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13 Aprile 2018 alle 10:12 #1227553Ezra on an another planetPartecipante
Salve a tutti!
Mi sono iscritto da poco a questa piattaforma e questo è il primo post che faccio.
Ma, prima di tutto, mi presento: sono, a mio avviso, un ragazzo trans di soli sedici anni e non riesco ad essere sicuro di niente.
Da quando ho cominciato a sentirmi un maschio, in me c’è stato solo terrore nei riguardi degli altri.Cosa avrebbero pensato? Mi avrebbero accettato? Mi avrebbero preso per “un idiota che non capisce nemmeno cosa ha tra le gambe”? In certi momenti prendeco dei respiri profondi e mi dicevo:”no, dai, siamo nel 2018, la transfobia non può essere ancora così diffusa. I miei compagni di classe non sono così stupidi”. Volevo trovare qualsiasi tipo di scusa pur di non aver paura di essere semplicemente me stesso, ma ogni mia speranza si frantumava. Ad esempio, quando leggo o guardo certe interviste a persone trans e i giornilisti chiedono cosa succeda quando si esce, loro rispondono di subire non solo offese verbali e fisiche, ma pure percosse ed alcuni sono stati pure pugnalati.
Ed ho provato così tanta paura, che ho dubitato pure dei miei amici e mi sono allontanato da loro temendo che fossero transfobi. Ed io convivevo sempre di più nella certezza di essere un ragazzo. Ho avuto pure una relazione a distanza, ma con quello feci coming out dopo, poichè prima mi presentai direttamente come ragazzo.Avevo pure paura ad ammettere di essere trans perchè non riuscivo a concepire il fatto di essere bloccato nel corpo sbagliato. Ma giuro, che prima che lui venisse a sapere della mia natura, mi trattava come se fossi un uomo e mi diceva certe cose che mi facevano sentire fottutamente bene. Mi sentivo così bene ad essere preso per un uomo. Mi sentivo me.
Sarà forse il mio piccolo paese ad essere provinciale, ma quando ho sentito che parecchi miei compagni erano omofobi, ho deglutito riflettendo:”se sono omofobi, di certo non apprezzano neanche i transessuali/transgender”. Inoltre, pochi giorni fa ho scoperto che pure mia madre troverebbe inamissibile che io sia un ragazzo.
Ero perduto.
Ma dovevo dirlo almeno a qualcuno.
Non ho fatto coming out con nessuno se non con mia sorella ed il mio ex di cui ho parlato prima. Sapevo che potevo dirlo a lei, ma mentre lo dicevo piangevo tantissimo. Mi sento così prigioniero non solo per questo corpo, ma soprattutto da questa società. Le mi disse, giustamente, che se veramente fossi trans, lei mi avrebbe sempre affiancato ed aiutato, ma che dovevo ancora aspettare prima di avere questo tipo di certezze e che “non dovevo pensarci troppo”. È ovvio, ho solo sedici anni, non posso essere certo di cose simili (anche se consciamente, per ora, penso di sì), ma come potevo “non pensarci troppo”? Come posso anche solo vivere senza pensare che i miei genitori usamo il femminile invece che il maschile? Come faccio a non riflettere ogni secondo che la mia voce, le mie forme e le mie braccia siano sbagliate?
Ormai sono quasi giunto al limite e sto tentando di far capire nel modo più implicito possibile ai miei genitori che avere seri dubbi su chi io sia veramente, ma credo di voler fare coming out.
Non ce la faccio più.
Eppure ho ancora tanta paura.Se avere qualcosa da consigliarmi, vi ringrazio in anticipo.
A presto! -
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