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6 Dicembre 2017 alle 2:03 #734141emirobelloPartecipante
vorrei postare quì un breve racconto che ho scritto in seguito ad un episodio di “non accoglienza” e intolleranza di cui sono stato vittima…non da omofobi ma da persone omosessuali..un invito a riflettere su quei valori che reclamiamo tanto..grazie di leggerlo. 🙂
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Mi presento, sono Francesco, 27 anni di Roma. Sono da poco laureato in Scienze Politiche e tra le cose che mi piacciono di più c’è il viaggiare e il passare qualche week-end fuori. Come tanti tra noi sono gay..uno di quei gay che credo si possano definire “dichiarati”, che ha fatto il suo bel “coming out” con quasi tutti gli amici e la famiglia, che non ha troppi problemi a presentarsi per quel che è con chi glielo chiede. Scrivo questa breve lettera per raccontare un episodio curioso, un po’ triste e credo importante che mi è capitato lo scorso fine settimana.
Ero a Venezia con il mio ragazzo per passare due giorni in una delle città più visitate del mondo, in cui i turisti, un po’ come succede a Roma, non mancano mai e che certamente sono la risorsa più importante e preziosa.
Ho alloggiato in una zona molto caratteristica, San Stae, dove non avevo mai messo piede in passato, nelle precedenti incursioni nella città veneta. Passeggiando su e giù per le calli il mio occhio è caduto sul nome “Superqueerk” di un manifesto verde. Era la pubblicità di un happening culturale che si è tenuto domenica 25 novembre all’Auditorium Santa Margherita: proiezioni, video, ospiti, interviste e spettacolo come evento finale di un Progetto di giovani finanziato dall’Unione Europea. Tra le presenze interessanti che hanno attirato la mia curiosità c’era Delia Vaccarello (stimata giornalista dell’Unità) e Vladimir Luxuria (che presentava il suo ultimo libro) nonché Franca Bimbi, delegata del sindaco per la Cittadinanza attiva e diritti alla differenza.Non conoscendo Venezia rimango con il dubbio di dove fosse quel posto. Chissà…a intuito verso il Campo Santa Margherita…ma sicuramente valeva la pena di chiedere una semplice informazione. La sorte ha voluto ( la sorte a volte gioca davvero begli scherzi) che il mio alloggio fosse a 50 metri dall’unico bar gay-lesbico di Venezia di cui io ovviamente, fino a quel momento, ignoravo l’esistenza. Camminando infatti per la Salizada San Stae intravedo una bandiera rainbow che sventola fuori da questo bel caffè chiamato I Due Girasoli.
Il mio occhio capisce subito (non è sesto senso ma solo che la bandiera della pace è diversa da quella rainbow!) e coglie immediatamente due manifesti verdi dell’evento che volevo andare a vedere che facevano bella mostra di loro sulla vetrina del locale.
Non ci ho pensato due volte, contento anche di aver trovato un posto “nostro”……entro e magari mi prendo anche un caffè:
“Buongiorno…” – dico. Una ragazza seduta ad un tavolino mi vede entrare e dopo qualche istante è dietro il bancone. Allora io proseguo: “Salve volevo cortesemente un’informazione”. Lei si volta e fa “ …allora sono 5 euro..”. Immagino che sia una battuta e con il sorriso sulle labbra ribatto “addirittura!”. E lei, senza alcun sorriso, :” si, 5 euro..perché io sto lavorando ora..”. Dicendo questo se ne va e come se non fossi più esistito torna al suo tavolino. Incredulo guardo il mio compagno…penso che sia ancora parte del gioco..ma mi rendo conto di sbagliare. Passa qualche istante in cui, nell’imbarazzante silenzio, mi inizia a salire una sensazione di rabbia mista a grande grande incazzatura. Non era una battuta e il messaggio era chiaro: non sono qui per dare informazioni, o ti prendi un caffè e io ci guadagno qualcosa o te ne vai via, seccature non ne vogliamo. Un ragazzo che è sulla porta mi guarda con aria di commiserazione. L’unica cosa che mi esce dalla bocca è: “Bhe non credo di tornare più qui dentro”. E ce ne usciamo.
Avrei dovuto insultarla? Avrei dovuto insistere? Avrei dovuto esprimere tutto lo sdegno per esser trattato in quel modo? Poteva essere un momento delicato…poteva essere impegnata…ma si può trattare cosi una persona che entra nel tuo locale? E’ civile un atteggiamento del genere? Poco male penso..ha perso un cliente. Ma non finisce qui!
Il caso, che davvero è divertente quando ci si mette, ha voluto che l’Auditorium dove Vladimir Luxuria presentava il suo libro fosse proprio in Campo Santa Margherita e quindi la sera della domenica, dopo uno spritz in compagnia, sono finalmente arrivato al luogo dell’happening.
