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Taggato: sauna
- Questo topic ha 16 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 2 anni, 8 mesi fa da
soledamore.
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17 Marzo 2021 alle 8:22 #746837
pedrovi
PartecipanteHo avuto molti amici arrivando ormai alla fatidica soglia dei 40 e avendomi fatto diverse opinioni sulla gente e sull’ambiente. Ma la cosa che mi ha lasciato più disorientato è il fatto che quello in cui credevo per quanto riguarda l’ambiente gay fosse da rivedere completamente. Sono sempre stato una persona che quando è arrivato ad accettarsi completamente, ha ritenuto opportuno che vedere che cosa fossero i locali, le saune, gli approcci a puro sfondo sessuale fossero un aspetto della vita gay da vivere in quanto parte di ciò che siamo. Insomma il bello dell’essere gay è in fondo che la pasticceria ti offre tanto e di tutti i tipi. Ciò che ti è chiesto e di farlo con intelligenza. E questo mi ha sempre portato a guardare con un certo distacco ad alcuni amici che per riservatezza o limite personale, fuggivano dai classici ambienti gay accusandoli di chissà cosa. Ma è questo il bello, ora come ora non sono più convinto sinceramente di consigliare, come ho sempre fatto, di conoscere ogni cosa per giudicarla e ritenerla opportuna a se stessi. Devo essere sincero con me stesso e credo che ora, se mi chiedessero se il frequentare l’ambiente sia opportuno forse, con il senno di oggi direi decisamente un state attenti!!! Da quanto ho avuto la possibilità, questa volta migliore delle altre, di costruire un rapporto duraturo, mi sono accorto di come anni di vita (alternati da relazioni più o meno durature) abbiano reso la mia mente più abituata al sesso fast food dei locali che a saper vivere il rapporto di copia al meglio. Quello che intendo dire che credo, come è capitato a me, capiti a molti altri, che l’abituarsi a un regime di coppia non è semplice nè facile. La fase di disintossicazione da ambiente, i meccanismi di eccitazione molto spesso legati al vedere qualcuno e al volerselo fare, si sostituiscono nella coppia nella complicità mentale oltre che fisica. A questo aggiungo il fatto che quando sei single sei più sicuro di te in quanto quello che basta a te, quello che va di fare a te è quello che conta. Nella coppia il dover coniugare le scelte l’uno dell’altro rende la capacità decisionale più lunga, a volte più complicata o forse più legata alla capacità di costruirle le decisioni assieme. Se a questo aggiungiamo un ambiente che fa di tutto per remarti contro questo credo sia il massimo. Quanti amici, checche, stupidotti etcc.. altro non vogliono vedere nel rapporto di coppia che hai con la persona stabile da più di un anno, solo malignità dettate da invidia, necessità di giudicare, di sentenziare, la voglia di vedere che possa finire…. Devo dire che da quando sto assieme con lui mi sono accorto di quanto l’ambiente sia difficile da frequentare in coppia e quanto possa essere ostile. Il mondo sembra muoversi all’inverso di qualche anno fa. Mi sembra, ma forse mi sbaglio, che a parole molte cose siano migliorate, ma la sostanza dei rapporti, specie tra gay sono decisamente peggiorati. Eppure oggi dovrebbe essere più facile condividere e relazionarsi. Al di là dell’ipocrisia generale? L’ambiente sembra muoversi con fasi di accellerazioni spaventose nel sesso. I locali in cui i rapporti sessuali, molto spesso orgie organizzate sono l’aspettativa di divertimento principale. Più il locale si spinge in là nell’organizzare feste a tema meglio è. Mentre sembra che ci sia un vuoto di fondo che nessuno riesce a colmare. La necessità di trovare modi o aspetti di relazionarsi in maniera normale. Strano a dirsi ma proprio noi gay non riusciamo a vivere la nostra scelta con uno straccio di normalità… Al momento il panorama non sembra destinato a cambiare. Dunque bisognerà aspettare tempi migliori????
