Gay.it Forum › Forum › Incontri › Locali LGBT › Paura di uscire: un piccolo passo per l’uomo un grande balzo per la gayità
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michele89.
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1 Ottobre 2018 alle 14:53 #1227916
fabrizio
PartecipanteNon prendetevela per la “gaytà” ne per aver storpiato questa celebre frase di Armstrong, usarla fa un certo effetto e mi serviva la vostra attenzione.
Questo post non riguarda me ma riguarda la maggior parte “di voi”, ovvero la paura di vedersi all’aperto. Mamma mia che ansia, non la vostra la mia, perchè ogni volta diventa tutto un problema, tutto una questione di “Oddio ci vedono tutti” “Oddio non posso farmi vedere” “Oddio capiranno che sono gay”.
Il mio post. Questo post. Non vuole essere accusatorio ma critico e provocatorio.
Critico: perchè voglio cercare di far capire a chi si nasconde dietro un: “non voglio che mi vedano perchè capiranno che sono gay” che è solo una loro invenzione “creata da un meccanismo di difesa del cervello ma del tutto inutile.
Provocatorio: non perchè voglio generare flame, quello è un altro tipo di provocazione ma perchè voglio creare un dialogo costruttivo e pulito attraverso il post.
Tutto questo post è stato ispirato da uno scambio di messaggi che ho avuto privatamente con un utente e che mi ha fatto venire in mente che potevo sfruttare il forum per far capire questo concetto che lui ha capito.
In questo crudele e difficile mondo fatto di squali, palestrati, bronzi di Riace e fashon blogger è molto ma molto difficile incontrarsi, conoscersi di persona, per prendere un caffè. Ci si ferma alle app (e su questo avrei un altro argomento da sviluppare ma non in questo post), ci si ferma al “Ciao, come stai?” (anche su questa semplice domanda potrei aprire una discussione), ci si ferma al dialogare del più e del meno, dei propri hobby, i propri studi, il proprio lavoro e poi..poi la domanda fatidica: “Ti va di uscire per vederci e chiacchierare davanti ad un caffè?” “…” puff! Uno dei due, spesso e volentieri, svanisce in una nuvoletta di fumo che Bip Bip levati.
C’è chi non si sente pronto, c’è chi ha un effettivo timore di incontrare una persona perchè ha avuto tante esperienze brutte in passato con persone che facevano buon viso in chat fino all’incontro reale con scopata per poi scomparire nel nulla. Su di loro non ho nulla da dire. Comprendo i timori, comprendo le angosce e la rabbia. Io stesso ho decine e decine di conversazioni molto belle che si interrompono con una mia domanda “X” che non ha avuto risposta e mai ne avrà. Nonostante avessimo chiacchierato per mesi. E questo, spesso, è da imputare alla noia. Si la noia. Perchè è noioso, prolisso (più di questo post) e seccante chattare per giorni, mesi, senza poi avere un reale contatto, un reale incontro. È anche snervante e fa male alla nostra autostima. Ma come detto non voglio analizzare e criticare questo ma la fatidica risposta: “No, se usciamo ci vedono” “Non andiamo in un posto pubblico” “Non andiamo dove c’è gente”.
Questa paura è fondata? Apriamo uno scenario:
Estate 2018. Taormina (Località turistica estiva buttata a caso).
Frappapappo vive a Taormina, è nato e cresciuto lì. Ha la sua comitiva di amici e nella ridente cittadina lo conoscono quasi tutti ma nessuno sospetta che lui sia gay!
Arriva l’estate. Frappapappo e una miriade di turisti arrivano da ogni parte del mondo. Con le famiglie ovviamente ci sono anche i figli che non hanno voglia di girare per le rovine, loro vogliono solo andare al mare e in giro per locali notturni. Frappapappo incontra un gruppo di tre ragazzi: Criccocracco, Zeccozucco e Maramira. I quattro si conoscono ad una festa e decidono di rivedersi il giorno dopo a mare. Passano assieme tutta l’estate, divertendosi, giocando e facendo gli idioti sotto gli occhi di tutti che ne restano indifferenti. L’estate finisce e i quattro si separano.
Frappapappo nella sua giovane vita ha fatto conoscenza ed è uscito con decine e decine di ragazzi e ragazze ogni estate, con loro andava a prendere il caffè o il gelato al bar, andavano al mare, al cinema. Quasi sempre erano in comitive ma spesso si vedevano per il caffè solo Frappapappo e Traccobecco, o Frappapappo e Briccabrocca. E né lui né gli altri davano importanza alla cosa. Erano due amici che non si conoscevano fino al giorno prima e che adesso parlavano del più e del meno davanti ad un caffè, raccontandosi il loro passato.Seconda storia.