Posto molto carino, in pieno centro…mi seggo e comincia lo spettacolo. Che spettacolo!Il progetto Squeerz (come si può leggere sul blog: http://squeerz.blogspot.com/) ha avuto lo scopo di documentare la vita queer (omosessuale..o LGBT se si preferisce) di Venezia. La serata è piacevolmente presentata da una Drag Queen molto simpatica…I video sono girati da quattro ragazzi molto in gamba, il cui impegno in un progetto del genere è certamente lodevole vista anche la loro giovane età. Si spengono le luci e parte il primo video-inchiesta..
Titolo: I due girasoli
Oggetto: l’esperienza del primo bar lesbico-gay di Venezia
Non ci credo…ma è proprio quel bar!!!
E’ la storia di Silvana e Monica che, come dice il video “nel 2003 hanno aperto l’unico bar apertamente “lesbico-gay” di Venezia. Con tanto di bandiere rainbow che tappezzano il locale e qualche girasole…. si chiama appunto: “Ai due girasoli”, un’esplosione di colori, in un’atmosfera calda e accogliente”.
Si, molto accogliente.
Si accendono le luci e loro, le due calde ed accoglienti ragazze che gestiscono l’unico posto gay di Venezia, sono sedute alla fila davanti a me. Ho trattenuto le mani perché sono un non violento e adoro la civiltà nel confronto.
Il resto della serata si svolge tra filmati più o meno interessanti, tra dichiarazioni di Vladimir Luxuria che non aggiungono nulla di nuovo all’inquietudine che oggi, molti ragazzi gay e lesbiche sentono in un paese che difficilmente accoglie la condizione di omosessualità come condizione normale. Qualcuno si chiede cosa abbia cambiato la Sinistra al Governo. La risposta la conosciamo tutti.La politica ha i suoi tempi e i suoi modi e chi fa politica, anche se viene dal palco del Muccassassina, riesce subito a farli suoi. Magari fa qualche battuta in più che non guasta ma, di certo, non pare proprio che si dimeni per cambiare il mondo dei diritti civili.
A tratti pare di esser finiti in una serata di propaganda gay stile sovietico, si deride la Chiesa cattolica (è come sparare sulla croce rossa si sa), si esalta l’accoglienza del Lesbo pub di San Stae (il caso…che forte no?). In certi momenti, per fortuna, ti rendi conto che qualcuno di “sano” c’è ancora. Bellissime le parole di Delia Vaccarello sull’importanza dei sentimenti e sulla necessità di cambiare modo di fare e pensare il proprio essere omosessuali: “basta col ragionare per categorie…”…quanto è vero..è come se uno entrando in un bar gay pensasse di esser accolto solo perché si fa parte di una stessa categoria..folle no?Avrei voluto intervenire lì durante la serata, prendere il microfono e raccontare questa storiella. Avrei potuto rovinare l’incoronazione di due simpatiche e accoglienti ragazze lesbiche a pioniere nel campo della socialità e dell’accoglienza gaya a Venezia. Avrei potuto reagire subito ma… la mia indole mi avrebbe fatto tirar fuori rabbia e delusione in maniera sconnessa col rischio di non esser compreso e con la certezza di essere fischiato nel bel mezzo di una bella manifestazione.
Non scrivo per incolpare nessuno ne per esprimere odio per qualcuno in particolare. Ecco perché preferisco scrivere ora a distanza di qualche giorno. Voglio solo invitare ad una riflessione che per me è di cruciale importanza.Accogliere è una cosa difficilissima. Accogliere e Amare sono, con molta probabilità, le cose più difficili e belle della vita. Essere gay, lesbiche, transgender o quello che vi pare non significa per forza dover esser accolti ed essere discriminati. Spesso siamo i primi a discriminare, a non accogliere, a ghettizzarci. Finchè ognuno di noi continuerà a guardare fino a dove arriva la punta del proprio naso non ci aspetta nulla di buono. Finchè chi dovrebbe rappresentarci basa le sue azioni e il suo impegno sull’importanza del denaro, le cose non cambieranno. Se le Associazioni omosessuali continueranno a piangere miseria, a dipingerci come diversi e ad esaltare una presunta specialità del popolo LGBT..mi dite voi come faremo ad essere semplicemente persone normali?
Grazie di aver letto fin qui.
Francesco6 Dicembre 2017 alle 9:02 #777991anonymousPartecipanteCiao Francesco,
racconto interessante, non c´é che dire.
Io avrei comunque detto la mia alla tipa nel bar, niente da fare.
Ho avuto un´esperienza simile in un altro locale gestito da lesbiche, guarda caso. Purtroppo con loro non ho avuto delle esperienze molto carine fino adesso, ma questo comunque non mi vieta di dare qualche possibilitá a delle altre in futuro.Vedrai peró che se le tipe dovessero comportarsi sempre cosi il lor bar non avrá lunga vita, alla fine la gente non é stupida.
Io credo che il mondo gay e quello lesbico siano distinti e separati per mentalitá, problematiche e carattere.
