di volta in volta. NON RICONOSCO AD ALCUNO IL DIRITTO DI POTERMI ETICHETTARE LIMITANDOMI NELLA SCELTA DEL RUOLO.
Meditate gente – meditate!19 Settembre 2023 alle 11:58 #1230360bottomebello
PartecipanteCiao sono Vincent 50enne gay da sempre, avevo meno di 10 anni e avendo uno zio allenatore di calcio con mio padre a fine partita andavamo negli spogliatoi, non so dire perchè ma provavo piacere a vedere quei ragazzi nudi, bagnati dopo la doccia, e non facevo che guardarli in mezzo alle gambe, provavo un piacere visivo inspiegabile. Ho avuto un infanzia felice nell’agiatezza mi si comprava tutto quello che volevo, mai subito violenze di nessun tipo, crescendo non mi sono mai posto nessun problema e vivevo questo mio essere diciamo alternativo con piacere, ma sempre di nascosto. Non so dire se sia controproducente dichiararsi, io non lo mai fatto perchè volevo fare carriera, guadagnare, viaggiare etc e quindi purtroppo non tutti ci accettano e ci danno delle possibilità. La mia famiglia non avrebbe capito ne accettato, mia madre lo ha sempre saputo e lo capii, ma non ne abbiamo mai parlato. Con la morte di mio padre mi sono tolto un peso ed ho iniziato ad essere più rilassato. Al militare ebbi la mia prima relazioncina e la ricordo con affetto. Sono stato con molti uomini e ne ho amato uno su tutti, che ho perso per colpa mia in quanto volevo una relazione di nascosto, lui era dichiarato. Non so quale sia la cosa giusta, io ho sempre fatto come mi sentivo e se ho sbagliato qualcosa amen, ma non ho rimpianti. Ora esco tranquillamente con un uomo, lo corteggio se mi piace fregandomene degli altri.
22 Settembre 2023 alle 19:02 #1230374giul99
PartecipanteCiao, io sono Giulio. Come hai detto tu, non sei l’unico. Abbiamo la stessa età praticamente (io uno in più) e anche io sono del sud (campano). Mi sono praticamente rivisto in buona parte delle tue parole, e non ho un vero scopo nel commentare se non per farti sapere che non sei solo. Io ormai sono al termine della mia carriera universitaria, ma sono bloccato da un anno su due esami. Prima di addormentarmi i pensieri che mi torturano sono il fallire nello studio, il deludere i miei genitori per chi sono e per lo studio, il fingere nei discorsi con gli amici ed altri. E non è facile superare questo blocco nello studio con la mente che pensa ad altro, perchè ormai mi sento grande; vedo i miei amici che hanno relazioni stabili e che pensano alla carriera e a formare una famiglia. E io sono qui in questo limbo, sentendomi in colpa perchè mento, e con la paura di non saper amare perchè nascondendomi non so cosa voglia dire avere una relazione, legarsi emotivamente a qualcuno o avere un amore corrisposto. Cosa che più mi disturba è quanto io sia codardo in un certo senso. Non sono in grado di uscire da questa gabbia, perchè in fondo posso uscirne. Ho una laurea triennale, posso già inserirmi nel mondo del lavoro ottenendo quella indipendenza che mi son sempre detto essere il motivo per cui non lo confessavo ai miei genitori. A differenza tua, io ne ho parlato con le sorelle ed un amico, ma ti dirò che la situazione non cambia. Ho avuto da parte loro reazioni di supporto (me lo aspettavo) ma i pensieri e le paranoie che avevo prima di fare ‘coming out’ con loro, sono ancora lì! non è cambiato nulla. Perchè in fondo non sono solo le persone che ci circondano a fare la differenza, ma penso più l’amore verso noi stessi. Quando saremo in grado di accettarci del tutto e di vivere per noi stessi, nonostante il dispiacere che possiamo arrecare a chiunque, allora saremo realmente liberi e sereni. Ovviamente sono tutte supposizioni e pensieri che ho, non so se siano corretti o meno. Non c’era un senso alle mie parole, come avevo detto, ho semplicemente colto l’occasione per ‘sfogarmi’. Io un giorno spero sul serio di riuscire a volermi bene e liberarmi di questo peso nonostante i dispiaceri che causerò, e questo giorno spero arrivi a breve per me ma anche per te. Ho scritto tutto di getto quindi mi scuso se c’é qualche errore o è poco lineare. Se ti va di parlarne, sono qua, ti saluto
22 Settembre 2023 alle 22:11 #1230375johnwhite
PartecipantePersonalmente non mi sono mai sentito in gabbia, preferirei la morte. Soffocato piuttosto. Non riesco a capire se non sono desiderato, se sono solamente usato… non capisco bene. È tutto caotico in un mondo semplice.
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