P.E.A.I (le quattro stagioni) 2018. Taormina.
Taormina è una grande città con nei dintorni molte altre cittadine e i ragazzi da ogni parte si riuniscono spesso perchè si conoscono, amici di amici e così via.
Frappapappo una sera va in discoteca e fa la conoscenza con una comitiva di ragazzi. Si trova molto bene con due di loro, hanno gli stessi interessi, gli stessi hobby e decidono di rivedersi a Taormina il giorno seguente. Per nessuno dei tre c’è niente di strano, si sono appena conosciuti e vogliono approfondire il loro rapporto. Nessuno pensa minimamente che ci le altre persone vedranno qualcosa di strano in quel rapporto che sta nascendo perchè sono soltanto dei conoscenti che si scambiano opinioni e che si trovano bene assieme e che coltiveranno quella amicizia facendola diventare solida.Terza storia (avevo detto che sarebbero state due ma avevo paura che la storia estiva potesse essere fuorviante)
P.E.A.I (le quattro stagioni) 2018. Taormina.
Taormina è una grande città con nei dintorni molte altre cittadine e i ragazzi da ogni parte si riuniscono spesso perchè si conoscono, amici di amici e così via.
Frappapappo una sera va in discoteca e fa la conoscenza con una comitiva di ragazzi. Si trova molto bene con due di loro, hanno gli stessi interessi, gli stessi hobby e decidono di rivedersi a Taormina il giorno seguente. Per nessuno dei tre c’è niente di strano, si sono appena conosciuti e vogliono approfondire il loro rapporto. [si inizia come la precedente]
Un giorno Frappapappo conosce Dillotrillo su una app sulla quale i ragazzi gay possono conoscersi. I due si trovano molto bene assieme, iniziano a parlare, hanno le stesse passioni, hobby ma appena Dillotrillo chiede a Frappapappo di uscire e continuare la conversazione davanti ad un caffè, lui gli risponde di no, perchè non è dichiarato, perchè non vuole che gli altri capiscano sia gay. Ma Dillotrillo non è dichiarato e nessuno sa che entrambi lo siano. Come potrebbe la gente pensare che questi due ragazzi siano gay? Eppure Frappapappo è già andato in giro con degli sconosciuti parlando delle proprie infanzie. Chi li “guardava” da fuori “sapeva” che il ragazzo della Germania e la ragazza della Lettonia, venuti d’estate non erano già amici di Frappapappo quando lui raggiunse la consapevolezza di esser gay. Chi li “guardava” da fuori “sapeva” che quei ragazzi del paese vicino che avevano iniziato a girare improvvisamente con Frappapappo erano suoi nuovi amici. Chi li “guardava” da fuori non considerava ne Frappapappo ne la schiera di nuovi amici perchè non gli importava di loro né degli amici che Frappapappo si faceva nella sua vita.Quindi qual’era la differenza tra gli amici esteri, gli amici conosciuti in discoteca e l’amico gay? La differenza era la consapevolezza che il Dillotrillo fosse gay. Ma non c’era motivo, non c’erano le basi per pensare che gli estranei, quelli che conoscevano solo Frappapappo, potessero immaginare, vedendo al bar quest’ultimo con Dillotrillo, che i due fossero gay. Per loro, se proprio fossero stati interessati alle amicizie di Frappapappo (e non dico che non ci sono) Dillotrilo sarebbe stato solo un altro nuovo amico di Frappapappo, come gli stranieri o i ragazzi della discoteca.
E ora che ho finito gli esempi arriviamo al dunque (che spero si sia già capito).
La paura che il mondo vi veda girare improvvisamente con un ragazzo appena conosciuto non implica il fatto che vi riconosca entrambi come gay. Nessuno li penserà mai o lo dirà mai. Siete solo voi a sapere che entrambi siete gay quindi come può saperlo la gente là fuori?
Questa paura è solo una macchinazione, una barriera eretta dal vostro eccessivo spirito di autodifesa.
Perchè diciamo la verità. La paura non è, in questi casi, esser riconosciuti come gay ma instaurare una “relazione” REALE con una persona che fin ora ha avuto una foto profilo, immobile e statica. Una persona di cui non conoscete la voce, il profumo, le abitudini, i tic.
È semplicemente la paura di instaurare un rapporto tra gay. Questo nella migliore delle ipotesi perchè, ragazzi, molto spesso se avete questa paura è perchè non vi siete ancora del tutto accettati.POSTILLA IMPORTANTE:
Ci sono delle eccezioni, in particolare 3!
