Gay.it Forum › Forum › Bisessualità › Sociologia GAY
- Questo topic ha 17 risposte, 11 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 5 anni, 6 mesi fa da anonymous.
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19 Ottobre 2018 alle 11:12 #738711misteriosogePartecipante
Non so quanti di voi abbiano provato a capire perchè fossero gay, io personalmente si, per curiosità mia, per cercare delle risposte a questo mio sentirmi diverso da tutti quelli che conoscevo, specialmente nella fase dell’accettazione; inoltre si sente spesso dire che “noi”, abbiamo un radar per trovare i nostri simili che per svariati motivi non hanno ancora trovato la forza per dichiararsi, al momento non è stato ancora scientificamente provato questo fenomeno, ma secondo me è tutto collegato al discorso della presunta; e sottolineo presunta, superiorità intellettuale degli omosessuali.
Infatti da ragazzini quando ci si inizia ad accorgere che c’è attrazione per qualche nostro coetaneo, scatta un “istinto” che ci porta a captare ogni suo segnale sperando che anche lui sia come noi o magari qualche fase indietro, alle prime esperienze di attrazzione per lo stesso sesso.
Per chi come me, non si è dichiarato in età giovine, e direi che ne conosco molti, si sviluppa molto questo “radar” e se si vuole rimanere non dichiarati ma nello stesso tempo provare a conoscere qualcuno, che non sia in chat, bisogna fare un lavoro psico-fisico notevole, ponderando ogni parola dominando ogni istinto e questa a mio avviso è la ragione principale dell’intelligenza di molti gay, anche se purtroppo spesso, sono quelli non dichiarati e che quindi non aiutano la comunità.
Infatti secondo me ci sono 3 diversi aspetti dell’omosessualità, il primo il più palese plateale è quello di chi nasce cosi per motivi genetici, per questi soggetti l’omosessualità si sviluppa fin da bambini, ho sentito testimonianze di bambini che invece che la principessa volessero il principe azzurro, a me personalmente questa frase che al primo impatto sembrerebbe di poco valore, a colpito molto, perchè se analizzata a fondo è una chiave fondamentale; infatti sarebbe la prova che per alcuni omosessuali si nasce, perchè un bambino, non un ragazzo, quindi intendo 5-6 anni non ha ancora maturato esperienze sessuali o altre motivazioni che lo spingano ad avere una palese attrazione verso persone dello stesso sesso, quindi sembrerebbe una buona prova che alcuni nascono già cosi.
Di solito sono quelli più effemminati, nel parlare nel muoversi, sono i primi a dichiararsi, spesso i familiari hanno scoperto la loro omosessualità quasi da bambini, quindi generalmente è più facile per loro accettarlo, perchè anche la persona più bigotta si piega davanti ad l’innocenza di un bambino, di solito la reazione dei più è quella di portarlo da uno psicologo, che si renderà subito conto che non ha niente che non va…è semplicemente gay
Questo tipo di gay direi che è anche lo stereotipo del gay, perchè è l’unico che si manifesta da sempre anche nei periodi storici meno favorevoli , perchè non può nascondersi, sono i più conosciuti anche perchè si riconoscono facilmente e spesso,(ora mi attirerò le critiche di tutta la comunità) essendo nati cosi secondo me non sviluppano a pieno le loro facoltà intelletuali, non hanno dovuto imparare a nascondersi a passare la difficilissima fase dell’accettazione, dove ci si pongono quesiti apparentemente inspiegabili e anche solo provando a risolverli si cresce; con questo non voglio dire che siano meno intelligenti, dico semplicemente che come tutti crescono in base alle loro capacità con persone + intelligenti persone meno, anche se spesso sono più attenti alle futtili apparenze ad andare in giro tutti infighettati, che alle cose realmente importanti tra cui c’è anche una fetta di aspetto fisico e apparenza ma non è certo tutto, purtroppo io sono molto critico verso i gay cosi, perchè secondo me sono la rovina della nostra comunità, ma vabbè questo è un altro discorso da affrontare separatamente.
