Gay.it Forum › Forum › Amore e sentimenti › Innamorato di un compagno di università
- Questo topic ha 3 risposte, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 4 anni, 5 mesi fa da michele89.
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27 Aprile 2019 alle 9:40 #1228334AndreaPartecipante
Premessa: non ho mai fatto coming out con nessuno.
Da circa 1 mese e mezzo mi è successa una cosa che mai mi era capitata prima (o comunque non in questo modo): penso proprio di essermi innamorato.
La cosa strana è che lui lo conosco poco in fin dei conti: è un compagno di università, dunque il tempo di scambiarci un pó di parole tra una lezione e un’altra, qualche battuta e risata e finisce lì. Eppure con così poco, mi ritrovo ora a pensare a lui praticamente sempre e a desiderarlo. Certo, magari se ci si conoscesse un pó meglio (iniziando a condividere la vita anche fuori dall’università) potrei anche rendermi conto che non è il tipo che fa per me. Ma ad ora non vorrei altro che trascorrere del tempo con lui. Ma qui viene il difficile: all’università siamo in gruppi diversi (seppur amici) e fuori l’università ognuno ha la sua vita, dunque vedo difficile l’organizzazione di un’uscita di gruppo. Ancora peggio, una proposta di uscita rivolta alla singola persona (a lui) sarebbe, in quest’ottica, del tutto “insensata” e/o “innaturale”, dato che non abbiamo un vero e proprio rapporto di amicizia. E, infine, viene la questione più banale quanto importante: non è detto che lui sia gay. Qualche elemento me lo fa pensare ma ovviamente potrebbe essere anche del tutto insignificante.
La cosa che mi viene più semplice fare è (guarda un pò) non fare nulla, cioè aspettare (e sperare) l’arrivo di un momento in cui io capisca che sia quello il momento di agire, che mi venga di compiere un passo in maniera spontanea (senza forzature). L’altra strada, invece, è quella di spingere a far accadere determinate cose (ad esempio, organizzare uscite nonostante gli “impedimenti” di cui ho parlato sopra). Si dice che la pazienza è la virtù dei forti ma della prima via mi spaventa il fatto che il momento cui mi riferisco possa non arrivare mai (o comunque troppo tardi). Della seconda via, mi spaventa il fatto che qualsiasi mossa fatta ora possa risultare fuoriluogo e alla fine guastare tutto, perché il terreno ancora non è fertile (come è attualmente, a mia percezione).
Chiedo scusa se sono risultato patetico; la mia intenzione era quella innanzitutto di spiegare quale sia la situazione. Pertanto chiedo a chiunque riconosca di aver vissuto una situazione simile come si sia comportato. Io non so davvero qual è la strada giusta da prendere.2 Maggio 2019 alle 16:16 #1228357michele89PartecipanteCiao Andrea, puó succedere di essere innamorati di qualcuno e non sapere se questo é gay o no.
Purtroppo, a parte le volte in cui la cosa é palese, l’unico modo per saperlo con certezza é parlarci, e entrare in confidenza tale da poterne parlare.
Hai ragione che aspettare che avvenga il momento giusto é difficile e potrebbe non arrivare mai, quindi organizza un’uscita fra colleghi d’universitá sperando di avere modo di parlare con lui, magari approfittando delle feste del 1′ maggio e simili.
Oppure puoi provare a parlare con lui semplicemente delle lezioni, di questi appunti che ti mancano e che magari lui potrebbe prestarti, di una relazione di gruppo da fare per una materia in comune con lui, di quell’esame che farete nella stessa sessione anche senza gli altri colleghi.
O ancora prova a capire un suo interesse: un gruppo musicale, un gioco al pc o una serie tv per quale é patito e che, casualmente, anche a te piace.Ovviamente questo presuppone un avvicinamento e un inizio di conoscenza e amicizia, ma non vuol dire che lui sia gay.
Questo lo saprai successivamente frequentandolo.Facci sapere
3 Dicembre 2019 alle 15:13 #1228764AndreaPartecipanteGrazie per la tua risposta michele 😉 !
Rispondo solo ora ma avevo già preso visione del tuo messaggio mesi fa.Rispondo solo ora perché temo di essere arrivato ad un punto critico (e non mi riferisco al rapporto con il ragazzo di cui ho parlato nel messaggio precedente).
