Gay.it Forum › Forum › Amore e sentimenti › decisioni da prendere tra amore attuale e famiglia futura… mi aiutate?
- Questo topic ha 12 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 8 anni, 9 mesi fa da Vincenzo.
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12 Agosto 2015 alle 11:45 #1225644PietroPartecipante
Ciao a tutti, sono Pietro, ho 32 anni e ho un disperato bisogno del vostro aiuto.
Ho una bella famiglia, degli ottimi amici, il lavoro che ho sempre sognato e tutto va bene… tranne l’amore!
Per 31 anni mi sono sempre sentito etero nonostante le mie fantasie erotiche siano sempre state rivolte al pubblico maschile. Immagino sia un ragionamento contorto, ma seguitemi…
Sono sempre stato single, in qualche modo fuggendo dalle possibilità di una relazione sia etero che omosessuale.
Circa un anno fa, tramite grindr, ho trovato un ragazzo che dal primo istante mi ha fatto sorridere, innamorare, sognare. Io, essere totalmente razionale, sempre impostato e con il completo controllo di me, che mai avevo creduto al colpo di fulmine, mi ritrovo innamorato in una notte (si, quasi come un teenager) di un coetaneo con cui mi sembrava di condividere tutto. Uno come me. Un sogno. Contravvenendo ad ogni buon senso, dopo poche ore di messaggi perpetui e quelle che mai avevo provato (si! Le farfalle nello stomaco esistono!) decidiamo di incontrarci. E non in un posto qualunque, a casa mia! Entrambi insospettabili e non dichiarati, entrambi alle primissime esperienze, entrambi innamorati dal primo bit di dati scambiati. Quella sera, dopo i primi imbarazzi riusciamo a baciarci. E da allora, sono passati quasi 11 mesi da sogno. Uniti in ogni momento, telefonate ad ogni ora, intesa perfetta di gusti, di amori, di intenzioni, di sesso e di sogni. Il problema è un altro: io non voglio questa vita. Non voglio rinunciare ad una famiglia, e da cattolico praticante, continuo a sentirmi in colpa. Non riesco a rinunciare a lui, ma al tempo stesso sogno una vita diversa e convenzionale. Non riesco a lasciarlo andare, mi chiedo se farlo davvero, eppure desidero moglie e figli. Sarò banale? Non aver mai avuto esperienze con le donne mi lascia il dubbio di poter comunque intraprendere la banalissima quanto ambita vita comune. Non solo, col tempo il mio interesse nei confronti degli uomini si è ridotto, in realtà amo soltanto lui e il resto, persino la pornografia non mi eccita più.
Se lo amo e lui mi ama – chiederete voi? – dov’è il problema? Il problema è che vorrei altro, e lui che anche ora è al mio fianco mi spinge a chiedere consiglio ad altri, in maniera anonima. Vorrebbe che chiedessi aiuto ad uno psicologo o che rinunciassi a quella parte della mia fede e della mia coscienza che limita questi affetti. Cosa mi consigliate? Cosa fare? Ambisco al mio sogno di una famiglia, di trovare quell’amore che possa darmi dei figli? Scelgo di restare con l’uomo che per primo e unico mi ha fatto capire cosa significa amare ed essere amati? Non so cos’altro fare. Se avete qualche istante, se vi va di darmi una mano, sarò più che lieto di ascoltare i vostri consigli.