Poi c’è un secondo “tipo” di omosessuale, direi + di bisessuale che sceglie la via dell’omosessualità, nel senso che si accorgono di essere cosi solo nell’adolescenza, chi poco prima chi poco dopo cmq intorno a quella fascia di età, spesso hanno anche avuto rapporti sessuali con delle ragazze senza “”sfigurare””, ma in seguito per svariati motivi abbiano scoperto la loro attrazione verso gli altri ragazzi, spesso questa scoperta arriva come un fulmine a ciel sereno, sconvolgendo completamente i nostri schemi e dando inizio alla cosi detta “fase dell’accettazione”.
Secondo me questa fase per molti è difficile proprio perchè non si riconoscono nello stereotipo del gay effemminato, frivolo e vuoto, che pensa solo al sesso e al divertimento…e perchè non si riconoscono???
Questa è la ragione principale che mi porta a pensare che ci siano 2 tipi di omosessuali e come vedo anche girando, questa mia teoria è anche avvallata dalla comunità stessa, c’è quasi atrito tra questi 2 gruppi distinti.
Non mi dilungo troppo per non rendere questo primo post illeggibile, il terzo tipo, che secondo me esiste ma è un ibrido non un gruppo vero e proprio sono i bisessuali cronici, ossia che non scelgono mai la loro sessualità, ma rimangono bisessuali a vita spesso sposati, con rapporti gay occoasionali etc…
Ecco l’idea che mi sono fatto… spero che qualcuno legga fino in fondo e mi domandi qualcosa19 Ottobre 2018 alle 20:47 #837579colganPartecipanteCIAO CHE DIRTI IO CREDO CHE TU HAI DETTO E DESCRITTO MOLTO BENE QUELLO CHE HO SEMPRE SAPUTO MA CHE NON SAPEVO DECIFRARE .MI PIACE MOLTO CIO CHE DICI .CIAO
20 Ottobre 2018 alle 13:27 #837580m.ettorePartecipantebeh l’esposizione che hai fatto è assolutamente condivisibile da mio punto di vista…e implica valutazioni non banali …che forse sarebbe lungo esporre qui . Solo per fare un esempio, si spiega così perchè io che son tipo 3 (nella tua suddivisione) mi trovo molto a disagio se sono in locali (pub, bar etc) tipo1, meno se sono in locali tipo2 …. uno potrebbe dire sempre locali gay sono, è vero ma per me fa differenza ecc ecc
comunque complimenti, mail scritta bene, argomento importante trattato con intelligenza, bravo!
20 Ottobre 2018 alle 17:46 #837581misteriosogePartecipanteGrazie, questa prima riflessione serve per introdurre un argomento scottante e per alcuni lati utopistico, che sarebbe la creazione di un movimento Gay indipendente o almeno provare a dare un nuovo indirizzo a quelli già esistenti, con lo scopo di ribaltare lo stereotipo del gay e lottare per i nostri diritti da una posizione più “accettabile” per l’opinione pubblica, perchè non so se ve ne siete accorti ma quello che più infastidisce le persone è la mancanza di pudore di molti di noi; e mi pare comprensibile un po come le donne disprezzano le “boccadirosa”, o come un po tutti siamo infastiditi da chi manifesta esponenzialmente il proprio status, qualunque esso sia…credo che il fatto di essere rappresentati da associazioni che per lo più appoggiano queste idee sia solo che deletereo e credo che i gay pride sempre più carnevaleschi ne siano un esempio lampante.
