Gay.it Forum › Forum › Attivismo, associazioni, politica, cultura › L’outing è uno strumento di lotta politica?
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johnwhite.
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28 Aprile 2023 alle 12:51 #1230227
Redazione
MembroÈ legittimo forzare l’outing di una persona che dichiaratamente lotta contro i diritti LGBTQIA+?
Da giorni sulla stampa nazionale si è tornato a parlare di outing, grazie ai ‘casi’ di Paola Belloni, compagna di Elly Schlein sbattuta in prima pagina da Diva e Donna, e di Francesco Borgonovo, giornalista da sempre dichiaratamente avversario delle battaglie della comunità LGBTQIA+, che tuttavia, secondo quanto rivelato dallo scrittore ed editorialista di Libero Massimiliano Parente, sarebbe omosessuale.
In passato l’outing si è rivelato una potente arma di lotta politica.29 Aprile 2023 alle 23:12 #1230228burg333
PartecipanteSe Karl Popper non era un cretino, il paradosso della tolleranza si applica anche in questi casi. Chi ti opprime, soprattutto a casa tua, deve essere segnalato e fermato. Il disarmo quindi è la miglior tattica. Delegittimarla è passare al nemico, senza equivoci lessicali. Se il motivo per opprimerti è il tuo orientamento sessuale, che noi stessx rivendichiamo politicamente come una condizione personale non discriminante, per affermare i nostri diritti umani, l’outing non è assolutamente un atto violento da parte nostra. Che cosa c’è di male di essere detti LGBTQIA+? È vero, il mondo è pericoloso per noi, proprio a causa di gente come Borgonovo e quello che fa pubblicamente, e bisognerebbe avere tatto permettendo ad ognuno di cercare il momento e il modo per rivelare la propria identità. Se vogliamo ignorare la gravità dei discorsi d’odio, o non capirla, allora la questione effettivamente finisce qui. Outing = male a prescindere. È più grave dire che Borgonovo, con tutti i suoi discorsi d’odio pubblici contro la nostra comunità, è gay e probabilmente lo è sempre stato o tutto quello che lui ha detto e dice contro di noi? Forse adesso non dirà più molto adesso. Da qui deve nascere il dibattito. È grave offendere una comunità o non lo è? Ha conseguenze oppure no? Apri gli occhi o li mantieni chiusi? Non ci possiamo permettere nessuna titubanza, i tempi non lo consentono. Pensate alle persone trans se avete dubbi.
Cerchiamo di capirci: i discorsi di odio di gentaglia come questo omuncolo protonazista sono un’arma politica, sono AZIONE violenta, con ripercussioni sull’opinione pubblica e quindi sui gruppi interessati dalle sue tendenze, formati da individui, in questo caso minoranze, oppressi e vulnerabili. Questi discorsi hanno un effetto concreto sui corpi delle persone interessate. Tu odi i gay in tv oggi, e qualche disperato picchia un gay nel metro domani, nel caso di persone trans (in particolare donne trans) sappiamo benissimo che le conseguenze possono essere molto più gravi. Non dimentichiamocelo mai.
I reali obbiettivi dei discorsi d’odio possono essere molteplici, ma semplicemente, se un discorso d’odio è accettato come argomento politico si legittimano i suoi fondamenti ideologici, (anche con l’occhio rivolto verso se stessi come nel caso di questo indegno frustrato). Il vero motivo di dare un peso mediatico a certi discorsi nella maggior parte dei casi è quello di dare un fondamento democratico alla discriminazione, che serve alle lobby per ottenere potere attraverso l’ignoranza dell’elettorato che le segue, cioè si punta ad ammettere all’interno di un discorso democratico qualcosa di anti-democratico. Se la democrazia è il governo di tutti, ugualmente liberi, (maschile plurale perchè la democrazia in termini contemporanei deve ancora dimostrare di includere davvero tutte le espressione di genere e non per una posizione personale sulla questione), allora non si possono ammettere argomentazioni che tolgono diritti ai partecipanti della stessa. È una contraddizione implicita che si mantiene attraverso i discorsi d’odio per poter ammettere l’indemocratico all’interno del discorso democratico. Visto che la democrazia è un contesto in cui certe forze politiche non hanno cittadinanza per definizione, c’è bisogno di una manovra di perversione senza ripercussioni. Con questi discorsi si crea il contesto culturale ed elettorale, a discapito delle minoranze che non si possono difendere e che quindi sono un bersaglio facile nonchè un’opportunità, per permettere alle lobby di avanzare con le loro agende (per credenze reali o strumentali delle stesse). Grazie all’aiuto di gente come il nostro compagno Borgonovo. Tolleriamolo! Avanti, mostriamoci più intelligenti.