Grazie 😉13 Agosto 2015 alle 3:24 #1225646michele89PartecipanteCiao Pietro
Non so come, ma leggendo il tuo post mi sembrava che l’avessi scritto io
Ho vissuto la tua stessa situazione, e in parte ancora la vivo
Capisco ogni aspetto dei tuoi dubbi
Io non ho avuto rapporti fisici fino a qualche anno fa, ma mi sono innamorato qualche volta di ragazze, e pur fantasticando di stare con uomini, mi sentivo etero
Incontrai il primo ragazzo e la prima esperienza grazie a una chat, e stiamo insieme da quasi 2 anni
Anche io come te sono razionale, ho sempre sognato una famiglia, mi sono sempre visto sposato e con figli, e ho avuto molte incertezze sul da farsi, perché scegliere una vita da omosessuale significa anche rinunciare alla vita convenzionale che hai sempre sognato, con moglie e figli
Anche io sono cristiano praticante e ho avuto domande sul mio comportamento
Anche io ho dubbi non avendo avuto esperienze con donnePerò dopo mesi di pensieri, dubbi e pianti, ho pensato che se una cosa mi fa stare bene, perché non seguirla?e vedere dove porta?
Ho deciso di vivermela, di godermi la storia senza troppe preoccupazioni
E dire che di preoccupazioni ne ho
Non sono dichiarato, é un casino per vederci perché sta lontano, quando vedo neonati in tv penso sempre a come vorrei essere padre
Forse le uniche differenze fra noi é che io non mi sono innamorato subito, ma prima ho avuto fiducia e le prime esperienze fisiche, poi mi sono innamorato, e che non ho perso interesse per gli uomini, anzi é cresciutoCredo che il tuo disinteresse sia anche per ragioni psicologiche
Non voglio far psicologia da 4 soldi
Ma so per esperienza che quando una cosa ti piace, la cerchi e la desideri di più
Ma penso che i tipi problemi e i tuoi dubbi ti portino a evitarle perché non é che quel che vuoi
Oppure sei così preso e attratto da lui che ogni altro ragazzo non ha la stessa attrazione
Questo é l’innamoramento
Forse é vero: non é quel ti aspettavi, non é quello che volevi
Ma ti rende felice?ti renderebbe felice in futuro?
Se sí, continua a viverla e vedere dove ti porta
Magari ti farà felice anche se é una via che non avevi consideratoAdesso io mi considero bisex, per il semplice fatto che non ho repulsione per le donne, e che non avendo esperienze non posso dirlo con certezza
Me la vivo, per ora sto bene così
Ho messo in stand by i pensieri e le domande sul futuro
Proprio io che organizzavo ogni cosa!
A periodi mi sento colpevole per la fede, e altri penso che se sono tolleranti e io sto bene può andare anche così
Vorrei ancora dei figli, e sono anche un pó perplesso sull’adozione gay
Ma non voglio escludere nienteNon sentirti oppresso o sotto pressione dal tuo ragazzo
É normale, anche lui ha pressioni per la situazione, e tu ti faresti comunque domande e pensieri
Non sei obbligato al supporto psicologico, é una tua scelta, solo tua, cosi come il dichiararti o no
Sei giovane, perché non goderti l’esperienza?
Se la tronchi resterai sempre col dubbio di come sarebbe andata, e se valeva la pena provarci
É la via più difficile da seguire: affrontare la situazione, accettarla, rendersi conto se ti fa stare bene, e viverla
Non sempre la via più facile rende feliciForse mi sono dilungato troppo, ma mi sento vicino a te e volevo dirti la mia
Se ti va scrivimi anche in privato
A presto14 Agosto 2015 alle 13:41 #1225647PietroPartecipanteCiao!
Innanzitutto grazie per le tue parole, il fatto che ti sia dilungato e abbia perso del tempo per me non posso che apprezzarlo.
Il problema è che dopo gli iniziali entusiasmi, l’amore è aumentato così come i sensi di colpa. Sono arrivato a star bene solo con lui, ma appena solo soffro per non aver seguito ciò che ipoteticamente vorrei o “dovrei” fare.