Anzi, con lui devo dire che sono successe cose belle ed inaspettate in questi mesi. Tuttavia, allo stesso tempo, ho avuto dimostrazioni (o almeno presunte tali) del fatto che non sia gay. A cosa mi riferisco? In generale, il fatto di parlare di ragazze e, talvolta, di interessarsi al tema anche in maniera “vistosa”. Ad esempio, qualche tempo fa, vidi che entrò in aula insieme ad un suo amico alla ricerca di una ragazza che avevano visto probabilmente su qualche social. Qualcuno ora potrebbe dire che sia un’azione che, sì, lo “allontanerebbe dall’essere gay” ma allo stesso tempo non permette di escluderlo completamente (anche io, in giro sul web, ho letto storie a dir poco allucinanti di persone che fanno di tutto per camuffarsi e non apparire gay). Tuttavia, guardo me stesso: nonostante non abbia fatto coming out con nessuno (e mi rendo conto che anch’io posso sembrare perfettamente etero, soprattutto a chi mi conosce un pò meno) certi comportamenti, azioni, commenti, discorsi (e chi più ne ha più ne metta) evito proprio di farli, ormai da un paio d’anni. Ecco, ad esempio, “l’andare a caccia di f*ga con qualche amico” o già il solo “fingermi interessato ad una ragazza” sono cose che ormai mi rifiuto proprio di fare perché le percepisco, innanzitutto, come una grandissima presa in giro verso la mia vera natura e, poi, del tutto divergenti rispetto a quello che invece vorrei che accada (ovvero, trovare il coraggio di fare coming out e far avvicinare gli altri all’idea che io sia gay). Dunque, le differenze tra me e lui su questa cosa, mi fanno abbandonare l’idea che possa essere gay.
Come ho detto all’inizio del messaggio, sento di essere arrivato ad un punto critico ma, tuttavia, non riguarda (almeno direttamente) il ragazzo di cui ho parlato finora, bensì il mio rifiuto e la mia stanchezza di “fare l’etero”: per questa ragione, negli ultimi mesi soprattutto, mi sto chiudendo sempre di più in me stesso perché non riesco più a trovarmi veramente bene con nessuno (tra amici vecchi e meno vecchi). Questo perché, gira e ti rigira, si esce e nel 99,9% dei casi si finisce per parlare di f*ga, in maniera anche spinta (e tra amici etero è anche normale, non lo metto in dubbio, ma in tempi nemmeno troppo lontani ciò accadeva con meno frequenza…) e io, stufo di fingere, me ne resto in disparte. Penso anche che sia del tutto inutile (e in un certo senso anche dannoso) stringere nuove amicizie in questa situazione. Mi sento, quindi, in un limbo tra l’aver capito che, ormai, se voglio tornare a rapporti sani con gli altri l’unica strada percorribile è quella del coming out e la mancanza assoluta di coraggio nel farlo. E’ qui il punto critico.Chiedo scusa per la lungaggine ma avevo bisogno di scrivere questo sfogo.
10 Dicembre 2019 alle 14:44 #1228773michele89PartecipanteCiao Andrea, per quanto riguarda il tuo amico, le possibilitá sono 2:
1) É gay e fa il macho etero
2) Non é gay e tu stai perdendo energie dietro a luiNel primo caso é giusto che tu ne senta rabbia e frustrazione, perché questo presuppone che la persona non ha ancora raggiunto la maturitá, con se stesso e con gli altri, e che non ha il coraggio di essere se stesso.
Nel secondo caso, piú semplice, tu hai sperato invano che fosse gay, ma stai perdendo energie e tempo dietro a una persona che non ti dará mai le attenzioni che cerchi.
In entrambi i casi, é una persona che non sarebbe il caso frequentare.
Parlando di te invece, la maturitá che manca in lui é presente in te.
Sei arrivato al punto da non sopportare piú le falsitá degli amici, né la falsitá tue con loro.
Sai benissimo che in questo modo sarete amici per metá, perché non puoi parlare delle tue cose e della tua vita vera, ma sarai sempre limitato e costretto a fingere, a saltare le domande poste e a inventarti storie.
E invece é cosí bello non avere paura di essere se stessi, non avere paura di ció che si dice e dire “Io sono cosí e ne sono fiero. Se vi piaccio bene, altrimenti siete voi a non essere gli amici giusti per me”.
Sei arrivato al punto di essere coraggioso, soprattutto con te stesso, perché adesso pretendi una vita vera, fatta di amici veri e partner seri.
Tu quel coraggio ce l’hai: ce l’hai anche solo ad aver pensato che fosse finalmente arrivato il momento, e ce l’hai nell’aver capito che é la strada giusta.
Non é facile, soprattutto all’inizio, ma una volta rotto il ghiaccio con le prime persone, ci prenderai anche gusto.
Comincia con una persona che ti é vicina e di cui sei stra sicuro che ti voglia bene e che la prenderá bene.
Ti toglierai un grande peso.
E poi vedrai che in realtá dirlo é piú facile di quanto sembri.Io all’inizio l’ho detto a 2 persone, che hanno reagito arrabbiate perché non gliel’ho detto prima: nulla importava a loro che fossi gay, quanto piuttosto che per l’amicizia che ci legava avrei dovuto farlo prima.
Quindi se sono amici veri, stai tranquillo che é la cosa giusta da fare.
E se non lo sono…hai scoperto chi é amico e chi no, e chi tenerti attorno.Se hai bisogno sono qui anche in privato.
Buona fortuna. -
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