17 Marzo 2021 alle 9:30 #972376soledamore
PartecipanteLa tua analiasi è sincera e molto incisiva, e merita una risposta. Non ne condivido solo il punto in cui ti lasci un po’ travolgere dalla sindrome del laudator temporis acti. Vale a dire che non ci furono tempi migliori – né ci saranno. La comunità gay che ruota intorno al clubbing, alle saune, alle dark room etc. questo è: un ricettacolo di omosessuali infelici perché vittime di dinamiche fallocentriche, che spesso rischiano di trasformarsi in oscene parodie di femmine mancate. Quando non esistono un progetto esistenziale e un insieme di valori condivisi forti (che certo non possono essere Lady Gaga o lo shopping) non c’è nessuna possibilità di costruire un rapporto di coppia saldo e duraturo. Certamente non è ragionevole proibire ad un gay infelice di frequentare certi circuiti consumandovi la sua vita spiritualmente effimera. Almeno in quegli spazi trova un momento di sollievo in cui annullarsi tra alcol, sostanze chimiche, musica assordante e qualche approccio che farà innalzare la propria autostima – purtroppo solo fino alle prime luci dell’alba. Tuttavia il gay che vive questo dramma, tipico della sua condizione contemporanea, dovrebbe prendere consapevolezza che questo famigerato vuoto non si riempirà mai con un altro vuoto, ma solo attraverso una relazione profonda, propositiva, implicante anche dei sacrifici che in tempi di ignavia generale e lassismo morale forse la maggior parte degli omosessuali non ha la forza, il coraggio e spesso anche l’autonomia intellettuale -conculcatagli dal modello dominante – di affrontare.
17 Marzo 2021 alle 10:58 #972374coppiagay37
PartecipanteCiao.
Spesso e volentieri tutto cio’ lo trovi (con altre sfumature) anche in ambito etero e il nostro premier ne e’ l’esempio lampante.
Purtroppo il mondo gay si porta dietro secoli di repressione e una societa’ che ad oggi non ti garantisce nulla: ti fa capire che sei sbagliato. Quindi tanta gente vive alla giornata e prende quel che puo’.
Il problema non sta in Madonna o Lady Gaga, sta nell’autostima che manca e nella non consapevolezza della forza che possiamo creare uniti.
A parte tutto, non condanno chi fa sesso (ovvio, con le dovute precauzioni).17 Marzo 2021 alle 11:42 #972375almadell
PartecipanteNon ho ben capito quale sia il motivo
per cui una coppia gay debba frequentare locali.E – generalmente – non mi sono mai trovato nella situazione
di consigliare a un ragazzo alle prime armi
di sperimentare saune, discoteche e dark room…Per alcuni il “sesso mordi e fuggi” è una tappa
importante per la costruzione dell’autostima;
per altri invece i rapporti occasionali
sono solo una fonte di ulteriori sensi di colpa.La promiscuità può avere due effetti negativi (spesso correlati)
che sono la “dipendenza” e il “rigetto”.
Entrambi questi effetti possono essere nocivi per la vita di coppia
(se sei dipendente dal sesso facile, un fidanzato non ti basterà;
se hai il rigetto per il sesso facile, ti fidanzerai senza discernimento)17 Marzo 2021 alle 11:49 #972372soledamore
PartecipanteE’ molto triste constatare quanto l’ipocrisia pervasiva costringa molti gay ad arrampicarsi sugli specchi. Invece di rimboccarsi le maniche e mettere in seria discussione uno stile di vita che non può essere imposto come universale ad ogni elemento della comunità, si preferisce rispondere facendo un puerile e improbabile paragone con gli etero. Ciò, oltre ad indicare un evidente complesso d’inferiorità verso un modello che assicura una realizzazione esistenziale più probabile, anche se non certa, dimostra la totale impossibilità di percepire quali siano le cause reali della propria mancanza di autostima: ovvero uno stile di vita superficiale, dove il sesso ha un ruolo determinante e l’affettività serve solo come coperta di Linus per giustificare una libido insaziabile.