Riguardo il concetto di peccato e di colpa, non sarei così critico. Non so davvero se una persona nata in questo modo e che rincorra solo l’amore (non il mero sesso) sia così deprecabile, credo che l’unica punizione certa in questo modo ce la infliggiamo noi. Rinunciamo a stabilità e soprattutto figli. Personalmente non Posso che soffrire pensando di dovervi rinunciare. Più che punizioni dall’alto, la vedo come punizione auto inflitta 😅
Per certi versi sono ambizioso, e nutro il terrore di non voler ambire a qualcosa di più alto. Inoltre, seppure non ritengo punibili i gay, ritengo me molto più in colpa perché ho avuto il grande dono della fede, qualcosa che da alcuni anni permea completamente la mia vita. E seppur per lavoro sono dedito alla scienza, la fede mi appare come connubio perfetto. Se rivaluto questi 11 mesi insieme serbo solo splendidi ricordi, ma anche grandi dolori. Forse le gioie e i dolori più grandi della mia vita. Mi dirai di godermela, di provare. Ma non sto bene davvero. È un limbo che non voglio faccia per me. Lui mi critica con affetto, mi dice “non sei mica un prete”, oppure “se rinunci a una parte di te stesso sarai il classico cinquantenne che tradisce moglie e figli per una scappatella con un uomo”. Ecco, mi spaventa questa cosa, ma non la voglio. Non fa per me. Può essere che resti solo, può essere che sia infelice. Oppure può essere che voltando pagina riesca a raggiungere il mio sogno più grande. Riguardo il reprimere, tutta questa accezione negativa non la darei. Reprimo il desiderio di vacanza perché costretto a lavoro; reprimo il desiderio di urlare contro quel deficiente che oggi provava a sorpassarmi da destra; reprimo il desiderio di condividere le mie ansie e preoccupazioni con i miei per proteggerli dai miei problemi, facendomi spesso carico dei loro. Repressione? Certo. Ma la ricerca del totale piacere personale può non essere giusta, anche se nell’ambito del lecito.
Cosa fare? Cosa provare? Vi farò sapere l’epilogo della mia storia 😬
Per ora grazie a chiunque voglia condividere il
proprio pensiero:)17 Agosto 2015 alle 21:53 #1225648haku81PartecipanteCiao Pietro!
La tua è una storia comune un pò a tutti noi “ex-etero” che ad un certo punto capiamo che probabilmente non siamo etero al 100% XD (mettiamola così!)Io ho avuto alcune ex con cui sessualmente tutto funzionava.. e il dubbio e il desiderio
di “tornare etero” ad una vita “convenzionale” ce l’ho come voi..
anche solo per comodità.. essere gay in italia è una gran rottura 😀Anche io sto assieme ad un ragazzo da qualche anno, con cui convivo e sono dichiarato ad amici e familiari.
E anche io mi sono sempre visto (e mi vedo) con figli.. (la moglie la vedevo meno però XD)
Ho deciso di vivermela al massimo e se questa è la mia strada ok, se non lo è avrò vissuto bene questo periodo della mia vita. Se è una lezione da imparare mi sto impegnando per superarla.. se non lo è mi sto impegnando per vivere al meglio.
Ovviamente il mio consiglio è di non lasciare il tuo ragazzo ma di vivertela con serenità, un passo dopo l’altro, datti tempo. Non è facile accettare di essere omosessuali. Che poi non ce lo insegna nessuno…
Ripensa al percorso e ai dubbi che ti hanno fatto arrivare a questo punto. Che tormento!
Credi che d’improvviso se ti mettessi con una ragazza i dubbi spariranno?
E puf! una relazione felice, marmocchi etc.. ? E perchè allora non è già successo?
Perchè più o meno inconsciamente sai cosa ti rende felice..Prova a vederla come una prova di Dio per migliorare te stesso.. forgia l’anima ribellarsi alle convenzioni, mettersi a nudo con parenti e amici sperando che non ti rifiutino, camminare mano x mano al tuo ragazzo in mezzo agli sguardi delle persone e tanto altro.