Con questo non voglio dire che vadano combattute o represse le idee e i “modi di essere” delle persone, ognuno è libero di comportarsi come meglio crede, ma almeno a livello “istituzionale” vorrei che cambiasse qualcosa nella direzione e nel modo di organizzarsi, credo che il modo migliore per convincere le persone che siamo tutti uguali non sia renderci ridicoli e mascherarci come avviene oggi, rendendo difficile persino ad alcuni di noi “di essere a nostro agio”, ma fare una manifestazione semplice come le manifestazioni politiche o studentesche, operaie etc il cui fulcro non sia l’apparenza ma la sostanza, il manifestare per qualcosa di costrruttivo, non il semplice “sfilare” per le strade con dubbia utilità…22 Ottobre 2018 alle 17:51 #837582albufeiraPartecipanteE’ un’analisi incongruente pricipalmente perché la sociologia ha una rilevanza relativa e in quanto scienza empirica ci dá un saggio ma non una verità poiché la sociologia è sempre in mutazione. Per un approfondimento sulla sociologia ti consiglio Compte, Stuard Mill e Durkheim in modo che hai una infarinatura sull’argomento. La tua tesi oltre ad uno studio psicologico può avere un fondo biomedico poiché si é individuato il genoma omosessuale anche se difficilmente lo si può imputare come causa dell’omosessualità. La classificazione che fai dell’omosessuale é soggettiva e lo si nota dal tuo secondo intervento dove proponi un differenziale per i diritti dei gay quando nella realtà – nella fattispecie dell’italiano- ci troviamo ignoti e ignorati dalle istituzioni. La sociologia coesiste in quei gay dove la paternità ha un deterrente che li spinge a costruire una famiglia anomala, per cui è quella bisessualità che non ha niente di erotico bensì riproduttivo. Una riproduzione inconscia poichè la genitorialità, a volte, è una duplicazione identitaria che si identifica nella prole, indipendentemente che sia maschio o femmina, poiché non è incito -ma potrebbe- una manifestazione sessuale che poi non significa erotismo bensì affetto/amore unidirezionale. Questo lo si riscontra nella totalità delle coppie ortodosse ma anche nelle nuove coppie eterodosse sparse nei cinque continenti. Un’altra asserzione dubbia nonché offensiva è sugli effeminati quando é risaputo e documentato che tanti gay sono eccelsi imprenditori -solo per fare due nomi Armani e Valentino non mi danno l’idea di uomini virili- per cui classificare di poco intelligenti persone che sono riuscite a costruire imperi non mi sembra “intelligente”, che poi la frivolezza sia detrimento alla morale è in parte opera di quella sociologia che non ci consegna la verità ma ne studia i custumi che sono dettati dall’educazione. Perciò se si educa con sani princìpi si eludono sia incoerenze sia nomenclature. Infatti quando ho letto del gay-pride mi sono arrovelato chiedendomi se non ci fosse una ideologia trasversale poiché l’orgoglio è una virtù che fa dell’uomo un soggetto dignitoso. La profanazione di una virtù, erroneamente confusa con buonsenso o pudicizia, ricreano quegli antropoformismi lesivi che hanno retrocesso un popolo che era all’avanguardia in europa o che lo hanno svuotato di patriottismo.
22 Ottobre 2018 alle 18:36 #837583almadellPartecipanteHo letto fino in fondo.
E dal fondo parto.La società non stigmatizza gli omosessuali effeminati o promiscui.
La società stigmatizza coloro che desiderano una famiglia
e – semmai – rende “invisibili” gli omosessuali maschili.
Non sentirai mai il Papa scagliarsi contro le dark-room
lo sentirai sempre e solo parlare contro la “imitazione dell’amore”
e contro le adozioni e la “normalizzazione”.La maggiore tolleranza sociale per i gay effeminati
non è solo la loro maggiore esposizione mediatica in Occidente
ma anche – in Oriente – il fatto che la femminilizzazione
è pratica consentita e auspicata per gli omosessuali passivi.
“Tolleranza” non significa “accettazione”, badate.Il secondo falso pregiudizio è che gli “effeminati”
pensino al sesso e a divertirsi più dei “maschili”.
Somiglia al pregiudizio medioevale che voleva
le donne “diaboliche” e gli uomini “spirituali”.
Mi pare una sciocchezza evidente.