17 Marzo 2021 alle 11:59 #972371soledamore
Partecipante@almadell wrote:
Non ho ben capito quale sia il motivo
per cui una coppia gay debba frequentare locali.Perché una coppia gay non dovrebbe frequentare i locali come una normale coppia etero? Sapete guardare agli etero solo nel tentetivo maldestro di assimilare il loro stile relazionale e sessuale con quello omosessuale 😀
@almadell wrote:
Per alcuni il “sesso mordi e fuggi” è una tappa
importante per la costruzione dell’autostima;Il problema della sessualità gay è proprio questo: il “sesso mordi e fuggi” difficilmente si limita ad essere una tappa nella costruzione della propria identità, ma più facilmente diventa “stile di vita”. Uno “stile di vita” che i più fanatici vorrebbero come quello caratterizzante tutti gli elementi della comunità. Questo stile di vita non deve essere inteso necessariamente come peccaminoso da un punto di vista cattolico. Anche da un punto di vista laico, infatti, esso rivela tutta la sua perniciosità: la castrazione narcisistica non potrà mai essere superata inseguendo il Fallo che non c’è. E la felicità sarà sempre negata se il fine ultimo è il mero godimento fisico.
17 Marzo 2021 alle 12:12 #972370almadell
PartecipanteIo e il mio ragazzo non abbiamo particolare necessità
di frequentare locali gay, preferiamo locali
nei quali ci sia musica che ci piace e alcol a buon prezzo:
due caratteristiche poco presenti nei locali gay.Il sesso proiscuo serve ad alcuni gay per l’autostima
con la stessa funzione un tempo affidata
alla prostituta – pagata dal padre – per il figlio etero.La mia formazione è avvenuta invece
con qualche amico etero e con una storia romantica alle superiori;
fortunatamente quest’ultimo era un amore ricambiato,
ma non per tutti è così.Per tutti quegli omosessuali rovinati
da lunghi amori platonici per l’amico etero,
un rapporto sessuale occasionale
generalmente sarà la causa di uno “sblocco”
che lo porterà a uscire dalle sue “seghe mentali”.17 Marzo 2021 alle 14:20 #972367rivas
PartecipantePer quanto sia vero che il sesso è molto più facilmente ottenibile per i gay, è anche vero che i locali hanno per i gay la stessa funzione che hanno per gli etero, e l’evoluzione nei rapporti di un gay può essere simile, anche se maggiormente promiscua.
Un etero adolescente esce e si diverte con gli amici, mediamente amoreggia con varie ragazze senza dare troppo peso a nessuna, fino a che troverà ad un certo punto negli anni quella che gli interesserà davvero.
A quel punto, se le cose gli vanno bene, potrebbe intraprendere con lei una storia, diminuire o azzerare del tutto le uscite con amici (sbagliato, ma questo succede…), magari un giorno sposarsi e decidere di mettere su famiglia. E non è escluso il divorzio, per poi tornare a cercare qualcun altra…
A parte i figli e la quantità media di partner, dove sarebbero le differenze?
Quasi tutti quelli che conosco, me compreso, quando sono in una relazione di coppia smettono di frequentare assiduamente e stanno assieme finchè la relazione dura.
Ricorrere ad espedienti quali la castità per cercare di sopprimere l’eventuale crescente noia che si ha dell’altro mi sembra un sacrificio che ha poco senso d’essere, a meno che non vi sia appunto portati per fede.
Tutti sti disperati sessomaniaci poi non li vedo: quando avevo 20 anni si era tutti troie, ora che siamo vicini ai 40 quasi tutti abbiamo relazioni di anni, chi ancora in corso, chi terminate, ma sicuramente non quelle storielle esplosive tipiche della gioventù (e sacrosante).
Perchè imporre un modello a tutti i costi, quando il modo più logico di vivere una relazione (o di non viverla) è quello che permette di ottenere una cosa su tutte le altre: la PROPRIA serenità.