Tutto ciò che per gli etero è scontato e banale, per noi è un premio, una conquista.. e che fatica!!Se mi posso permettere, ti consiglio anche un aiuto psicologico, soprattutto visto il conflitto fra ciò che “ti hanno insegnato che dovresti essere” e ciò che sei in realtà.. altrimenti
ci sono diversi gruppi di gay cattolici che fanno incontri etc.. e ti potrebbe essere d’aiuto parlare con loro e scoprire un punto di vista diverso.ti auguro di ritrovare la serenità!
Un abbraccio
17 Agosto 2015 alle 22:35 #1225649PietroPartecipanteCome immaginavo, sono in tanti a vivere un tale “dramma”, in un paese come il nostro.
Mi fa sorridere, mi conforta, nonostante il peso gravi sempre e solo sulle nostre spalle.
Al momento, può esser triste, può non essere l’happy ending che avevo sperato, ma ho deciso di fermare il rapporto di cui vi dicevo. Ma si può fermare l’amore? Lui capisce (pure troppo!), promette di aspettarmi e si dimostra perfetto anche in questa occasione. Ma perché è così perfetto? 😀 Ciò detto, non sarà facile provare storie più convenzionali, e di certo non subito perché da innamorato è difficile lanciarsi in altre storie. Per un banalissimo monogamo come me, l’idea di pensare ad altri o altre mi dà proprio fastidio! Vedremo..
Il supporto psicologico mi è stato consigliato più volte, ed è quello che consiglierei anche io ad altri. Ma non a me, non amo che altri giochino con la mia testa. Inoltre essendo una riflessione puramente basata sull’etica, è troppo personale perché sia affidata ad altri.
E’ strano, quando vedo altri non giudico, ma vedo me e non mi accetto. Lo trovo disdicevole, come se per ciò che ho e ricevo quotidianamente non debba comportarmi in questo modo. Inoltre, devo ammettere che in questi mesi pur avendo raggiunto le gioie più grandi, molti di più sono stati i momenti di dolore e sconforto, consumato da dubbi e rimpianti. Non so che dirvi, vorrei avere le risposte giuste.
Quindi so cosa mi rende felice? Non ancora. So che lo amo, ma un amore così sofferente, tormentato e nel dubbio per ora non fa per me. Probabilmente la vita è davvero così, ma non sono io pronto in primis a lanciarmi in una rinuncia totalitaria a quell’ideale che così ardentemente sogno. Mi sembra la vera punizione divina: non fuoco e fiamme, non inferno; semplicemente la triste realtà di dover rinunciare volente o nolente a qualcosa di più.
Vi ringrazio ancora, sperando di trovare una mia via. E sperando sia quella giusta. Auguro a voi tutto il meglio!
18 Agosto 2015 alle 0:55 #1225650verdena75PartecipanteCaro Pietro, spero che non confonderai la mia durezza con una cattiveria gratuita. Forse fai bene a lasciare andare questa persona, se le vuoi bene quanto lui te ne vuole. Il problema è che tu non sei in grado di amare davvero qualcuno.. se tu fossi cosi etero, certo non saresti innamorato di un uomo. Dici che vuoi di più? Più di così? Lo sai già che non esite nulla più dicosì.
Stare bene con lui, ti spaventa. Ti fa sentire in colpa.. come ti fa sentire in colpa andare in vacanza dopo un anno di lavoro.. Avresti bisogno di un aiuto specialistico e lo ammetti, ma temi che possano giocare con la tua testa. Pensi invece che la tua testa si possa giovare dei consigli di sconosciuti anonimi su un forum?
affronta le tue paure o non starai mai meglio di così. e non tirare in ballo Dio o la fede; perché il dono dell’amore che ti è stato fatto, lo stai buttando al vento.