E’ vero invece che gli effeminati sono spesso “scartati”
per le relazioni a lungo termine
perchè in molti non amano farsi vedere accompagnati da loro.Ok, mi fermo… 🙂
2 Novembre 2018 alle 7:31 #837584quasimaiPartecipante@albufeira wrote:
E’ un’analisi incongruente pricipalmente perché la sociologia ha una rilevanza relativa e in quanto scienza empirica ci dá un saggio ma non una verità poiché la sociologia è sempre in mutazione. Per un approfondimento sulla sociologia ti consiglio Compte, Stuard Mill e Durkheim in modo che hai una infarinatura sull’argomento. La tua tesi oltre ad uno studio psicologico può avere un fondo biomedico poiché si é individuato il genoma omosessuale anche se difficilmente lo si può imputare come causa dell’omosessualità. La classificazione che fai dell’omosessuale é soggettiva e lo si nota dal tuo secondo intervento dove proponi un differenziale per i diritti dei gay quando nella realtà – nella fattispecie dell’italiano- ci troviamo ignoti e ignorati dalle istituzioni. La sociologia coesiste in quei gay dove la paternità ha un deterrente che li spinge a costruire una famiglia anomala, per cui è quella bisessualità che non ha niente di erotico bensì riproduttivo. Una riproduzione inconscia poichè la genitorialità, a volte, è una duplicazione identitaria che si identifica nella prole, indipendentemente che sia maschio o femmina, poiché non è incito -ma potrebbe- una manifestazione sessuale che poi non significa erotismo bensì affetto/amore unidirezionale. Questo lo si riscontra nella totalità delle coppie ortodosse ma anche nelle nuove coppie eterodosse sparse nei cinque continenti. Un’altra asserzione dubbia nonché offensiva è sugli effeminati quando é risaputo e documentato che tanti gay sono eccelsi imprenditori -solo per fare due nomi Armani e Valentino non mi danno l’idea di uomini virili- per cui classificare di poco intelligenti persone che sono riuscite a costruire imperi non mi sembra “intelligente”, che poi la frivolezza sia detrimento alla morale è in parte opera di quella sociologia che non ci consegna la verità ma ne studia i custumi che sono dettati dall’educazione. Perciò se si educa con sani princìpi si eludono sia incoerenze sia nomenclature. Infatti quando ho letto del gay-pride mi sono arrovelato chiedendomi se non ci fosse una ideologia trasversale poiché l’orgoglio è una virtù che fa dell’uomo un soggetto dignitoso. La profanazione di una virtù, erroneamente confusa con buonsenso o pudicizia, ricreano quegli antropoformismi lesivi che hanno retrocesso un popolo che era all’avanguardia in europa o che lo hanno svuotato di patriottismo.
L’immagine mediatica dei gay pride day va proprio in senso opposto alla dignità.,
2 Novembre 2018 alle 7:37 #837585quasimaiPartecipantealbufeira ha ben scritto.
sul 3° gruppo si parla di non scelta.La bisessualità,l’esser tali, è una scelta ? Come conciliarla con l’affettività ?
2 Novembre 2018 alle 20:30 #837586viboPartecipanteLa classificazione per stereotipi per quanto riguarda ciò che rappresenta la sessualità e l’emotività delle persone è, a mio parere, un qualcosa che può far renderci conto solo di grosse tendenze, senza far uso di un più attento sguardo su quello che può essere il contesto sociale e il carattere generale.
Da quasto concetto parto per cercar di farti capire che come esistono tanti effeminati che automaticamnte sono gay, così esisotono persone dai modi femminei che sono assulutamnte sposati e con figli. ora sarebbe da dire: omosessualità repressa? Forse, ma due figli ci sono o no? Si è fatto sesso con una donna o no? Serve quindi constatare necessariamnte l’atto sessule come discriminante? No, credetemi… Omosessule represso, obeso e depresso… ecco chi sono… Partite dal presupposto che le emozioni viaggiano e sfociano nei più svariati sensi. Non sottovalutate la persona poichè è, in quanto entità composta e forgiata da esperienze forti, felici e dinamiche.
La sessualità è lo strumento delle acquisizioni delle più profonde necessità dell’animo inteso come assoluto ente privo ancora di contatto esterno. Il sentimento è l0unico legame forte che prevarica ogni sesso.
L’omosessualità non può essere scientivicamente classificata e sottogruppata. Non esiste tendenza che non abbia eccezioni.
L’unica variante che potri constatare è l’oggettiva effeminzaione che prescinde però qualsiasi scelta sessuale. Omosessuali non si nasce, nè si diventa. Omosessuali si è come eveto 1-contingente ristretto ad ogni briciola del passato e 2-allargato ad ogni esperienza presente. Leggete e studiate il momento, domandatevi del passato, sperate per il futuro.
P.S. Se fosso possibile avere una persona vivicina… chiedete ai vostri occhi se quando vedete l’oggetto del vostro amare vi sentite uomini o donne… Non vi sarà nessuna risposta. Si ama. E basta.