L’altra guancia? Offrire solidarietà? Davvero c’è chi pensa che bisogna essere tolleranti con un omofobo perchè è gay? Non è omofobo anche solo considerarlo? Se un ebreo fondasse un nuovo partito nazista dovremmo dire “è stato oppresso per tanto tempo, bisogna avere pietà per lui invece di attaccarlo”? [Se fosse già il caso di Ben Gvir? Per immedesimarsi nella questione]. Ma è questo il punto? Da quale posizione di privilegio puoi permetterti di porre la questione in questi termini? Come si sente Borgonovo personalmente riguardo la sua stessa omosessualità è tanto importante quanto il pericolo che ci crea? No, non lo è. Pensa se ti succede qualcosa la prossima volta che esci di casa prima di risponderti, perchè a qualcuno qualcosa succederà. E lo sappiamo bene. Magari “a te non si nota”? Allora non rispondere, tacci e facci un favore.
Chi da spazio mediatico a questi discorsi non è democratico, quindi. Potrebbe essere un buon momento per riflettere anche sui nostri mezzi d’informazione. Non è democratico dare uno spazio proprio a tutti, proprio per quello che diceva Karl Popper. Ci sono dei discorsi che sono implicitamente squalificati dal gioco democratico. Esattamente come l’apologia al fascismo. Oh.. guarda chi c’è al governo. Quanto si è parlato di fascismo ultimamente? Non sarà per lo stesso discorso? La Costituzione è piena di anti-fascismo, come si potrebbe avere il neo-fascismo al potere senza un po’ di leggitimizzazione mediatica? Finchè l’emulsione non sarà completa e non più reversibile. Ci siamo già, no? Viva la maionese, anche se è alla salmonella.
Se hai un mostro in famiglia, lo disarmi. Se odi i gay pubblicamente ma sei gay pure tu, semplicemente ti lasciamo senza strumenti per non farci più del male. Chiederci di non farlo è come chiedere alle vittime di violenza domestica di non difendersi. Dipende dalla tua comprensione dell’entità della violenza esercitata, se non ti interessa direttamente ricorda: probabilmente non la capisci! Come gli etero che lo stanno difendendo. Super rilevante il loro punto di vista, già già. Improvvisamente tutti ally. Incredibile, gli omofobi cedono la loro omofobia per promuoverla.
Lui, come Morisi, è soltanto uno dei mille che perpetua il nostro abuso sistemico. Se non volete dare importanza all’omofobia, il che dovrebbe farvi preoccupare se vi trovate in questo forum, pensate alla transfobia e alle sue comuni conseguenze, che ne è proporzionale (logaritmicamente). Almeno sugli effetti sui loro corpi uccisi non possiamo avere dubbi. Fermiamoli tutti, outing indispensabile.
Se questo mostro oggi si chiama Francesco Borgonovo, adesso è toccato a lui. Domani invece a chi toccherà?
UN RINGRAZIAMENTO a GAY.it per aver avviato un dibattito. Abbiamo bisogno di questo! Vi prego, continuate.
3 Maggio 2023 alle 9:03 #1230230johnwhite
PartecipanteLa diffamazione è qualcosa. Fatti considerati irrilevanti per alcuni lo sono per altri. Dire gay a un etero è diffamante come il contrario, soprattutto se in una relazione con un target che non può essere fluido.
Il termine “outing” ha sempre avuto una accezione culturale particolare nella comunità lgbt+ italiana, gay.it stesso è divulgatore di questo significato, impossibile che questo non sia stato considerato.
Sfasciare la facciata di una persona lgbt+ che non ha affrontato i problemi legati al suo essere tale li fa emergere, da impreparato.
Non conosco la situazione della Schlein e non sono fatti miei, ma se una persona viene eletta come persona di responsabilità… questa non può venire meno. Se una persona è stata eletta in quanto persona di importanza rappresentativa di un partito, questa è emersa a tavolino senza lotta alcuna.
Con chi ce la stiamo prendendo con questo titolo? Con la stessa Schlein e del PD?
Possibile non sia più interessante non far trovare necessità di preparazione al coming out di una minoranza della communità? Invece ci ritroviamo nel 2023 a dire che il sesso è fluido, o che lo stesso è possibile metterlo in comune o che si categorizza troppo dal medico che ti deve curare. -
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