Ti auguro buona fortuna Pietro, ma cerca di gadagnartela.18 Agosto 2015 alle 17:56 #1225652ennio2PartecipanteCarissimo Pietro, non mi dilungherò molto, lo hanno già fatto altri prima di me. Ti dirò solo una cosa, per me fondamentale: non si può avere tutto nella vita e a mano a mano che si cresce e si matura lo si capisce sempre di più. Tu hai avuto la fortuna di incontrare l’amore con la A maiuscola, tientelo stretto, difendilo, fallo crescere sempre di più e vedrai che ti riempirà la vita in modo totale. E poi, guardati in giro e ti accorgerai di quanta umanità ha bisogno di affetto o semplicemente di una parola buona. NON TUTTI SIAMO NATI PER ESSERE GENITORI E VOLERLO DIVENTARE AD OGNI COSTO PUò COSTARCI MOLTO CARO, A NOI E CHI METTIAMO AL MONDO.Ciao e tanti tanti auguri a te e al tuo compagno.
19 Agosto 2015 alle 11:09 #1225654FraSardegnaPartecipanteCiao Pietro, ti capisco benissimo, io mi sono sempre considerato gay, fin dalla pubertà, però anche io ero combattuto dal fatto che da cattolico praticante la mia fede mi imponeva decisioni diverse e nel mio cuore volevo una famiglia “tradizionale”… a 24 anni, un po’ per scelta un po’ per caso mi sono ritrovato a baciare una mia cara amica, che sapeva di me, abbiamo iniziato a uscire insieme, ci siamo innamorati… morale della favola la parte bigotta di me ha preso il sopravvento, ora siamo insieme da 8 anni ma ora sto iniziando a capire che non è questa la vita che voglio, questa vita me la sono imposta a causa della fede, della paura della reazione dei miei familiari ad un eventuale coming out, della paura della reazione degli altri, era la via più facile ma non sempre la via più facile è quella giusta… ora mi sto rendendo conto di essere intrappolato in una vita che non mi appartiene, non è ciò che voglio realmente… ma ora lasciare una persona dopo 8 anni bellissimi, dopo che si sono instaurate dinamiche familiari importanti, non è facile anzi… sto male, non voglio farla soffrire, ma allo stesso tempo non posso prenderla in giro, tenerla legata a me quando io non voglio lei… devo trovare il coraggio di fare questo passo…
Ti scrivo tutto questo caro Pietro perché ci sono già passato, anche io ho ceduto alla parte razionale e religiosa di me ma ho fatto un casino perché ho costretto me stesso e un’altra persona a vivere una vita che non ci appartiene. Io penso che la nostra parte religiosa sia troppo influenzata dalla chiesa intesa come clero, persone che interpretano le Scritture nel modo che fa loro comodo, io penso che Dio non ci odi in quanto gay, altrimenti non ci avrebbe fatti nascere così… Dio è amore e se noi ci innamoriamo di una persona del nostro stesso sesso non vedo dove sia il problema, non facciamo del male a nessuno, anzi stiamo amando un’altra persona… non sentirti peccatore perché agli occhi di Dio non lo sei… d’altronde veniamo mal visti dal clero perché andiamo controcorrente ma anche Gesù quando è venuto è sempre andato controcorrente e infatti i sacerdoti del tempo lo hanno condannato per questo… quindi diciamo che è un po’ come se la storia si stesse ripetendo… non rinunciare all’amore della tua vita e a te stesso per inseguire un qualcosa che non ti appartiene, un qualcosa che sei portato ad inseguire per via delle convenzioni sociali che ci sono state imposte fin da piccoli…
Pietro sii te stesso e basta, non devi sentirti in colpa per ciò che sei, solo così vivrai felice e sereno. Dio ti ama per ciò che sei non per ciò che la gente o le convenzioni vorrebbero tu sia…
Un abbraccio
Se hai bisogno scrivimi pure, anche in privato, magari possiamo aiutarci a vicenda 🙂
Fra20 Agosto 2015 alle 1:35 #1225661PietroPartecipanteInnanzitutto ringrazio tutti per le risposte, segno che ora come sempre il tema risulta molto comune e ben più sentito di quanto si pensi. E inoltre fa riflettere, perché fa emergere un mondo omosessuale molto più profondo e concreto di quello che internet sembra dipingere, da “una botta e via”.