E poi si; omosessule represso, obeso e depresso… ecco chi sono…4 Novembre 2018 alle 19:06 #837587shaksPartecipanteho letto fino in fondo come tu hai chiesto. Non so quanto tu abbia ragione,ma per il semplice motivo che io non mi rivedo in nessuno dei tre esempi.Da piccolo non si è mai visto niente,nell adolescenza ho avuto tante fidanzate con le quali non ho mai fatto sesso,ho avuto attrazioni per i ragazzi e con uno ci sono anke stato a letto. Ora ho 24 anni mi sento attratto dai ragazzi ma ce anke una ragazza ke mi piace tanto con la quale però non ho il coraggio di andarci a letto(quindi non mi posso neanke considerare bisessuale in quanto non ho mai fatto sesso con una donna)anke se mi piacerebbe. Per questi motivi penso che tu non abbia poi tanto ragione. poi magari mi sbaglio. ciao
4 Novembre 2018 alle 20:06 #837588zaffiro80Partecipantema, non so
certo alcuni punti del post con cui hai aperto la discussione li condivido altri no.io non m sento di rientrare in nessuna categoria anche se probabilmente chi mi vede e giudica mi vede bene in una categoria piuttosto che un altra giusto per il gusto di eichettarmi.
io da bambino sognovo la principessa e non il principe, mi piacevono le bambine e ho avuto diversi colpi di fulmine sia alle elmentari che all’asilo ma non mi sono mai dichiarato per timidezza. Alle scuole medie odiavo tutti perche poiche avevo sempre modi molto gentile e non rispondevo mai alle provocazioni ero preda degli scherni di alcuni ragazzi di altre classi. Cio non toglie che non ho mai skekkato o avuto comportamenti tali.
Alle superiori i pimi anni li ho passati tranquilli poi e’ arrivato nella mia scuola qualcuno di quei ragazzi che frequentavano la scuola media e la mia vita e’ diventata un infermo inquanto se da bambini/ragazzini si e’ a volte “cattivi” da adolescenti si e’ crudeli e bastardi. A quel punto io ho cominciato a vacillare pensando alla mia omossesualita’ e ancora oggi sono convinto che piano piano ci sia diventato per una questione di contesto, madre oppressiva, solitudine, prese in giro sempre piu pesanti che a volte hanno rasentato quasi la sevizia…
ho cercato di non pensare a niente di fuggire da tutto e cosi ho cercato di passare il periodo del liceo il piu velocemente possibile e poi ho cominciato a lavorare, non mi sono mai innamorato o meglio non ho mai badato se mi attraevano femmine o maschi, l’unica cosa e’ che si mi capitava di guardare un bel ragazzo e pensare a quanto fosse veramente bello ma poi pensavo subito “perche non sono bello e maschile come lui?” quindi non erano tanto oggetti sessuali ma quanto modelli a cui aspirassi e cosi sono arrivato a 26 anni e poi la svolta ho incontrato un ragazzo che mi ha cortegiato, mi e’ stato vicino, mi ha dato premure e gentilezze e non avendo mai avuto nessun tipo di esperienza simile con nessuno ho finito per innamorarmene, scoprendo poi che lui prima ancora di me aveva capito che fossi gay e il suo intento era quello cmq di portarmi a letto mentre io mi ero costruito un sacco di fantasie (essendo lui il primo amore).
il mio migliore amico dice che anche se io sono un po effeminato (da non confondere con checca) dovrei provare ad andare con quale ragazza per scoprire se nell’eventualità fossi bisessuale ma come dire non credo molto nella bisessualita anche se io stesso a volte penso che precludere ogni eventualita non serva quindi bho, per concludere direi che non mi sento di rientrare come dicevo all’inizio in nessuno schema/categori.alla fine ogniuno e’ quel che e’ senza dover per forza rientrare in etichette o altro.
4 Novembre 2018 alle 20:45 #837589polvi79PartecipanteHo letto tutto per intero e anche alcuni commenti positivi e altri piu’ negativi. Mi trovo d’accordo con i commenti negativi. Interamente d’accordo con il ragazzo che ha affermato che dire che gli effemminati siano frivoli e sessuomani sembra una rivisitazione in chiave contemporanea del piu’ medioevale “chi dice donna, dice danno”. Oltretutto, non solo mi sembra offensivo nei confronti dei cosiddetti gay effemminati, ma anche ingiusto. Non bisogna dimenticare l’enorme contributo sociale di questa parte della comunita’ gay: la “rivoluzione” di Stonewall, che attraverso un meccanismo “a valanga” ha portato alla crescente accettazione della figura dell’omo/bis/transessuale, fu iniziata da trans, travestiti e “checche”, che furono disposti a prenderne di sante ragioni dalla polizia. Magari quel giorno i gay maschili e i bisessuali se ne stavano comodamente seduti a casa e non a prendere le manganellate.