17 Marzo 2021 alle 14:22 #972368soledamore
PartecipanteHo avuto più volte lunghi rapporti platonici con amici etero. Non ho rimorsi, ma avrei avuto dei rimpianti se non mi fossi dato quella possibilità, visto che con altri amici etero il rapporto ha superato la fase platonica evolvendosi (o regredendo?) ad una sensuale fase epicurea. La delusione dei rapporti che sono rimasti platonici l’ho superata trovandomi finalmente un ragazzo, non frequentando locali. Quelli li ho frequentati in un’altra fase in cui prevaleva la curiosità, la voglia di sperimentarmi e il desiderio tipicamente giovanile di contravvenire alle regole e ai convincimenti. Sono una persona che si è messa sempre completamente in discussione, perciò a differenza di altri so quello di cui scrivo. Per questo posso discutere di promiscuità e di stile di vita gay. Sarebbe opportuno però che chi non ha mai sperimentato la castità, l’astinenza o la fede evitasse di fare il Solone su argomenti di cui non ha nessuna competenza. Quella minima per farsi magari le “seghe mentali” da sé, senza aver bisogno di sfruttare un partner 😀 Dopo questo inciso polemico, mi sembra giusto ribadire che il rinnovamento del concetto di coppia gay spetta a persone coraggiose e risolte. Auspico che tutte le coppie gay e cattoliche si sobbarchino questa prova ardua e irta di difficoltà. Non vedo altre soluzioni.
p.s.
Talvolta mi sorprendo a riflettere sul fatto che forse è stato un bene che certi miei rapporti non abbiano “superato” la fase platonica. Un amore non impelagato nella matericità della carne ha una purezza assoluta, che tutti dovrebbero essere degni di vivere, almeno una volta, nella vita.
17 Marzo 2021 alle 14:35 #972369rivas
PartecipanteAstinenza, castità e fede le ho vissute a causa della mia repressione negli anni dell’adolescenza, il tutto condito con 3 anni di rapporto platonico con un amico etero che mi ha fatto soffrire come nessun altro mi ha mai fatto soffrire successivamente.
So di cosa parlo e non tornerei mai indietro, è stato decisamente il più brutto periodo della mia vita (sieropositività inclusa).
Il masochismo volontario te lo lascio tutto.
17 Marzo 2021 alle 15:33 #972366soledamore
Partecipante@Rivas wrote:
A parte i figli e la quantità media di partner, dove sarebbero le differenze [con gli etero n.d.r.] ?
…Perchè imporre un modello a tutti i costi, quando il modo più logico di vivere una relazione (o di non viverla) è quello che permette di ottenere una cosa su tutte le altre: la PROPRIA serenità.
Quantitas qualitatem facit (e non nel senso positivo, in questo caso).
C’è uno scarto importante fra 3, ma voglio contare anche dieci, persino 30 partner… e tremila!
L’elemento “figli” poi non può essere ridotto ad una differenza di poco conto…
Conclusione: omosessualità ed eterosessualità sono stili di vita completamente differenti. E non ce n’è.L’unico modello imposto a tutti è il modello omosessuale standard (=fallocentrismo con spolverata ipocrita di omoaffettività per essere credibili quando si piatiscono i diritti con le altre minoranze). Per quanto riguarda l’argomento castità, ritengo di essere stato esaustivo in altri thread. Mi sembra strano che si possa fraintendere ancora tra la mia proposta igienica e laica di astensione sessuale sperimentale o temporalmente limitata, e la castità che i preti cattolici ortodossi e omoinsensibili indicano come unica strada per la salvezza ai gay.
17 Marzo 2021 alle 18:42 #972364madjakk
Partecipante@soledamore wrote:
L’unico modello imposto a tutti è il modello omosessuale standard (=fallocentrismo con spolverata ipocrita di omoaffettività per essere credibili quando si piatiscono i diritti con le altre minoranze)
Non mi pare ci siano mai stati modelli per omosessuali nei tempi moderni, la società ne ha imposti per gli etero (leggasi: i matrimoni). Nessuno mi ha mai educato in come vivere e gestire la mia vita da omosessuale, non ho mai avuto riferimenti è stato tutto un fai-da-me. Il modello troia non me l’ha imposto nessuno, mi ci sono ficcato di mia spontanea volontà.