I° caso:
Il ragazzo in questione ha fatto coming out, quindi tutti sanno che è gay e in voi nasce la paura che se vi vedranno girare con lui, voi che non siete dichiarati, sarete considerati gay. Beh qui il problema è sia vostro che degli altri.Vostri: perchè avete il timore (in questo caso giustificato) dall’esser etichettati come gay e non avete abbastanza forza per infischiarvene dei commenti o delle allusioni degli altri
Degli altri: perchè è stupido e completamente fuori da ogni logica pensare che un gay non possa avere amici etero o che tutti gli amici di un gay siano gay o ragazze.II° caso:
Il ragazzo con cui uscite ha atteggiamenti un po’ femminili, sia nei modi di fare che nella voce, il mondo lo ha già etichettato ingiustamente e forzatamente come gay e pensate che farvi vedere con lui vi possa far etichettare come gay. QUI i problemi sono gli stessi detti sopra ma dovete tenere in mente due cose molto importanti.
a) Il ragazzo effeminato si è fatto un culo così (modo di dire, eh!!) per costruirsi quell’autostima che tutti gli hanno distrutto e non è giusto infierire dicendo di non voler uscire con lui perchè altrimenti la gente pensa che siate gay. Gli rovinereste solo la giornata facendovi mandare rigorosamente a quel paese
b) Che ve ne fotte! (si, essere scurrili serve) seguite il vostro cuore, idioti!! (la scurrilità usata bene è utile)III° caso:
Vivete in paesini molto piccoli, dove le voci girano in fretta, siete tutti cugini o parenti e una persona mai vista in paese “fa notizia”. QUI dovete tenere conto di tutto quello che ho detto sopra, aggiungendo questo:
Troverete sempre chi vi vorrà etichettare, voi stessi lo farete! Pensateci, voi stessi in questo momento state etichettando me che ho scritto sto polpettone e che è talmente prolisso che probabilmente non lo leggerà nessuno ( e no! Non sto usando il vittimismo, forse io in primis non lo leggerei) .
In un mondo di etichette vince chi sa usare meglio le proprie!! (frase buttata a caso)Uscite. Incontrate le persone al bar. Fate amicizia fuori dalle app. Perchè diventa logorante e avvilente chattare all’infinito, oltre al fatto che far parte di una vetrina di salami in esposizione lede la propria autostima.
Se fossi uno youtuber adesso direi: “Lasciate un bel like se vi è piaciuto il post e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti qui sotto. Attivate la campanellina per ricevere le notifiche del canale e al prossimo post. Ciaossu!!”
No, seriamente, fatemi sapere cosa ne pensate!!
–Tritio
8 Ottobre 2018 alle 15:48 #1227934michele89
PartecipanteCiao Fabrizio, o Tritio.
Con tutti questi nomi e scenari sono confuso.
Diciamo che hai riassunto bene le varie possibilità, ma indipendentemente da Taormina e Frappapappo, credo che i problemi di chi abbia paura di uscire siano 2.
Chi ha paura di uscire ha evidentemente la coda di paglia, e teme che tutti vedano quello che sa lui.
Probabilmente invece é che lui non s’é ancora pienamente accettato, e si sentirebbe a disagio anche se fosse chiuso da solo con l’altra persona.
Questo puó essere imputato anche alla mancanza di esperienza, e tutta la serie di pregiudizi, omofobia interiorizzata e paura del giudizio degli altri e della famiglia.
Quando una persona prende coscienza di sé e capisce che non sta facendo del male a nessuno, ma anzi che deve viversela e godersela, allora le cose cambieranno.
Ognuno ha il suo tempo di evoluzione e maturazione.
Cioé insomma, molti non maturano mai e restano repressi, e questa infatti sarebbe la 2′ motivazione.
Anch’io sono del parere che se esci con un gay, con una trans o un panda, non significa che tu sia gay o panda.
Ma purtroppo la paura di essere giudicati, riconosciuti, aggrediti e presi in giro é forte, specialmente per i piú giovani e per ambiente un po’ piú chiuso, come il sud.
E lo dico con dispiacere e coscienza, essendo anch’io siciliano e vicino a Taormina.
Nonostante la lunghezza del post, scenari, nomi improponibili e postille lunghe quanto il post, ho apprezzato il ragionamento e sono d’accordo.
Aggiungo anche che le app, come ogni cosa, devono essere usate a modo.
In un mondo dove si decide se una persona é compatibile da una foto, bisogna cercare di andare oltre e conoscere la persona nel suo complesso, indipendentemente dai muscoli e dal ruolo sessuale, che in una relazione sana e vera non esiste in modo assoluto.
Ognuno sceglie se farsi un’avventura o se andare oltre, e se usare le vetrine come una macelleria o come una gioielleria.Ps: complimenti per la fantasia dei nomi
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