Poi, alla fine del tuo primo post dici che la tua cosiddetta terza categoria, che tu identifichi con quella dei bisessuali, e’ fatte di persone che “non sanno scegliere la loro sessualita'”. A parte che non so fino a che punto si possa “scegliere” la propria sessualita’, ma cio’ che dici e’ (di nuovo) offensivo. Offensivo nei confronti dei bisessuali: la bisessualita’ E’ una forma di sessualita’! Nella sessualita’ di queste persone e’ inclusa la possibilita’ di scegliere come partner sessuali esponenti di entrambi i sessi. Confondere, poi, i bisessuali con quelle persone che si sposano e fanno la doppia vita e’ estremamente grossolano: un conto e’ un bisessuale, un conto e’ un ipocrita.
Non da ultimo, proponi una specie di “rivoluzione culturale” e chiami in appello tutti quei gay virili e fieri, quasi a fondare un partito di alternativa. Che io sappia, le fondazioni gay non chiudono le porte a nessuno e tutti sono liberi di andarci. Sara’ un caso che quei posti sono piu’ frequentati dai gay effemminati? Probabilmente no: forse, come ancora decenni fa, sono quelli che noi chiamiamo checche e frocetti che sono pronti a battersi in prima linea, mentre gli altri se ne stanno comodamente spaparanzati in poltrona aspettando che gli altri facciano il lavoro per loro e poi, a cosa fatta, disprezzarli e godere delle fatiche altrui.
Un’ultima nota di critica, un po’ piu’ psico-evolutiva. Tu citi casi di bambini che a cinque o sei anni dimostrano palesemente tendenze omosessuali e fai cio’ in modo da giustificare una specie di tesi innatista. Ti voglio ricordare che esistono fior fior di studi che dimostrano, sostengono, o comunque ipotizzano con grande cognizione di causa, che la vita psichica, inconscia e, perche’ no?, anche erotica di un individuo comincia molto presto, anche prima dell’apprendimento del linguaggio. E’ molto difficile esplicitare tutte le variabili (psicologiche, affettive, emotive, familiari, sociali) che giocano un ruolo importante nella formazione di un individuo. Che un bambino si dimostri precocemente omosessuale non significa che ci sia nato, dal momento che non puoi fare riferimento su tutte le esperienze che nei pochi anni di vita ha accumulato e vissuto (anche esperienze pre-verbali).
E alla fine di tutto cio’, io non mi chiedo piu’ perche’ sono omosessuale. Non mi frega niente del perche’, ormai sono cosi’ e basta. Secondo te, gli etero si chiedono perche’ sono etero?5 Novembre 2018 alle 23:12 #837590anonymousPartecipante@polvi79 wrote:
Ho letto tutto per intero e anche alcuni commenti positivi e altri piu’ negativi. Mi trovo d’accordo con i commenti negativi. Interamente d’accordo con il ragazzo che ha affermato che dire che gli effemminati siano frivoli e sessuomani sembra una rivisitazione in chiave contemporanea del piu’ medioevale “chi dice donna, dice danno”. Oltretutto, non solo mi sembra offensivo nei confronti dei cosiddetti gay effemminati, ma anche ingiusto. Non bisogna dimenticare l’enorme contributo sociale di questa parte della comunita’ gay: la “rivoluzione” di Stonewall, che attraverso un meccanismo “a valanga” ha portato alla crescente accettazione della figura dell’omo/bis/transessuale, fu iniziata da trans, travestiti e “checche”, che furono disposti a prenderne di sante ragioni dalla polizia. Magari quel giorno i gay maschili e i bisessuali se ne stavano comodamente seduti a casa e non a prendere le manganellate.