17 Marzo 2021 alle 19:27 #972365soledamore
Partecipante@madjakk wrote:
non ho mai avuto riferimenti è stato tutto un fai-da-me. Il modello troia non me l’ha imposto nessuno, mi ci sono ficcato di mia spontanea volontà.
Apprezzo la testimonianza della tua esperienza personale per la schiettezza con la quale la esponi, senza fronzoli e giri di parole. Qualcuno che ha scritto prima di te sembrava volesse addirittura nobilitare il “modello troia” di cui parli in una sorta di romanzo di formazione omosessuale 😀 E’ anche posibile che la tua sia stata una libera scelta. Talvolta, per una serie di svariate circostanze, si può essere predisposti alla conduzione di una vita dissoluta. Tuttavia stimo che per molti omosessuali il modello di gay style of life, fatto di “sessualità dei grandi numeri”, sia seguito acriticamente in quanto è così che viene fatta percepire culturalmente l’omosessaulità dall’ideologia libertaria pseudosinistrorsa. Nell’opinione comune il gay “liberato” è quello che fa della dinamica di introiezione fallica il limite invalicabile del proprio orizzonte di esperienza relazionale. In questo senso, si tratta a mio giudizio di un modello culturale imposto. E ogni tentativo di metterlo in discussione suscita critiche astiose accompagnate da un livore che lascia basiti.
18 Marzo 2021 alle 7:25 #972363rivas
Partecipante@soledamore wrote:
Mi sembra strano che si possa fraintendere ancora tra la mia proposta igienica e laica di astensione sessuale sperimentale o temporalmente limitata, e la castità che i preti cattolici ortodossi e omoinsensibili indicano come unica strada per la salvezza ai gay.
Nessun fraintendimento e, per quanto mi riguarda, nessuna differenza sostanziale tra le due “visioni” del sesso. Non ricordo inoltre cosa intendi per temporalmente limitata: una settimana? Un mese? Un anno?
Ha inoltre restrizioni su certe pratiche?
Troppe regole, quando l’unica regola dovrebbe essere la tutela della salute…
18 Marzo 2021 alle 10:42 #972362madjakk
Partecipante@soledamore wrote:
@madjakk wrote:
non ho mai avuto riferimenti è stato tutto un fai-da-me. Il modello troia non me l’ha imposto nessuno, mi ci sono ficcato di mia spontanea volontà.
Apprezzo la testimonianza della tua esperienza personale per la schiettezza con la quale la esponi, senza fronzoli e giri di parole. Qualcuno che ha scritto prima di te sembrava volesse addirittura nobilitare il “modello troia” di cui parli in una sorta di romanzo di formazione omosessuale 😀 E’ anche posibile che la tua sia stata una libera scelta. Talvolta, per una serie di svariate circostanze, si può essere predisposti alla conduzione di una vita dissoluta. Tuttavia stimo che per molti omosessuali il modello di gay style of life, fatto di “sessualità dei grandi numeri”, sia seguito acriticamente in quanto è così che viene fatta percepire culturalmente l’omosessaulità dall’ideologia libertaria pseudosinistrorsa. Nell’opinione comune il gay “liberato” è quello che fa della dinamica di introiezione fallica il limite invalicabile del proprio orizzonte di esperienza relazionale. In questo senso, si tratta a mio giudizio di un modello culturale imposto. E ogni tentativo di metterlo in discussione suscita critiche astiose accompagnate da un livore che lascia basiti.
Probabilmente il livore nasce da come vengono effettuate le critiche 😀
Se cerchi di imporre il tuo pensiero a tutti è probabile che chi non si rispecchia in quello che dici reagisca.
Per quanto riguarda la “sessualità dei grandi numeri” siamo agli antipodi: per me viene seguita perchè semplicemente piace (a chi la persegue ovviamente) -
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