Cominciamo con Verdena.
Sei stato tutt’altro che cattivo, apprezzo il tuo impeto e sono d’accordo con te. Un aiuto specialistico lo vorrei, lo ammetto, ma non lo gradisco. E sono qui sul forum perché suggerito dal mio fidanzato, non da me. E aveva ragione come sempre: non prendo nessun consiglio per oro colato ma la possibilità di confronto celata dall’anonimato è un plus non da poco.
Il dono dell’amore mi è stato fatto, il mio primo amore. Sono sicuramente inesperto, e tutto l’ho vissuto con una gamma di emozioni che passava dal quindicenne con le farfalle nello stomaco al trentenne concreto e più posato. Non credo in fuochi infernali per chi è come noi, credo solo nella possibilità di un ulteriori sforzo, un sacrificio per vedere se potrò seguire una via più convenzionale. Continuo a credere che l’unica punizione divina per l’omosessualità sia solo il monito che ci preclude figli e un matrimonio stabile. Può essere accettabile per molti, per me molto meno. Riguardo la fortuna, cercherò di guadagnarmela. Credimi, è una vita che ci provo.20 Agosto 2015 alle 1:43 #1225662PietroPartecipanteAd Ennio:
concordo pienamente con te. Non si può avere tutto dalla vita, è quello che dico a chi pensa che i figli li si può fare comunque, da single a coppie omogenitoriali. E credimi, ho già ricevuto tanto, tanto dalla vita. Questo amore però, seppur totalizzante, mi ha lasciato tanti momenti di angoscia, di dolore, di conflitto. Non di pace. L’amore è conflitto a volte, ma dopo quasi un anno i momenti di cupa mestizia sono andati aumentando, solo i momenti in due erano perfetti. Da solo ripiombavo nel dubbio e in propisiti diversi. E’ un salto nel vuoto. Ma non “stavo bene”, e devo prima capire se posso avere altro nella vita. A costo di sacrificare una parte di me.
E qualcosa mi dice che forse, seppur mi scoprissi capace di soli rapporti omosessuali, forse vivrei meglio in solitudine. E’ orribile, triste e disgustoso da dire, ma non guardo a questi mesi con serenità: trovo le più grandi gioie e le ansie più scuotenti. Un amore per la vita credo, spero, sia più equilibrato e non lasci sempre questo sgomento.
Troverai tempi imperfetti: abbiamo deciso di lasciarci. E’ giusto che lui persegua la vita che auspica, e io faccia lo stesso. E’ bello quanto intelligente, sensibile quanto generoso: troverà immediatamente qualcuno a patto che lo voglia. Io da un angolino lo guarderò sempre con un misto di amarezza per ciò che sarebbe potuto essere, di orgoglio per il suo coraggio, e di felicità se raggiungerà quel bene e quella serenità che non sono riuscito a dargli. E cavolo, se se la merita.20 Agosto 2015 alle 2:00 #1225663PietroPartecipanteEd eccomi alla risposta di Fra, forse l’intervento che più mi ha segnato.
Ti sei lanciato in quello che vorrei tentare io, ma ora la tua vita vacilla.
E SI, Dio è amore, figuriamoci se ci vuole male se siamo nati così. Ma non lo penso manco per idea! E allora, può l’amore per un altro uomo essere così deprecabile? Lo dice quel testo sacro che contempla anche lapidazioni e una serie di pratiche ormai desuete: che si sbagli? La Chiesa del resto di errori ne ha fatti (e ne fa) talmente tanti: basta studiare la storia! Eppure una parte di me immagina una scena molto più paterna, un Padre che guarda dispiaciuto il figlio quando sta per sbagliare. Non vedo fulmini o fiamme pronte a prendermi, solo un percorso che vorrei provare ad evitare.