Il fatto che parecchie persone omosessuali si diano la zappa sui piedi e siano poco tolleranti é cosa tristemente risaputa.6 Dicembre 2017 alle 11:30 #777992anonymousPartecipantela prossima volta mandaci un’amica , vedrai le informazioni e i caffè gratis…..
6 Dicembre 2017 alle 12:18 #777993anonymousPartecipantevoi dite che dipende dal fatto che siano lesbiche eh?
mah..non saprei..conosco tante ragazze lesbiche che sono ottime persone. Come le conoscerete voi..è che in effetti la maleducazione non ha confini di categoria e per certe cose le categorie sono davvero inutili.Ad ogni modo sto mandando questo racconto a tutti i circoli arci-gay e arci-lesbica soprattutto della veneto e friuli, ad alcune redazioni e anche all’osservatorio LGBT del Comune di Venezia..per ora non ho avuto grandi risposte…strano eh? 🙂
gazie comunque di aver letto..6 Dicembre 2017 alle 12:21 #777994anonymousPartecipantele mie migliori amiche sono lesbiche, da tanto tempo ormai…..
6 Dicembre 2017 alle 12:29 #777995emirobelloPartecipanteappunto…non volevo certo far emergere uno scontro gay-lesbiche..ci mancherebbe pure questo..ehehe.
dico solo che , secondo me, ci diamo davvero tanta zappa sui piedi noi gay..il male non è (solo) la Chiesa o il perbenismo…ma ancor di più l’egoismo..il guardare fino a dove arriva il proprio naso..l’inacaacità di accogliere..questo è il vero problema che, se non superato, non permetterà certo di avere libertà e diritti…
6 Dicembre 2017 alle 12:49 #777996almadellPartecipanteEmirobello,
che c’entrano i diritti con l’accoglienza in un bar?
Che c’entra la maleducazione con l’omofobia clericale?
Niente… io non parlerei dei massimi sistemi.Tra le altre cose un’attività commerciale non è la comunità gay (anche se un certo corporativismo ce lo vorrebbe far credere).
“Ragazza cafona che si fa pubblicità con la politica”
Il mondo lesbico ha spesso di questi personaggi; la soluzione?
Ridicolizzare la situazione, boicottare, far cattiva pubblicità.
Come se si trattasse di un qualunque altro locale.6 Dicembre 2017 alle 12:54 #777997emirobelloPartecipantenon dovrebbe c’entrare nulla concordo..ma se quel bar è IL PRIMO E UNICO posto gay di una città come Venezia…qualche riflessione viene..
ma in fondo hai ragione…i gay e le lesbiche di venezia spero sapranno scegliere e magari si accorgeranno di stare meglio e di essere più accolti in una qualsiasi bar in cui i propritari no sono stronzi!
6 Dicembre 2017 alle 20:42 #777998anonymousPartecipantepuò darsi che era nervosa perchè aveva il ciclo …..che schifo prendere il caffè da una mestruata!
6 Dicembre 2017 alle 23:01 #777999anonymousPartecipante@the difference wrote:
può darsi che era nervosa perchè aveva il ciclo …..che schifo prendere il caffè da una mestruata!
Io non penso che dipenda dal fatto che erano lesbiche o mestruate ma dal fatto che i veneziani ti fanno pagare anche il buco del culo.
7 Dicembre 2017 alle 13:13 #778000anonymousPartecipanteIl fatto che quelle due siano lesbiche ok..ma non c’entra un cazzo sull’educazione che evidentemente non possiedono,come un pò di accortezza e di savoir faire(cazzo e ancora hanno un locale!!)sinceramente da buon veneto le avrei liquidate con un bel “ma va in mona picia” 😉
7 Dicembre 2017 alle 13:57 #778001anonymousPartecipantema allora secondo voi come mai i locali per lesbiche sono messi male e chiudono in fretta?? il 90% delle lesbiche che ho conosciuto sono cosi, altro che comunitá glbt!
7 Dicembre 2017 alle 22:09 #778002anonymousPartecipanteper dovere di cronaca devo avvisarvi che ho ricevuto le scuse ufficiali da parte dell’osservatorio LGBT di Venezia e una mail dell’On. Franca Bimbi che è delegata del sindaco di Venezia per le diversità. La mia lettera è stata pubblicata anche da un quotidiano locale e sarà inoltrata a breve alle due dirette interessate. Insomma…se ci si muove..qualcosa si muove… 😀
8 Dicembre 2017 alle 1:43 #778003anonymousPartecipante@Fra-emirobello wrote:
per dovere di cronaca devo avvisarvi che ho ricevuto le scuse ufficiali da parte dell’osservatorio LGBT di Venezia e una mail dell’On. Franca Bimbi che è delegata del sindaco di Venezia per le diversità. La mia lettera è stata pubblicata anche da un quotidiano locale e sarà inoltrata a breve alle due dirette interessate. Insomma…se ci si muove..qualcosa si muove… 😀
a perte gli scherzi. barvo! 😉
8 Dicembre 2017 alle 1:44 #778004anonymousPartecipantebravo
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