Poi, alla fine del tuo primo post dici che la tua cosiddetta terza categoria, che tu identifichi con quella dei bisessuali, e’ fatte di persone che “non sanno scegliere la loro sessualita'”. A parte che non so fino a che punto si possa “scegliere” la propria sessualita’, ma cio’ che dici e’ (di nuovo) offensivo. Offensivo nei confronti dei bisessuali: la bisessualita’ E’ una forma di sessualita’! Nella sessualita’ di queste persone e’ inclusa la possibilita’ di scegliere come partner sessuali esponenti di entrambi i sessi. Confondere, poi, i bisessuali con quelle persone che si sposano e fanno la doppia vita e’ estremamente grossolano: un conto e’ un bisessuale, un conto e’ un ipocrita.
Non da ultimo, proponi una specie di “rivoluzione culturale” e chiami in appello tutti quei gay virili e fieri, quasi a fondare un partito di alternativa. Che io sappia, le fondazioni gay non chiudono le porte a nessuno e tutti sono liberi di andarci. Sara’ un caso che quei posti sono piu’ frequentati dai gay effemminati? Probabilmente no: forse, come ancora decenni fa, sono quelli che noi chiamiamo checche e frocetti che sono pronti a battersi in prima linea, mentre gli altri se ne stanno comodamente spaparanzati in poltrona aspettando che gli altri facciano il lavoro per loro e poi, a cosa fatta, disprezzarli e godere delle fatiche altrui.
Un’ultima nota di critica, un po’ piu’ psico-evolutiva. Tu citi casi di bambini che a cinque o sei anni dimostrano palesemente tendenze omosessuali e fai cio’ in modo da giustificare una specie di tesi innatista. Ti voglio ricordare che esistono fior fior di studi che dimostrano, sostengono, o comunque ipotizzano con grande cognizione di causa, che la vita psichica, inconscia e, perche’ no?, anche erotica di un individuo comincia molto presto, anche prima dell’apprendimento del linguaggio. E’ molto difficile esplicitare tutte le variabili (psicologiche, affettive, emotive, familiari, sociali) che giocano un ruolo importante nella formazione di un individuo. Che un bambino si dimostri precocemente omosessuale non significa che ci sia nato, dal momento che non puoi fare riferimento su tutte le esperienze che nei pochi anni di vita ha accumulato e vissuto (anche esperienze pre-verbali).
E alla fine di tutto cio’, io non mi chiedo piu’ perche’ sono omosessuale. Non mi frega niente del perche’, ormai sono cosi’ e basta. Secondo te, gli etero si chiedono perche’ sono etero?aho ! bravo.
5 Novembre 2018 alle 23:34 #837591anonymousPartecipantesi
6 Novembre 2018 alle 20:27 #837592anonymousPartecipante@almadell wrote:
Ho letto fino in fondo.
E dal fondo parto.La società non stigmatizza gli omosessuali effeminati o promiscui.
La società stigmatizza coloro che desiderano una famiglia
e – semmai – rende “invisibili” gli omosessuali maschili.
Non sentirai mai il Papa scagliarsi contro le dark-room
lo sentirai sempre e solo parlare contro la “imitazione dell’amore”
e contro le adozioni e la “normalizzazione”.La maggiore tolleranza sociale per i gay effeminati
non è solo la loro maggiore esposizione mediatica in Occidente
ma anche – in Oriente – il fatto che la femminilizzazione
è pratica consentita e auspicata per gli omosessuali passivi.
“Tolleranza” non significa “accettazione”, badate.Il secondo falso pregiudizio è che gli “effeminati”
pensino al sesso e a divertirsi più dei “maschili”.
Somiglia al pregiudizio medioevale che voleva
le donne “diaboliche” e gli uomini “spirituali”.
Mi pare una sciocchezza evidente.
E’ vero invece che gli effeminati sono spesso “scartati”
per le relazioni a lungo termine
perchè in molti non amano farsi vedere accompagnati da loro.Ok, mi fermo… 🙂
grande almadello!!
condivido in pieno il tuo esame specialmnte nella prima parte: è vero, non si vuole la c.d “normalizzazione dell’omosessualità”, si vuol negare la possibilità di avere una vita affettiva tranquilla ai gay che scelgono di vivere in coppia monogamica e alla luce del sole, che chiedono ripspetto mali si vuol ricacciare nei ghetti e nella clandestinità -
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