E tu c’hai provato! E ora vacilli. E’ l’ora dello scandalo?
Sinceramente ti apprezzo per il tuo sforzo, ma nessuno ci dice che sarebbe stato facile. O saremmo stati aiutati chissà quanto. Viene da chiedersi, perché non la vuoi più? Manca solo l’intesa sessuale? Manca altro? Perché almeno per ora, momenti di estrema eccitazione a parte, ciò che preferivo era più un semplice abbraccio che il sesso in sé. Sono strano io? Mi sa che siamo tutti diversi.
Non so cosa sia giusto. Reprimersi molto spesso è un male, ci porta a soffire ed indebolirci poco a poco. Accettare tutto senza lottare lo trovo anche disdicevole, e figlio di questa società “molle”, poco incline al sacrificio e al perseguire il vero bene.
Ripeto, una formula precisa non ci sta. Per te può essere lasciare la tua donna e trovare quella complicità che hai sempre sognato; ma rischi anche di perdere ciò che di buono hai ora. Come me: sto rischiando di perdere l’unico amore della mia vita lanciandomi nell’ignoto e con poche possibilità di riuscita, in una lotta che molti qui trovano non solo difficile ma anche sbagliata.
Ciò detto, difficilmente opero scelte convenzionali. E proverò a trovare la mia strada. Mi è stato detto che non mi accetto, o non mi riconosco. Ebbene, della mia attrazione sessuale maschile ne sono cosciente da molti anni, la riconosco, la vedo. Eppure, se potessi fare altro? E’ tanto sbagliato non accontentarsi e provare non ad omologarsi per puro desiderio di appartenere ad una vacua maggioranza, ma provare a realizzare il sogno di una vita?
Vi farò sapere.
Auguri a tutti, ne abbiamo bisogno!!!20 Agosto 2015 alle 13:21 #1225665VincenzoPartecipantecari bisessuali io sono solo gay e ho sempre amato i bisex per tanti motivi (riservatezza, gusti sessuali, ecc.); una cosa mi contraddistingue: mi piacciono gli uomini e basta..Ecco!; io mi sono guardato dentro e non mi sono fatto condizionare dagli stereotipi; punto. Finche’ ciascuno di noi non fara’ questo non avra’ la coerenza della felicita’ interiore; bisogna compiere una scelta di felicita’ interiore;il resto non conta anche se e’ difficile e duro. la vita e’ una e deve essere chiara dentro per noi. punto.inoltre ascoltiamo i nostri sentimenti interiori senza condizionamenti o lasciamoli fuori; ascoltando il nostro cuore e guardando con i nostri occhi possiamo aiutarci a scegliere cosa si e’; il resto non conta che la vita e’ una. spiccate il volo e basta. la vita non consente ripensamenti lunghi o tempi. io non sono visibile e mi prendono per un uomo piacente (ho 53anni)ma ho affrontato un tumore e il tempo corre. vivete
20 Agosto 2015 alle 13:41 #1225666VincenzoPartecipanteCaro Pietro,
dato il mio primo intervento ho riletto le tue angosce e le risposte degli altri e ribadisco con forza che devi vivere dentro… scegliere di accontentarsi e’ l’errore interiore piu’ grande che sicuramente rende la vita piu’ dura. I figli sceglieranno la loro strada e da grandi apprezzeranno di piu’ un genitore vero e coerente che uno conformista; La Chiesa ha punito i preti facendogli fare vita da omosessuali ( vivono single e tra soli uomini o sole donne)e spesso ne leg
giamo le deviazioni(a fronte di tanti onesti e coerenti); non era meglio lasciarli vivere secondo coscienza?. no non si possono controllare;vivere secondo la tua coscienza non e’ un delitto ma un diritto,l’importante e’ non far del male agli altri; un vero padre e’ meglio di un bigotto dietro un cespuglio e da omosex oggi dico che mi fanno pena se continuano a punirsi cosi’ duramente. -
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